Guido Crosetto, attuale ministro della Difesa, è tra i fondatori di Fratelli d’Italia. Nel 2012, insieme a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, capì che in Italia c’era uno spazio enorme per una Destra moderna e conservatrice. Oggi in una intervista a La Repubblica Crosetto, guardando alle europee del prossimo anno, dice: “Vogliamo vincere nel 2024 con l’alleanza Ppe-Conservatori. Se non succede siamo disposti ad allargare. Con riferimento alla cosiddetta “maggioranza Ursula”, che va dai Socialisti ai Popolari, accreditata dai sondaggi come blocco maggioritario, Crosetto ha affermato: “La fondazione stessa di Fratelli d’Italia dimostra che non fai vivere un progetto avendo la sicurezza di arrivare primi alle elezioni, ma perché credi che sia importante farlo.
Quella che ha eletto la presidente della Commissione Europea è stata una maggioranza tecnica, non politica. Nata per necessità, in vitro, ha messo insieme storie politiche diverse. Questa maggioranza si è sclerotizzata e ha creato uno strano meccanismo, probabilmente involontario: una maggioranza ibrida che non ha più bisogno dei voti dei cittadini ma che raccoglie il consenso in base a opzioni politiche molto diverse e poi lo trasferisce in un unico calderone autoreferenziale. Bisogna andare oltre quella maggioranza e superarla perché l’effetto che si è creato è un distacco tra l’Ue e i suoi cittadini e popoli. Il progetto di Meloni e il nostro ingresso nei Conservatori nasce con questo obiettivo: permettere un’alternanza tra visioni politiche diverse, alternanza che si è persa per strada con danni per tutti”. Il progetto di Fratelli d’Italia è mettere insieme Ppe e Conservatori.
Ma se non succederà? Risponde Guido Crosetto: “Se poi non sarà possibile, se mancheranno i numeri, allora ragioneremo di un allargamento. Ma è inutile farlo o cercarlo oggi. Se servirà, lo si farà. A bocce ferme”. Fratelli d’Italia proverà a “sostituire” i Socialisti con i Conservatori nell’alleanza con i Popolari. Ma se poi dovesse andare diversamente, allora un allargamento della cosiddetta “maggioranza Ursula” potrebbe starci. L’Italia deve “sprovincializzarsi” alle europee, un’elezione nella quale si vota con il proporzionale. Ogni partito fa la sua corsa.
Si può vincere sul piano interno e rimanere fuori dal governo dell’Unione Europea e quindi dalla Commissione. Si può perdere in Italia ma fare parte della Governance continentale. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si sta caratterizzando per essere un partito di governo legittimato dal consenso popolare. Ormai le competenze dell’Unione Europea sono tante, importanti e incidono nella vita quotidiana dei cittadini. Esiste soltanto un modo per provare a cambiare le cose: stare dentro i meccanismi legislativi, amministrativi e decisionali. FdI fa parte dei Conservatori e vuole proverà a cambiare le cose. Pensiamo all’industria, al turismo, alle politiche migratorie, all’agricoltura e a tutto quanto il resto. Le parole di Crosetto rappresentano una novità significativa dalla quale ripartire.
Le europee saranno importanti anche in provincia di Frosinone. A Strasburgo c’è adesso Maria Veronica Rossi (Lega), subentrata in corsa pochi mesi fa. Per nove anni la Ciociaria non ha avuto propri rappresentanti: gli ultimi erano stati Francesco De Angelis e Alfredo Pallone, eletto nel 2009 e rimasti in carica fino al 2014. Si tratta di una competizione assai difficile: il collegio circoscrizionale comprende tutte le regioni del Centro e servono quindi tantissime preferenze. Però rinunciare in partenza per limitarsi a fare i portatori d’acqua non è la scelta giusta. E’ necessario che i partiti siano uniti e che puntino su esponenti di peso ma anche umili e pronti a fare campagna elettorale nei territori. Maria Veronica Rossi nel 2019 lo ha fatto. Avere una rappresentanza nell’Europarlamento è fondamentale di questi tempi.
In Ciociaria Francesco De Angelis ha lasciato la guida di Pensare Democratico, il correntone con il quale ha costruito tutti i successi elettorali e politici. Al suo posto Sara Battisti, che non avrà un compito agevole. De Angelis, da pochi giorni presidente del Pd nel Lazio, ha tenuto insieme esponenti ed esperienze molto diverse. Ha raggiunto accordi trasversali quando si è reso conto che il Pd da solo non andava da nessuna parte. Vedremo presto le strategie cambieranno.