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Cassino, zone 30 e percorsi pedonali: ma servono fondi per la mobilità sostenibile

Tarcisio Di Pontecorvo
Il professor Mauro D’Apuzzo ha presentato in Sala Restagno l’aggiornamento del Piano urbano del traffico, tutto incentrato sulla mobilità sostenibile. Ma da attuare in fasi successive anche sulla base del reperimento di ulteriori risorse. Il sindaco Salera: “L’isola pedonale permanente non ha causato i problemi che i detrattori paventavano: bisogna solo che i cittadini si abituino ad utilizzare di più i parcheggi a servizio del centro”
Marzo 7, 2024

Zona 30 e percorsi pedonali saranno gli elementi qualificanti di una rivoluzione della mobilità della città di Cassino basata essenzialmente sulla sostenibilità. Lo ha spiegato stamane, in Sala Restagno, il professor Mauro D’Apuzzo, della Facoltà di Ingegneria Unicas, che ha firmato l’aggiornamento al Piano urbano del traffico, pubblicato all’albo pretorio e possibile oggetto di osservazioni da parte dei cittadini fino al 28 marzo. Al suo fianco il sindaco Enzo Salera, l’assessore all’Urbanistica Pierluigi Pontone e il consigliere comunale Riccardo Consales.

«Abbiamo verificato in questi due anni di studio – ha spiegato il primo cittadino riferendosi all’incarico conferito ad Unicas – che non c’è la necessità di un grosso stravolgimento di quella che era la mobilità abituale. Con piccoli accorgimenti riusciamo a migliorare la situazione del traffico per avere un centro che promuova l’aggregazione, con isola pedonale permanente sul corso e in piazza che prima mancavano. Il piano è adattato allo stato delle cose perché l’abbiamo studiato per verificare sul campo le possibili conseguenze».

«Abbiamo notato che non s’è verificato – ha sottolineato Salera – quello che molti detrattori all’inizio vedevano come una scandalosa conseguenza e cioè l’incremento se non il blocco del traffico all’interno della città. Tutto questo non è accaduto e lo studio dell’Università ci aiuta a migliorare le piccole criticità che sono state registrate. Per la prima volta andiamo verso l’approvazione di un Put frutto di verifica sul campo, di quello che è stato il cambiamento di Cassino negli ultimi anni; un piano, quindi, adattato alla nuova conformazione del centro. Intendiamo indirizzarci verso una modalità che vada nella direzione della mobilità sostenibile anche per contrastare il problema delle polveri sottili. Ma bisogna abituarsi ad utilizzare le aree parcheggio a ridosso del centro e vivere la città in una maniera più sostenibile, frequentando un’area pedonale permanente».

Il professor D’Apuzzo ha spiegato, indirettamente, perché si sono viste molte imprecisioni, incongruenze e assetti urbanisticamente vecchi nella cartografia finita al centro di polemiche sui social. In pratica gli esperti Unicas hanno preso come base per l’attualizzazione del Put, appunto, il vecchio piano che il tecnico incaricato depositò nel 2016.

«Un piano urbano della sosta fu fatto sotto la consiliatura Scittarelli – ha ricordato il docente -. Poi un’attività di studio e progettazione venne portata avanti con grande diligenza da un tecnico incaricato che sviluppò una serie di indirizzi. La gestazione lunga e laboriosa ha attraversato le diverse consiliature e con diversi colori politici. Ma è evidente che costante è parsa l’intenzione di perseguire l’obiettivo di raggiungere una mobilità sostenibile. Del resto la proposta di incentivare strumenti e servizi coerenti con la finalità indicata è una scommessa ineludibile che deve andare oltre le strumentalizzazioni politiche».

«Detto questo – ha aggiunto D’Apuzzo – nel 2016 il tecnico depositò una prima versione del Put che ebbe una sua evoluzione ancora maggiormente connotata in termini di sostenibilità. L’idea di realizzare zone 30 puntava a modificare in maniera forte la viabilità nel centro di Cassino e prevedeva la realizzazione dell’isola pedonale. Certo, procedere verso una transizione sostenibile, è processo lungo e faticoso. Ma sono indirizzi che faccio fatica a non condividere e fare miei. Gli interventi che il tecnico aveva individuato furono classificati di breve, medio e lungo termine. Il piano doveva e deve essere a dotazione di infrastrutturazione invariata. Non deve richiedere, cioè, molte risorse economiche per consentire la realizzazione degli interventi. E comunque molte cose potranno essere finanziate con bandi successivi all’approvazione del Put. Un elemento di grossa connotazione, nel frattempo, è stato realizzato: l’isola pedonale con fondi regionali. Sulla scorta del dibattito che il divieto di auto sul Corso e in Piazza Diamare ha sollevato, l’amministrazione comunale ha deciso di approfondire ogni aspetto».

«Qui – conclude il docente universitario – siamo scesi in campo noi per scandagliare i problemi e gli impatti dell’isola pedonale. L’attività progettuale nella vecchia versione del piano necessitava di accertamenti sugli effetti pratici dell’Isola. Ma da lì discende una pianificazione che non è stata rigettata dall’amministrazione ma dovrà essere organizzata e pianificata in base alle risorse future che verranno reperite. Considerando che i singoli interventi devono essere affrontati in toto. Una riorganizzazione della circolazione con istituzione delle zone 30 – ad esempio – sarà sicuramente qualcosa che dovrà essere avviata e implementata per una realizzazione efficace. Ma è necessario che ci sia la possibilità di sanzionare chi percorre l’area a velocità superiori al limite, con l’installazione di presidi con telecamere, sistemi di visura e riconoscimento da omologare. Il tutto richiede investimenti. Così come sarà onerosa la redistribuzione della circolazione, con le riconversioni di molte intersezioni in rotatorie. C’è, insomma, un’esigenza di finanziare in maniera forte i successivi passi di implementazione e incentivazione della mobilità sostenibile».

Unicas coi suoi tecnici si è particolarmente concentrata sugli impatti, sulla verifica sull’offerta di trasporto pubblico locale, ed ha lavorato su «un elemento che può sembrare marginale ma non lo è: la pedonalità. In una città che a piedi si può girare in una trentina di minuti – ha sintetizzato D’Apuzzo – è necessario Incentivare questo tipo di spostamento proprio con la maggiore attenzione ai percorsi pedonali».

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