Appare sempre più concreta l’ipotesi che sia Alessio D’Amato il candidato del Partito Democratico alle elezioni regionali del Lazio. Non che la strada per l’assessore alla Sanità della giunta Zingaretti sia spianata: ci sono ancora alcuni nodi da districare e non di poco conto. Ad esempio il ricorso alle primarie per incoronare il candidato; lo schema delle alleanze; il destino degli altri candidati in campo, come Daniele Leodori e Marta Bonafoni. Oggi D’Amato terrà un’assemblea con la quale dovrebbe certificare l’inizio della sua corsa alla Regione. Di sicuro, non ci saranno i Cinque Stelle che hanno disertato la conferenza stampa di addio di Nicola Zingaretti. Una sola componente della Giunta si è affacciata al Tempio di Adriano, ma fuori tempo massimo, quando i lavori erano ormai conclusi. “Possiamo vincere le elezioni regionali del Lazio anche senza il M5s“, ha detto Zingaretti che oggi rassegnerà formalmente le dimissioni da governatore. Una notizia che ha reso felice il coordinatore regionale della Lega, Claudio Durigon. “I cittadini del Lazio saranno liberi da una maggioranza incapace di dare risposte su sanità, rifiuti, lavoro e di cui anche lo stesso Zingaretti evidentemente si è stancato da tempo -ha detto il sottosegretario pontino- Il centrodestra è pronto a liberare davvero la Regione Lazio, sbloccando opere e cantieri, rimettendo al centro i diritti dei cittadini, sistemando i trasporti e facendo funzionare la sanità pubblica. Da domani (oggi, ndr) finalmente si volta pagina”.
COLLEGATO A NOTTE FONDA
C’è voluto un mese buono per dare il via libera finale al collegato alla legge di stabilità 2022. Alla votazione finale si è arrivati intorno alle 3 del mattino, dopo la presentazione di un maxiemendamento interamente sostitutivo del provvedimento da parte della Giunta. Il centrodestra ha votato compatto contro quello che era sostanzialmente l’ultimo vero atto dell’amministrazione Zingaretti.
Giuseppe Simeone (FI) ha dato un giudizio fortemente contrario: “Questo provvedimento chiude un’esperienza di dieci anni, di cui non rimane niente.
Oggi le liste di attesa sono diventate ancora più lunghe, i pronto soccorso erano affollati e oggi sono più affollati di prima. Il territorio era sguarnito dieci anni fa, è completamente sguarnito ancora oggi. I rifiuti erano in sofferenza nel 2013, oggi è in completa emergenza la gestione dei rifiuti in questa regione. Manca una visione di insieme sull’urbanistica. Non sono state risposte adeguate ai cittadini di questa Regione. Abbiamo messo solo toppe per cercare di indorare la pillola. E così si fa con questo collegato”.
Dello stesso avviso Orlando Tripodi (Lega): “Un voto contro questa misura e contro tutto quello che è stato fatto negli ultimi dieci anni. Pensiamo alla gestione della sanità, all’urbanistica con l’adozione del Ptpr, al piano dei rifiuti, un piano irrealizzabile. Pensiamo ai tanti punti interrogativi lasciati irrisolti durante la gestione della pandemia. Una gestione totalmente fallimentare. Noi naturalmente ci aspettiamo di andare al voto prima possibile. Sappiamo e si evince dalla matematica che si andrà il 12 febbraio, ed è ora che la Regione Lazio, con questa data, si liberi dall’incapacità e soprattutto dalla mancanza di idee da portare avanti per i cittadini della Regione Lazio”.
ALLARME RIFIUTI
Tra le emergenze alle porte anche quella sui rifiuti. Da Latina arriva un monito di Stefanelli che chiede maggiori poteri sul settore. “Ci troviamo nella tempesta perfetta, in cui la Provincia non ha più le competenze ( se mai le avesse avute) per realizzare una discarica -ha affermato il presidente Stefanelli– la provincia non ha più competenza neanche come organo di coordinamento per la gestione”. Il presidente della Provincia spera che il nuovo governo regionale vari i regolamenti attuativi degli Egato, provvedimenti che si definiranno i principi da fissare nello statuto del nuovo ente e regolamenteranno il ruolo dell’Assemblea dei sindaci, del Presidente, del consiglio direttivo e del direttore generale.
“La Provincia al momento ha le mani legate, non può definire soluzioni alternative a livello locale dove, dopo la chiusura della discarica di Viterbo, operare il ciclo dei rifiuti -ha aggiunto Stefanelli– la stessa Regione ci ha chiesto la disponibilità ad effettuare una valutazione ambientale strategica sui siti prescelti dal commissario ad acta come potenzialmente idonei. Stiamo valutando se farla. La valutazione servirebbe a confermare o smentire l’idoneità dei siti già individuati dal commissario. Al di là dei risultati di questa pianificazione, sarà comunque l’Egato a dover decidere se fare una discarica pubblica, che progetto elaborare, dove ubicarlo, con quali soldi realizzarlo e come gestirlo”. Un problema che non riguarderà più la giunta Zingaretti. Sarà la nuova amministrazione regionale a doversene occupare.