L’Italia dell’atletica, dopo aver confermato perentoriamente la propria supremazia continentale vincendo la Coppa Europa per nazioni, ha spedito ulteriori messaggi in prospettiva futura, grazie alle 9 medaglie (3 ori, 3 argenti e 3 bronzi) nella rassegna di Bergen, che impegnava i ragazzi Under 23 della vecchia Europa. In particolare desta sensazione l’aver vinto le gare dei salti in elevazione (alto e asta), considerato che in quelli in estensione abbiamo già delle certezze che si chiamano Diaz, Iapichino e Furlani. Ebbene, il 5,70 di Bertelli, valso l’oro nell’asta e ancor più il 2,30 di Sioli, che già aveva fatto capolino tra i grandi andandosi a prendere un bronzo continentale indoor (quando in assenza di Tamberi e Sottile ci aveva pensato lui a rinnovare la tradizione dei grandi saltatori italiani), sono davvero due risultati significativi, non tanto e non solo per le misure ragguardevoli, ma per la “tigna” esibita in gara da questi due giovanissimi.
A questi risultati va necessariamente aggiunto lo strepitoso 11″21 di Kelly Doualla al Festival Olimpico della Gioventù Europea. A meno di 16 anni la velocista di Sant’Angelo Lodigiano ha compiuto un’accelerazione davvero straordinaria, dopo essere un po’ rimasta sui blocchi nella fase della partenza. Il suo tempo, a 16 anni da compiere in novembre, è il terzo di sempre in Italia, dopo l’11″”01 di Zanayb Dosso e l’11″11 di Manuela Levorato.
Abbiamo pertanto tre futuri fenomeni, con la velocista che si ritaglia uno spazio al momento ancor più grande, forse senza confini.