I conservatori europei puntano su ambientalismo e identità, sul ruolo di agricoltori, allevatori e pescatori nel legame tra natura e sviluppo. Una cornice pensata per un motivo preciso: “siamo nel cuore del vivaismo, quindi nel cuore della coltura degli alberi che ornano le nostre città”. Il promotore di queste posizioni è Nicola Procaccini, Co-presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti al Parlamento europeo. E’ lui l’astro nascente di FdI che si appresta a guidare il partito nel Lazio verso una campagna elettorale europea di portata storica. E la visione di Procaccini ha una portata molto ampia, spaziando per la strategia politica dei prossimi anni.
LA SFIDA AI SOVRANISTI
Ed è stato proprio Procaccini a lanciare il progetto conservatore, ben diverso da quello sovranista-leghista. L’europarlamentare di Terracina ha affrontato un altro tema caldo delle ultime ore: l’iniziativa di domenica a Firenze del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha chiamato a raccolta l’ultradestra europea. Nessuna polemica però e nessuno scontro perché per il co-presidente di Ecr le piazze vanno rispettate tutte, senza distinzione, seppur riconoscendone le diversità: “Quello che sto constatando in queste ore invece è una violenta antidemocratica opposizione” e su questo “esprimo la mia solidarietà nei confronti del gruppo parlamentare” .
“Naturalmente ci sono all’interno del gruppo ‘Identità e democrazia’ delle delegazioni con cui noi conservatori dialoghiamo in maniera ottima, altre con cui abbiamo più difficoltà perché magari hanno una posizione diversa dalla nostra, specialmente sull’aggressione Russa all’Ucraina, ma anche questo fa parte della normale dialettica e dinamica parlamentare – ha sottolineato Procaccini -. Siamo gruppi diversi, così come in Italia ci sono partiti diversi nel centrodestra che formano lo stesso governo, il centrodestra ha uno spettro di opinioni ampio, ma nello stesso tempo ha una omogeneità di fondo che lo rende più credibile e coerente del centrosinistra e della sinistra”. Due famiglie politiche europee diverse in sostanza, ma la speranza e l’obiettivo per Procaccini è uno: “così come in Italia il centrodestra è andato unito al governo, spero noi possiamo rappresentare la maggioranza al parlamento europeo”.
DIMENSIONE EUROPEA
Che Nicola Procaccini sia ormai un esponente politico di statura europea lo si capisce da qualsiasi intervento e comunicato inoltrato. E’ lui a difendere il perimetro dell’alleanza di centro-destra dagli attacchi esterni. Da Procaccini è arrivata la solidarietà al Ministro Tajani, aggredito dalle sinistre per aver difeso la democrazia italiana di fronte agli attacchi sguaiati e ripetitivi del premier Sanchez. Tra l’altro, il Ministro Tajani ha espresso le stesse “gravi preoccupazioni” del Commissario europeo alla giustizia Reynders di fronte alla evidente violazione in Spagna di un principio, troppe volte invocato a sproposito dalle sinistre, come lo Stato di Diritto”. Il co-presidente del gruppo ECR al Parlamento UE, Nicola Procaccini è in Europa il portabandiera della destra moderna, alternativa alla sinistra. “Sanchez, dopo aver perso le elezioni e dopo aver comprato con l’amnistia i voti dell’estrema destra secessionista catalana, si giustifica dicendo che l’ha fatto per impedire l’arrivo della estrema destra spagnola, come accaduto in Italia. Un salto logico carpiato di cui Il Pd e il M5S, per non parlare di Fratoianni, neanche si accorgono, talmente accecati dal rancore verso gli italiani che hanno votato il centrodestra”. Per lui si comincia a ventilare un ruolo di primo piano in caso di successo conservatore il prossimo 9 giugno. I rumors parlano del possibile incarico di vicepresidente dell’Europarlamento, se non addirittura un posto nella prossima Commissione europea, in rappresentanza del governo italiano.