La Riviera d’Ulisse, le sue ‘perle’ ed in generale tutto il sud pontino si confermano un vero e proprio ‘fortino’ per Fazzone. I risultati delle amministrative in provincia di Latina rispecchiano i dati storici dell’ultimo trentennio.
Forza Italia si afferma come partito centrale nello scacchiere politico locale. Porta a casa tre sindaci, Di Cosimo a San Felice Circeo, Taddeo a SS.Cosma e Damiano e soprattutto Leccese a Gaeta. In quest’ultimo centro si è assistito ad un autentico plebiscito in favore del candidato sindaco del centrodestra, che ha conquistato praticamente i due terzi dei voti (oltre il 64%), infliggendo agli avversari una sonora batosta.
Ma il dato politico più importante è rappresentato dal risultato di Sabaudia. Il ballottaggio sarà tra Alberto Mosca (30,5%) e Maurizio Lucci (24,3%). Fuori gioco Enzo Di Capua (16%) sostenuto da Fratelli d’Italia e dalla Lega.
La città delle dune era l’unica tra quelle chiamate al voto in cui i partiti tradizionali hanno presentato il proprio simbolo. E qui si può fare una valutazione più politica.


FI è il primo partito con oltre il 13%. Deludente il dato di Fratelli d’Italia, poco sotto l’8% (7,83%). Può ritenersi addirittura soddisfatto il Pd che con il 7,42% ha migliorato le precedenti performance imbarazzanti su Sabaudia. Il candidato dem Giancarlo Massimi ha superato il 13% dei consensi, non male considerato la partenza ad handicap. Ma chi ha veramente fatto registrare un risultato umiliante è la Lega, attestata al 3,49%. Superata anche dalla giovanissima squadra di Azione, che con il 4,4% ha strappato un buon risultato.
PD E DESTRA DECIDERANNO IL BALLOTTAGGIO
Saranno il Pd e l’elettorato di destra a decidere sostanzialmente chi la spunterà fra Mosca e Lucci. Tre players fungeranno da ago della bilancia: Enzo Di Capua, Paolo Mellano e Giancarlo Massimi. Tutti molto vicini quanto a peso elettorale, stimato fra il 13 ed il 16%. Difficilmente vi saranno apparentamenti da qui al 26 giugno, la data stabilita per il secondo e decisivo turno elettorale. Alberto Mosca però con il suo taglio civico e moderato appare più in grado di raccogliere consensi trasversali, quindi anche nel centrosinistra, i cui elettori difficilmente digerirebbero il ritorno al potere di Lucci. Facile prevedere uno spostamento misurato dei sostenitori di Massimi verso Mosca.
Indecifrabile è la posizione del grande sconfitto: Enzo Di Capua. Soprattutto i due partiti che lo hanno sostenuto, Fratelli d’Italia e Lega rischiano di commettere nuovi passi falsi. Un eventuale sostegno a Lucci, sancirebbe in modo netto una rottura politica con FI a livello provinciale. Certamente, i prossimi giorni caratterizzati da fitti incontri, delineeranno in modo più chiaro le scelte dei due partiti sovranisti.
Infine c’è l’incognita rappresentata da Paolo Mellano, appoggiato dagli amici di Giada Gervasi. Salvo clamorosi colpi di scena resteranno fuori dai giochi, dal momento che Mosca e Lucci sono troppo distanti dalle loro posizioni.
FRATELLI D’ITALIA AVVERTE FI: LATINA CASO NAZIONALE
“Un avvertimento a Forza Italia è arrivato in serata. Da una nota del senatore Nicola Calandrini si comprende bene come lo stato dei rapporti fra FdI e FI è ai minimi storici in provincia. “È un risultato che ci restituisce luci ed ombre -ha dichiarato il coordinatore provinciale di FdI in riferimento ai dati delle elezioni- sicuramente siamo delusi dal risultato della coalizione di Sabaudia dove ambivamo al ballottaggio, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato. Siamo comunque soddisfatti del risultato della lista di Fratelli d’Italia che ha sfiorato l’8% in un comune che veniva da un’esperienza civica. Noi avremmo voluto che il centrodestra si presentasse unito, ma altri partiti hanno applicato logiche diverse dalle nostre, in contrapposizione anche con quanto accaduto sul piano nazionale, dove invece si è avuta la conferma che il centrodestra unito, vince. Paghiamo, probabilmente, non solo le divisioni elettorali ma anche quelle politiche, con la città di Latina in questo caso che è il peccato originale, con un pezzo di centrodestra che ha scelto di sostenere un sindaco di sinistra”.
In particolare Calandrini sembra voler far pesare lo strappo avvenuto nel capoluogo: “Noi porremmo questo problema ai vertici nazionali perché il ‘caso Latina’ genera disorientamento negli elettori, e parte del centrodestra e nello specifico Forza Italia, continua a tenere in piedi un’amministrazione del tutto inadeguata”.
Un segnale che sembra preannunciare venti di guerra fra i due partiti. Nei prossimi giorni capiremo se Sabaudia rientrerà nel campo di battaglia tutto interno al centrodestra.