Per europee e comunali c’è ancora tempo per accordi e colpi di scena. Per le provinciali invece no, perché entro mezzogiorno del 2 dicembre le liste (ognuna composta da dodici candidati) dovranno essere consegnate. Il voto è previsto per venerdì 22 dicembre. Si tratta di un esame politico (severo) per le leadership dei partiti. Con dodici seggi in totale a disposizione, tutti sanno che ci saranno i candidati di punta e quelli che dovranno dare un contributo. E’ il concetto di squadra. Su questo aspetto si deciderà moltissimo.
IL NUOVO CORSO DEL PD RIPARTE DA… DE ANGELIS
Adesso che non è più alla guida del Consorzio industriale del Lazio, Francesco De Angelis può concentrarsi totalmente sul ruolo di presidente regionale del Partito Democratico. Le provinciali in Ciociaria saranno un banco di prova. Per lui e per il segretario Luca Fantini. In quest’ultimo anno ha fatto quello che poteva date le circostanze. Quali circostanze? Lo strapotere elettorale e politico del centrodestra a traino Fratelli d’Italia e la solita spaccatura del partito a livello locale. Francesco De Angelis ha blindato Sara Battisti (consigliere regionale), Adriano Lampazzi (presidente Agenzia Formazione), Mauro Buschini (prima presidente dell’Egato poi consigliere di amministrazione della Saf), Lucio Migliorelli (cda Saf e adesso presidente e amministratore delegato della Remat). Inoltre, sulla base di accordi trasversali, ha favorito l’elezione di Luca Di Stefano presidente della Provincia e di Piergianni Fiorletta sindaco di Ferentino. Di più era impossibile. Ha lasciato la guida del Consorzio per evitare di essere rimosso o commissariato. Alle provinciali ha deciso (nuovamente) di cambiare schema: lista di centrosinistra. Il Pd ha già l’accordo con Demos, può riuscirci anche con Azione e Italia Viva. L’obiettivo è intanto eleggere 5 consiglieri provinciali in totale. Per poi arrivare, magari grazie ad un accordo con Luigi Vacana, a impattare l’ennesimo pareggio (6-6) con un centrodestra diviso. Sarebbe un segnale e inoltre gli garantirebbe una buona base di partenza di amministratori schierati dalla sua parte se dovesse essere candidato alle europee. La difficoltà sarà quella di garantire spazi eleggibili agli alleati considerando che nella lista del Pd ci saranno sicuramente Enrico Pittiglio, Antonella Di Pucchio, Emiliano Cinelli, Alessandro Mosticone, Gaetano Ranaldi e forse Angelo Pizzutelli.
CENTRODESTRA: DIVISI È PIÙ BELLO
Inutile sperare nell’unità. Non c’è stata e non ci sarà, anche perché alle provinciali ognuno concorre per conto proprio. Due anni fa Fratelli d’Italia conquistò due seggi, con Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti. Nel frattempo il partito ha preso il volo pure in Ciociaria: 3 parlamentari (Ruspandini, Pulciani, Mattia), 2 consiglieri regionali (Maura, Savo), i presidenti di Saf (Fabio De Angelis) e Ater (Iannarilli). Il leader Massimo Ruspandini è uno molto cauto, non si sbilancia mai prima. Fratelli d’Italia in ogni caso è nelle condizioni di eleggere 3-4 consiglieri. I sindaci Roberto Caligiore (Ceccano) e Lucio Fiordalisio (Patrica) hanno nelle loro corde la potenzialità di fare il pieno di voti ponderati. Andrea Velardo e Stefania Furtivo sono forti, a fare la differenza questa volta sarà la lista nel suo insieme. Tanti amministratori vogliono il riconoscimento numerico della loro forza sul territorio. Per giocarselo bene nei futuri rapporti con la tutta la filiera governata FdI. Regione e Governo in particolare.
La Lega parte da 3 consiglieri eletti nel 2021: Luca Zaccari (fedelissimo di Pasquale Ciacciarelli), Andrea Amata (fedelissimo di Nicola Ottaviani) e Gianluca Quadrini, che non era organico al partito. Infatti è andato via e adesso fa il capogruppo di Forza Italia. Quadrini è uno dei “maghi” dei voti ponderati, che infatti portò in dote al Carroccio. Senza evidentemente essere apprezzato. In queste condizioni (e senza Gianluca Quadrini) la Lega può al massimo sperare di eleggerne 2. Ma l’incubo è fermarsi a 1 soltanto. Sarebbe il segnale di una enorme difficoltà anche tra gli amministratori. Inoltre si capirebbe chi “pesa” di più tra Nicola Ottaviani da una parte e Pasquale Ciacciarelli-Mario Abbruzzese dall’altra. Mario Abbruzzese per la verità gioca perfino un’altra partita: lui alle europee ci sarà. Indipendentemente dall’elezione o meno, vuole centrare un buon risultato in Ciociaria. Alle provinciali deve eleggere un consigliere. Nicola Ottaviani è avvisato.