Per Coletta un futuro nell’Egato? Potrebbe essere proprio il nuovo ente di gestione dei rifiuti a diventare il nuovo approdo dell’ex sindaco di Latina.
Fra due mesi ci saranno le nomine e numeri alla mano i tre posti di rilievo dovrebbero spettare a FI, Pd e civici. Le decisioni verranno prese ovviamente dopo le elezioni regionali, ma all’orizzonte si intravede la possibilità di un vero e proprio ‘inciucio’ favorito dal maggior peso di queste tre componenti fra i sindaci della provincia pontina.
E’ praticamente certo che sia proprio Forza Italia ad avere la governance del settore. Giuseppe Simeone è l’uomo indicato per il ruolo di presidente. Il capogruppo uscente alla Pisana non si ricandiderà per un terzo mandato ed ha tutte le carte in regola per guidare l’Egato di Latina.
L’unica variabile potrebbe essere rappresentata dall’eventualità di una possibile nomina di Simeone in giunta regionale in caso di vittoria del centrodestra, magari anche grazie al supporto in termini di voti della truppa fazzoniana.
Ad ogni modo Simeone è la persona probabilmente più in grado di chiunque altro di guidare un ente di gestione sui rifiuti. La sua competenza nel settore è indiscutibile. E’ stato assessore all’Ambiente della Provincia negli anni ’90 e a lui si deve il piano rifiuti pontino più efficace e duraturo.
EGATO LATINA: IL POLTRONIFICIO
D’altronde come accade anche nelle altre province, grazie alle elezioni negli Egato si potrebbe allungare la carriera politica di tanti consiglieri regionali con uno stipendio di tutto rispetto. A beneficiarne sarà sicuramente il Pd che a Roma farà man bassa di consiglieri (5 o 6), mentre a Latina dovrebbe eleggerne uno.
Ogni Egato oltre al presidente ha un consiglio composto da quattro membri. Il presidente percepisce ottomila euro al mese: l’80% della retribuzione del governatore della Regione. Ciascun consigliere invece prende quattromila euro al mese: il 40% dello stipendio del presidente della giunta regionale. Complessivamente si tratta di 42 posti, compreso il direttore.
Gli Egato si occupano di gestire il servizio integrato dei rifiuti: adottano il piano, affidano il servizio della gestione dei rifiuti, determinano le tariffe, organizzano la raccolta differenziata. In pratica esercitano le funzioni regionali sui rifiuti all’interno della propria provincia.
Sono composti dall’assemblea dei sindaci dei Comuni della propria provincia e da un consiglio direttivo che resta in carica cinque anni ed eletto dai sindaci stessi.
In provincia di Latina Forza Italia può far valere una maggioranza di sindaci determinante nella scelta sia del presidente che dei consiglieri. Il timore che serpeggia nel centrodestra è relativo agli accordi per gli altri posti nel Consiglio. Fratelli d’Italia e Lega sono praticamente fuori gioco ed il rischio che restino a mani vuote è reale.
Il Pd avrà sicuramente un consigliere, i rumors parlano di Enrico Forte, qualora decidesse di non ricandidarsi per la Regione. Un altro posto potrebbe essere riservato ad un civico. E qui non si esclude che possa entrare in partita Lbc con la sua rete di movimenti affini nel territorio pontino. Ed il nome che inizia a circolare nelle segrete stanze è proprio quello di Damiano Coletta, sempre più titubante su un suo ingresso in campo nella lista di Alessio D’Amato per le regionali del 12 e 13 febbraio.
Ricordiamo che la Giunta regionale ha solamente convocato le assemblee dei sindaci dei Comuni di ciascun Egato, così come stabilisce la recente legge approvata dal Consiglio regionale, che impone di procedere a tale atto entro 60 giorni. Saranno poi i sindaci a nominare il presidente e il consiglio direttivo dell’Egato all’interno della rispettiva assemblea. Il tutto avviene tra le proteste di alcune forze politiche, con un minore peso nelle amministrazioni locali.
Insomma, in provincia bisogna ancora aprire le danze ufficiali ma sottotraccia già si pianificano le nomine. Da non sottovalutare il peso specifico del Comune di Aprilia, che potrebbe addirittura fare la differenza.
REBUS DISCARICA
Ormai è pressing sulla questione discarica. Soprattutto si avverte la necessità di individuare un sito di servizio che possa essere utilizzato dai comuni pontini per chiudere il ciclo dei rifiuti.
Considerati i ritardi di provincia e comuni, la Regione ha nominato tempo fa il commissario Illuminato Bonsignore per prendere una posizione: il commissario a giugno scorso aveva individuato due cave dismesse (una ad Aprilia in località Puntoni) e una a Cisterna, in località Sant’Angelo, oltre al sito dello stabilimento Goodyear. C’è inoltre il rischio di una possibile riapertura della discarica di borgo Montello. E’ soprattutto nella Capitale che questa ipotesi viene presa in considerazione.
Ad ogni modo a Latina si continua a fare orecchie da mercante. Il presidente Stefanelli chiede a gran voce di velocizzare i tempi per le decisioni, criticando la scelta di rinviare le nomine dei nuovi enti di gestione. “Pensiamo al tema della discarica e di un’impiantistica pubblica la cui realizzazione non può che essere determinata dagli Egato nel pieno delle loro funzionalità -ha evidenziato Stefanelli– l’eventuale tema delle indennità dei componenti del consiglio direttivo e del Presidente può essere benissimo rivisto successivamente dal Consiglio regionale che si insedierà dal 13 febbraio, ma non si può pensare, dopo venti anni di ritardo, di perdere altro tempo per una stupida polemica politica”. Appare probabile che la maggioranza che sostiene lo stesso Stefanelli abbia già pronta la terna dei nomi per i vertici dell’Egato. Il numero 1 di via Costa lo sa bene d’altronde.