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Di Stefano intoccabile con la Del Rio. I continui strappi della Lega e l’inevitabile resa dei conti con Fratelli d’Italia. Leodori e De Angelis si riscoprono militanti

Massimo Pizzuti
Novembre 30, 2023
Luca Di Stefano

Luca Di Stefano ha annunciato ieri che ci sarà una ulteriore seduta dell’aula provinciale prima delle elezioni del 22 dicembre prossimo, auspicando la conferma di tutti gli attuali consiglieri. Intanto però la prima lettura del bilancio di previsione è stata votata all’unanimità. “Imposte e tariffe invariate e due nuovi regolamenti che permetteranno alla Provincia di svolgere al meglio il proprio ruolo nei servizi che deve fornire ai cittadini”, ha detto Di Stefano.  In ogni caso entro il 31 dicembre occorrerà il secondo e definitivo via libera al documento economico-finanziario. Con l’attuale legge Del Rio la navigazione di Luca Di Stefano sarà all’insegna della calma piatta. Il ritorno ad un sistema di elezione diretta del presidente e dei consiglieri, più volte annunciato come imminente, viene sistematicamente rinviato. Dipende dalla volontà politica dei partiti a livello nazionale e dalle risorse a disposizione. Non è esattamente semplice reintrodurlo.

Quando un anno fa Luca Di Stefano è stato eletto presidente ha trovato questa composizione del Consiglio: 4 del Partito Democratico, 2 di Fratelli d’Italia, 2 della Lega, 1 di Forza Italia. Più Valentina Cambone (Polo Civico), da lui nominata subito vicepresidente, Luigi Vacana (Provincia in Comune), con il quale è passato da una iniziale contrapposizione ad una proficua collaborazione e Alessandro Cardinali (Gruppo Misto), oggi appena rientrato in Fratelli d’Italia e pronto a stupire con effetti speciali nell’appuntamento di venerdì 22 dicembre. Dal 2014 il presidente della Provincia non ha bisogno di una maggioranza per amministrare, le deleghe ai consiglieri non sono delle competenze assessorili. Tuttavia il quadro e il clima politico hanno una loro importanza: Di Stefano ha “pacificato” la situazione dopo lo scontro durissimo per la sua elezione. Con la Del Rio non ha necessità di schierarsi, poi si vedrà.

LO SCONTRO A DESTRA

Il clima tra Fratelli d’Italia e Lega è teso ovunque, non soltanto in provincia di Frosinone. Al Governo i “distinguo” del giorno dopo di Matteo Salvini sono diventati un classico. L’ultimo sulla fine del mercato tutelato per luce e gas. Al punto che in diversi cominciano a chiedersi dove sia il vicepremier e leader della Lega quando ci sono le riunioni del consiglio dei ministri. Il fatto che a giugno si voti per le europee spiega soltanto in parte quello che sta succedendo ovunque. In tante realtà provinciali e comunali. Peccato che il Carroccio non apprezzi il senso di responsabilità di Fratelli d’Italia, per esempio nel Lazio, dove la rappresentanza della Lega nell’aula della Pisana è scesa a due consiglieri. Troppo pochi per reggere due assessori. Eppure nessuno ha chiesto la verifica in questo momento. Anche se Forza Italia, qualora Angelo Tripodi dovesse aderire dopo il periodo di decantazione nel Gruppo Misto, arriverebbe a sei esponenti. Con due assessori. Impossibile che Claudio Fazzone non avanzi l’ipotesi di un rimpasto. Prima delle europee. In Ciociaria la Lega continua nell’atteggiamento che ha sempre avuto da oltre un anno a questa parte: mettersi di traverso rispetto alle strategie di Fratelli d’Italia ma anche di Forza Italia in diverse occasioni. A Cassino è accaduto quello che tutti gli addetti ai lavori avevano profetizzato: Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese hanno l’obiettivo di non “chiudere” intese politiche in vista delle amministrative. Mancano ancora diversi mesi alle comunali, ma se questa situazione non si sbloccherà inevitabilmente arriverà sul tavolo regionale e forse nazionale. La linea della Lega è la stessa ovunque: da Matteo Salvini a Nicola Ottaviani.

LEODORI COME DE ANGELIS

Daniele Leodori si è dimesso da vicepresidente del consiglio regionale del Lazio. Al suo posto ieri è stato eletto Enrico Panunzi, sempre del Pd. Nel Lazio le europee avranno una fortissima caratterizzazione politica. Poche settimane fa Francesco De Angelis ha annunciato le dimissioni dalla guida del Consorzio industriale. Leodori è segretario del Pd nel Lazio, De Angelis presidente. In vista della “madre di tutte le battaglie” (le europee), nessuna condivisione istituzionale con l’avversario.

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