Un campanello d’allarme che dovrebbe essere preso seriamente in considerazione dall’amministrazione Celentano. Nel rapporto Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente Latina risulta essere ultima nel Lazio. Quello pontino resta il capoluogo peggiore in tutto il Lazio, in 102esima posizione sui 105 comuni considerati dal report, stabile rispetto allo scorso anno. La nuova graduatoria sembra punire quasi tutti. Roma scende all’89° posto della classifica nazionale, Frosinone in leggero calo scende al 76°, Viterbo perde 10 posizioni rispetto allo scorso anno arrivando al 74° posto, così come Rieti che scende dalla 51 alla 62 posizione. Su Latina pesano soprattutto le cattive performance dei servizi pubblici locali.
SERVIZI PUBBLICI E LIBERALIZZAZIONI
Almeno a Latina si segnala la totale assenza dall’agenda politica del tema della gestione dei servizi. Eppure liberalizzare i servizi pubblici per ottimizzarne le prestazioni a costi invariati per l’utenza cittadina, potrebbe essere una soluzione. Sarebbe necessario risparmiare, efficientando le spese fisse interne, migliorare la riscossione per abbattere i costi degli accantonamenti a garanzia delle minori entrate, per “liberare” risorse da destinare a spese per i servizi al cittadino. Creare le condizioni per una selettiva riduzione delle tasse locali a vantaggio dei redditi più bassi e delle attività produttive virtuose e quelle più colpite dalla crisi, salvaguardando naturalmente gli equilibri di bilancio. Un metodo nuovo andrebbe dato anche sui servizi sociali e sulla politica della trasparenza amministrativa. Non vigendo quindi un sistema di libera concorrenza le scelte del cittadino risultano indirizzate. Con affidamenti di servizi tramite gara si potrebbe pensare all’istituzione di sistemi di buoni/voucher per le fasce più deboli della popolazione fornendo loro servizi di welfare di prossimità, misure di sostegno alla povertà. Un nuovo sistema di erogazione dei servizi alle persone, disabili, non autosufficienti e all’infanzia, basato sull’autodeterminazione del cittadino utente, sulla sua libertà di scelta e sul calcolo del costo reale dei servizi, anche favorendo la creazione di cooperative di utenti, per metter fine alla mediazione del “cooperalato” che crea illegalità, bassa qualità e lunghe liste d’attesa. Temi e visioni su cui manca un confronto-scontro.
I PARAMETRI
Sono 19 i parametri che determinano la classifica delle performance ambientali dei comuni di Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente. Per la qualità dell’aria sono estremamente negative le situazioni di Frosinone e Roma, con la capitale che con 33 microgrammi di biossido di azoto per metro cubo di aria, è al 7° posto tra le peggiori città d’Italia per questo fattore inquinante derivato dalla circolazione di vetture diesel. “Per una visione d’insieme della qualità dell’aria – si legge nel report -, come sempre negli ultimi anni, le città sono state divise in cinque classi: nella prima, la migliore, compaiono quelle che rispettano tutti i nuovi valori guida OMS – più restrittivi rispetto alle norme UE – per PM10, PM2,5 e NO2. Nell’ultima compaiono invece i centri urbani che superano per almeno due parametri i limiti della normativa comunitaria sia per PM10 e PM2,5 che per NO2 e O3”. Latina si trova nella penultima classe, quella definisti “insufficiente”. Sul tema rifiuti (dati 2021) si attendono ancora miglioramenti veri nel Lazio; è invece controcorrente Latina: nel capoluogo la raccolta differenziata è cresciuta di quasi 10 punti percentuali, passando dal 34,1% (nel 2020) al 43,3% (nel 2021). Roma con 580 chili per abitante in un anno, ha il record regionale di produzione complessiva e non cresce la raccolta differenziata, ferma al 46%. Buona la performance di Frosinone, la migliore con il 68,7% di RD; anche se sopra la media regionale, ancora non decolla definitivamente la differenziata a Viterbo (58,7%) e Rieti (55,2%).
DISPERSIONE IDRICA ALTA
Per quanto riguarda reti di distribuzione idrica nel Lazio è positivo il miglioramento in provincia di Frosinone, dove si riduce la dispersione, scendendo in tre anni (dall’edizione 2020 del rapporto ad oggi) dal 77,8% al 55%. A Latina la dispersione idrica resta sempre troppo alta, al 67%. “Per quanto riguarda i capoluoghi, oltre Roma, le notizie positive più importanti e positive arrivano da Frosinone, con la raccolta differenziata e una buona riduzione della dispersione idrica, e da Latina, per il bel salto in avanti di dieci punti percentuali nella raccolta differenziata. Nonostante questi elementi positivi” – conclude Scacchi – “Latina e Frosinone, già nel fondo classifica, cedono alcune posizioni nella graduatoria nazionale, mentre Rieti e Viterbo scendono vertiginosamente anche di dieci posizioni: in ognuna di queste città si può e si deve fare molto di più, su energie rinnovabili, riduzione del numero di auto, contrasto allo smog, economia circolare, cura del verde, per aumentarne le performance ambientali e, con loro, la bellezza e la vivibilità”.