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D’Alessandro lascia la Asl verso un ruolo di vertice a Palazzo Senatorio. Poveri industriali: ora devono confrontarsi pure con i grillini

Licandro Licantropo
Presso l’Azienda Sanitaria di Frosinone non si parla d’altro in queste ore. Naturalmente le fasi del “passaggio” sono state definite tra il Governatore Nicola Zingaretti e l’assessore Alessio D’Amato con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Al vertice della Asl di Frosinone verrà garantita continuità, ma non è ancora chiaro come.
Maggio 12, 2022
Pierpaola D'Alessandro, dirigente della Asl di Frosinone

Ultimi giorni alla guida della Asl di Frosinone per Pierpaola D’Alessandro. Come Politica7
aveva anticipato lo scorso 24 marzo, il prossimo incarico sarà di assoluto prestigio. A
Palazzo Senatorio, sede del Comune di Roma. Si parla della vicedirezione generale del
Campidoglio, con deleghe importantissime sui servizi sociali, sull’ambiente e sulla sanità.
Presso l’Azienda Sanitaria di Frosinone non si parla d’altro in queste ore. Naturalmente le
fasi del “passaggio” sono state definite tra il Governatore Nicola Zingaretti e l’assessore
Alessio D’Amato con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Al vertice della Asl di
Frosinone verrà garantita continuità, ma non è ancora chiaro come. Si parla un periodo di
reggenza da affidare all’attuale direttore amministrativo Eleonora Di Giulio, ma questo
sarebbe possibile soltanto con un commissariamento. In attesa di indicare il
nuovo manager, ovviamente “pescato” dall’apposita short list. Pierpaola
D’Alessandro
si è distinta per la gestione dell’emergenza Covid e per la
riorganizzazione della rete ospedaliera della provincia di Frosinone e ha appena terminato
il periodo di diciotto mesi da dg (si è insediata il 3 novembre 2020), il che
comporta una valutazione sul suo operato, che non potrà che essere ampiamente
positiva. Ma l’incarico al Comune di Roma è uno di quei treni che nella vita professionale
di un manager pubblico non ripassa più. Resta il problema che per la quarta volta in
meno di tre anni alla Asl di Frosinone cambia il direttore generale, con il rischio concreto di
ricominciare tutto daccapo. Stefano Lorusso prese servizio a settembre 2019 e fu il primo
ad affrontare lo tsunami Coronavirus. Nel giugno 2020 venne nominato capo della
segreteria tecnica del ministro della sanità Roberto Speranza. Ci fu quindi l’interregno di
Patrizia Magrini, fino alla nomina di Pierpaola D’Alessandro. La sensazione che la guida
della Asl di Frosinone sia un trampolino di lancio è sempre più evidente. Ma la sanità
ciociara ha bisogno di programmazione e continuità e qualcuno dovrebbe porsi il
problema. Per esempio delle carenze di organico in reparti strategici come i Pronto
Soccorso.

I CINQUE STELLE E GLI INDUSTRIALI

Stamattina in Ciociaria tour della viceministra allo sviluppo economico Alessandra Todde,
che è anche vicepresidente del Movimento Cinque Stelle. Sarà accompagnata da Ilaria
Fontana
, sottosegretario di Stato alla transizione ecologica e ormai leader dei
pentastellati in Ciociaria. Incontreranno i vertici di Unindustria, della Camera di
Commercio del Basso Lazio
(Frosinone e Latina) e ci sarà anche una visita presso lo
stabilimento dell’ABB Sace, eccellenza del settore industriale di questa provincia.
Scopriremo presto se sarà un appuntamento elettorale (al Comune di Frosinone si vota e i
Cinque Stelle fanno parte del Campo largo di Domenico Marzi) o se invece ci sarà
l’occasione per un serio confronto con gli imprenditori, a cominciare da Miriam Diurni,
presidente di Unindustria Frosinone. Scopriremo presto la reale posizione dei
Cinque Stelle sull’unica vera priorità di questa provincia: la sospensione del decreto
che ha stabilito l’attuale perimetrazione del Sin della Valle del Sacco, determinando la
paralisi degli investimenti e la fuga di molte aziende da questo territorio. Il presidente
della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha affermato di aver chiesto la sospensione
direttamente al premier Mario Draghi e al ministro della transizione ecologica Roberto
Cingolani, pure lui dei Cinque Stelle. Poche ore dopo però Ilaria Fontana, sottosegretario
dello stesso Dicastero, ha in pratica detto a Zingaretti che la sospensione non è all’ordine
del giorno. A questo punto bisogna capire la posizione del Governo e della Regione ma
pure dei Cinque Stelle. Una visita basata soltanto sulla forma e sulla “fuffa” non
servirebbe a nessuno. Angelo Camilli, presidente di Unindustria, ha preteso
risposte precise e rapide. Sa che il rischio è quello di far passare tempo in modo che
possa scemare l’urgenza. Perciò oggi sarà importante il faccia a faccia tra industriali e
Cinque Stelle.

L’ANOMALIA DELL’AREA EST ALLA PROVINCIA

Adesso che si stanno avvicinando le elezioni politiche e regionali i leader dei partiti si
stanno rendendo conto che 6 dei 12 consiglieri provinciali fanno parte dell’area
che va da Sora a Isola del Liri, fino alla Valcomino. Tre sono del Pd: Enrico Pittiglio
(San Donato Valcomino), Alessandro Mosticone (Sora) e Antonella Di Pucchio
(Isola del Liri). Due della Lega: Gianluca Quadrini (Arpino), Andrea Amata (Atina-
Vicalvi). Quindi c’è Luigi Vacana (Gallinaro). Con la legge precedente alla Delrio non
sarebbe mai successo: il territorio era diviso in trenta collegi e ognuno aveva la sua
rappresentanza. Ma l’errore politico è forte e potrebbe pesare molto. Sia alle politiche che
alle regionali i candidati fanno affidamento sugli uomini forti dei vari territori: sindaci,
assessori, consiglieri comunali e provinciali. Tante aree della Ciociaria sono rimaste a
bocca asciutta alle provinciali. Adesso si sta realizzando quello che è successo e in molti hanno fatto sapere al proprio leader di riferimento di farsi trovare i voti da chi è stato eletto consigliere provinciale nell’area est. Specialmente nel Partito Democratico e nella Lega.

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