Il Consiglio regionale del Lazio ha concluso la discussione generale sulla proposta di legge n. 330 del 13 aprile 2022 concernente: “Disciplina degli enti di governo d’ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani”. Si tratta del provvedimento presentato dalla Giunta regionale per riformare la gestione dei rifiuti che, a seguito della richiesta di procedura d’urgenza presentata il 21 giugno dal presidente della Regione (ai sensi dell’articolo 38 dello Statuto), è stato trasmesso direttamente all’Aula, senza l’esame in commissione Bilancio.
UN ALTRO MONITO PER LATINA
Sul tema della chiusura del ciclo dei rifiuti la provincia di Latina è in difficoltà, tanto che la Regione l’ha commissariata a inizio anno e il commissario Bonsignore ha individuato 3 siti dove costruire la discarica. L’assessore Massimiliano Valeriani ha lanciato un nuovo monito agli amministratori locali pontini. “La fragilità del sistema dei rifiuti nel nostro territorio proviene dall’insufficienza impiantistica in molti quadranti della nostra regione, che poi si scarica sulle altre comunità del Lazio -ha chiarito Valeriani durante il suo intervento in aula- anche l’area metropolitana di Roma e le province di Latina e Frosinone presentano molte difficoltà. In particolare, ricordo che per l’Ato pontino abbiamo nominato un commissario straordinario che ha individuato delle aree idonee per la realizzazione di uno o più impianti di smaltimento. Ora si sa dove si possono realizzare gli impianti, quindi auspico che a Latina adesso le Istituzioni locali abbiano uno scatto in avanti e che si proceda con la realizzazione di un impianto, magari pubblico per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Pubblico perché è questa la filosofia che sta portando avanti questa Amministrazione”. Occorre ricordare come entro il 20 luglio prossimo la provincia di Latina dovrà procedere alla individuazione dei siti in cui realizzare la discarica per il trattamento dei rifiuti. Una richiesta esplicita è arrivata dal direttore dell’area rifiuti Andrea Rafanelli, su input ovviamente del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dell’assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani. Nell’Ato di Latina c’è la paradossale situazione di un commissario regionale che ha scelto i siti senza poi indicare cosa realizzare scaricando tutto di nuovo su chi era commissariato.
FORZA ITALIA VUOLE DARE PESO MAGGIORE ALLA PROVINCIA
Giuseppe Simeone ha ricordato alla maggioranza le dichiarazioni programmatiche del presidente Zingaretti all’epoca dell’insediamento nel marzo 2013. “Ebbe a dire – ha detto il capogruppo di Forza Italia – che questa regione si sarebbe dotata di un nuovo piano regionale dei rifiuti che doveva raccogliere le esigenze dei territori e dare risposte a tutti i territori. Quella emergenza dal 2013 è rimasta tale, nonostante il piano approvato due anni fa, che doveva risolvere tutti i problemi secondo l’assessore Valeriani”. Simeone ha poi criticato lo stesso Valeriani per essere ricorso al commissariamento in provincia di Latina senza individuare l’ubicazione della discarica da realizzare. Per Simeone, la legge sugli Egato arriva tardi: “Non mi sembra che leggi importanti come questa debbano essere portate alla fine della legislatura – ha spiegato – e quando sarà approvata, sarà una legge debole perché la prossima legislatura ha tutta la potestà per rivederla immediatamente. Quindi siamo facendo un lavoro che forse non concluderà proprio nulla”. Ma soprattutto Forza Italia si prepara ad una battaglia in aula senza sconti, per modificare sensibilmente la proposta di legge. “Come Forza Italia abbiamo scelto di intervenire in modo puntuale su ogni articolo di questa proposta di legge presentando una serie di emendamenti, alcuni dei quali di natura ostruzionistica -ha spiegato Simeone– alcuni ad esempio mettono in sicurezza quanto scritto nel piano regionale dei rifiuti, ad esempio gli Ato, specificando quali siano, le loro funzioni, la loro precisa definizione, cosa debbano fare e cosa non debbano fare. Passaggi che non possono essere limitati ad una deliberazione di Consiglio regionale ma che debbono avere coerenza di legge. Altri emendamenti sono finalizzati a dare un ruolo alle Province che, seppur ridimensionate, restano gli Enti di governo dei rifiuti così come stabilito dal testo unico dell’ambiente 4e che come tali non possono essere ignorate e definire un iter preciso per gli atti formali definiti dall’Egato anche per dare una omogeneità nella forma e nei contenuti. Abbiamo proposto alcuni emendamenti di natura finanziaria affinchè l’applicazione della legge possa avere la giusta copertura senza gravare sui Comuni”. Dopo le dichiarazioni si passerà all’esame dell’articolato e dei circa 600 emendamenti. Il centrodestra è pronto ad una battaglia unitaria per modificare la pl 330 rendendola più affine ai territori, ridando possibilmente un ruolo da protagonista all’ente provinciale, da troppo tempo ridimensionato e privato del potere decisionale sui temi cruciali come i rifiuti ed i servizi pubblici in generale.