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Egato rifiuti sotto la lente del Tar: resta il nodo sulla competenza del tribunale pontino o romano

Cesidio Vano
Sarà il presidente del Tribunale amministrativo regionale del Lazio a decidere in merito alla competenza, tra il Tar della Capitale e la sezione staccata di Latina
Febbraio 22, 2023
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Mauro Buschini, presidente Egaf

Sarà il presidente del Tribunale amministrativo regionale del Lazio a decidere in merito alla competenza, tra il Tar della Capitale e la sezione staccata di Latina, in merito al ricorso presentato dal Comune di Fiuggi, contro gli atti che hanno consentito l’istituzione dell’Egato dei rifiuti di Frosinone e le successive elezioni del presidente Mauro Buschini e del Consiglio direttivo, oltre che l’adozione dei primi atti di governo dell’ente (approvazione statuto, nomina revisore unico, ecc.).

Ieri mattina, infatti, si è tenuta la camera di consiglio (collegio composto dai magistrati Riccardo Savoia – Presidente Tar Latina, Ivo Correale e Roberto Maria Bucchi) presso la sede pontina del Tribunale amministrativo, fissata a seguito del deposito del ricorso e dell’istanza di prelievo formalizzata dall’avvocato Fabio Raponi che cura la tutela del Comune di Fiuggi.

Come anticipato però (leggete qui la news dettagliata), a seguito delle istanze formulate dai legali rappresentanti gli enti resistenti (l’Avvocatura regionale per la Regione Lazio e l’avvocato Francesco Scalia per l’Egato di Frosinone), che hanno sollevato la questione relativa all’incompetenza del Tar di Latina a vantaggio di quello di Roma, il presidente del Tar pontino, Savoia, ai sensi di legge, ha rimesso il fascicolo al presidente del Tar di Roma, che dovrà pronunciarsi su quale sia il Giudice competente per la materia.

L’art. 47 del Codice del processo amministrativo, infatti – ferme le previsioni sulla competenza dettate dallo stesso codice -, prevede che, se una delle parti che non sia quella ricorrente, ritenga che la causa debba essere decisa dal Tar con sede nel Capoluogo (Roma nel nostro caso) e non nella sezione staccata, o viceversa, deve eccepirlo nell’atto di costituzione ed a decidere è direttamente il presidente del Tar capoluogo.

Sia l’Egato che la Regione hanno sviluppato ragioni a sostegno della loro richiesta di trasferimento a Roma del processo, anche perché il principale atto impugnato – l’unico pienamente noto al momento del deposito del ricorso (gli atti di nomina dell’Egato sono stati pubblicati solo dopo la notifica dell’impugnativa) è la delibera della Giunta regionale che stabilisce il peso di ogni comune dell’Ente di gestione dei rifiuti attraverso l’assegnazione di quote di partecipazione. Un atto che il Comune di Fiuggi ha contestato solo relativamente a quanto previsto per Frosinone (da qui la possibile competenza di Latina) ma che, se travolto e annullato, comporterebbe conseguenze per i costituenti Egato di tutte le altre province e della città metropolitana.

Va anche detto che tutte le censure poste alla delibera regionale e le illegittimità rilevate dalla difesa del Comune di Fiuggi, sono state implicitamente riconosciute dalla Regione Lazio che, infatti, lo scorso 10 febbraio (ma le elezioni di Buschini e del Cd ci sono state a dicembre 2022) ha provveduto a “rettificarla” – in realtà a riscriverla di sana pianta – sviluppando i calcoli che hanno portato all’attribuzione delle quote di rappresentanza ad ogni comune, le quali ora – dopo i nuovi e argomentati calcoli – risultano essere anche diverse da quelle espresse in precedenza.

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