Sul rimpasto in giunta alla Regione Lazio scommettono in tanti: più dopo che prima le europee di giugno. Quando si capirà chi sarà stato eletto nel Parlamento di Strasburgo. Tra i nomi dei possibili candidati, per esempio, ci sono quelli del presidente dell’aula della Pisana Antonello Aurigemma (Fratelli d’Italia), dell’assessore Fabrizio Ghera (sempre di Fratelli d’Italia), di Pino Cangemi, consigliere della Lega. Proprio il Carroccio, tra i partiti del centrodestra, è quello maggiormente in difficoltà. Dopo l’addio di Tripodi, il gruppo conta appena due consiglieri: Pino Cangemi e Laura Cartaginese. Con due assessori: Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre.
Con questi numeri l’attuale rappresentanza in giunta sarà impossibile da tenere. Fra l’altro i risultati delle Europee saranno confrontati, in prima battuta, con quelli della volta scorsa, del 2019 cioè. Quando la Lega ottenne nel Lazio il 32,7%. Poi il Pd con il 23,8%, i Cinque Stelle con il 17,9%, Fratelli d’Italia con il 9% e Forza Italia con il 6,8%. Il quadro è completamente cambiato: Fratelli d’Italia aumenterà voti, preferenze e percentuali, la Lega subirà un arretramento notevole. Basta guardare i sondaggi. Mentre Forza Italia punta a raggiungere gli alleati del Carroccio e magari a superarli.
Gli equilibri alla Regione sono fondamentali per le europee. Al gruppo di Forza Italia (attualmente composto da 5 consiglieri), hanno aderito nei mesi scorsi due esponenti eletti nel Movimento Cinque Stelle: Marco Colarossi e Roberta Della Casa. Adesso potrebbe essere la volta di Angelo Tripodi, proveniente dalla Lega. Il quale momentaneamente si è collocato nel Gruppo Misto, ma il pressing del senatore Claudio Fazzone è incessante. Con 6 consiglieri gli “azzurri” chiederebbero di aumentare la loro rappresentanza nella Giunta Rocca. Il Carroccio è all’angolo. D’altronde da mesi i due vicepremier del Governo Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani si lanciano stoccate proprio in vista delle europee.
Neppure in Ciociaria la Lega può dormire sonni tranquilli. Mario Abbruzzese si candida alle europee e il suo risultato in termini di preferenze sarà molto attenzionato anche per la permanenza dell’assessorato regionale di Pasquale Ciacciarelli. In provincia di Frosinone non è scattato il quorum per un seggio nel Lazio. Il lungo malumore di Angelo Tripodi è nato da questa considerazione, perché invece a Latina la rappresentanza in Consiglio c’è stata. Non è una questione di numeri assoluti, ma di percentuali. Il posto nell’esecutivo regionale consente a Pasquale Ciacciarelli e a Mario Abbruzzese di fare da contraltare al deputato Nicola Ottaviani in Ciociaria. Con Claudio Durigon impegnato a tempo pieno nell’attività di Sottosegretario, la Lega ha perso un punto di riferimento condiviso e super partes in Ciociaria. Dove fra l’altro si continua nella politica di contrapposizione a Fratelli d’Italia ovunque: da Frosinone a Cassino, da Alatri alla Provincia. Le europee saranno una prova importante ad ogni livello, anche nei singoli territori. Il Carroccio non ha più le percentuali del 2019 e con gli alleati non riesce ad effettuare quelle ”triangolazioni” indispensabili. Infatti si è trovato “isolato” in enti intermedi come la Provincia e la Saf. Nel Comune capoluogo ha adesso un gruppo spaccato: Dino Iannarilli fedele alla linea di Nicola Ottaviani, Giovanni Bortone tra i “dissidenti”. Con le civiche Lista per Frosinone e Frosinone Capoluogo in rivolta. Difficoltà non mancano nemmeno nella Lista Ottaviani. Mentre Fratelli d’Italia ha 4 consiglieri comunali.
Quello che sta succedendo a Cassino è sotto gli occhi di tutti e un eventuale bis di Enzo Salera come sindaco sarebbe addebitato ai vertici della Lega. Non certo di Fratelli d’Italia. Con inevitabili conseguenze sul piano regionale.
Mentre Forza Italia prosegue nella sua opera di rilancio dell’appetibilità politica iniziata da Antonio Tajani e Claudio Fazzone. Già alle politiche del 2022 in Ciociaria gli “azzurri” hanno dimostrato di giocarsela alla pari con la Lega. Alle europee sono nelle condizioni di dare una spallata e piazzarsi stabilmente al secondo posto nel centrodestra. Cambierebbe tutto.