Giancarlo Rossi ha raggiunto in Cielo i suoi compagni di squadra Mauro Scerrato, Benito Minnucci, Alberto Spagnoletta, Pino e Angelo Pasotti. Quella squadra che seppe entusiasmare una città sembra non avere una sua dimensione temporale. Si sono guadagnati l’immortalità attraverso la gloria calcistica, perché ad Alatri chi ha superato i 60 li ricorda tutti, gli eroi che conquistarono la quarta serie.
Tanti di loro si ritrovano al mattino per le strade della cittadina ernica, per prendere un caffè e per parlare di quei tempi in cui, in maglietta verderosa, regalavano un sogno ai tanti appassionati del calcio. Giancarlo viveva a Fiuggi da molti anni e indossò anche la maglia della squadra idropinica, ma nell’Alatri giocò ben 179 partite in sei campionati di serie D, realizzando peraltro 17 gol. Il suo compito non era quello di segnare, perché era un centrocampista, molto bravo tanto in interdizione che in fase di costruzione. Un giocatore completo, di statura non elevata, ma di enorme cuore e di grande tecnica. Nato ad Alatri il 6 dicembre del 1944, ha salutato la vita terrena il 2 maggio, suscitando grande commozione in tutti coloro che lo apprezzarono sui campi di calcio e nella vita quotidiana.
Alla moglie e al fratello Adelmo, anch’egli giocatore di quell’Alatri che batté la Viterbese e si guadagnò la serie D nazionale, si stringono con affetto i compagni di squadra di quel 1965-66, Nello Minnucci, Gianni D’Alatri, Giovanni Cella, Sisto Mastracco e tutti gli altri artefici di quella bella impresa.
Chissà che non sia già impegnato in qualche partita tra le nuvole, con la vigoria dei 20 anni e l’entusiasmo di sempre. Ci piace immaginare che sia così, perché i sogni non hanno inizio e non hanno fine e quello verderosa fu davvero un sogno, non solo sportivo.