Pacati ma determinati: così si sono presentati questa mattina alle 11, nella conferenza stampa svoltasi nella Sala Restagno del Palazzo comunale di Cassino, i consiglieri di opposizione Giuseppe Golini Petrarcone, Renato De Santis, Massimiliano Mignanelli e Benedetto Leone. A loro si sono poi aggiunti, in collegamento telefonico Salvatore Fontana, e, chiamata a sedere al loro fianco dalle poltrone del pubblico, Angela Abbatecola, portavoce di Fratelli d’Italia.
Al centro della conferenza l’ormai nota vicenda dei due filoni di inchiesta per i quali nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Cassino ha emesso altrettanti avvisi di conclusione della indagini a carico di 8 persone (fra cui l’ex consigliere provinciale Alessandra Sardellitti). Gravi i reati per i quali le persone coinvolte rischiano il processo: voto di scambio e firme false a supporto della presentazione della lista del Pd nelle elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale della città martire del maggio 2019.

Chiara e decisa la richiesta dei cinque consiglieri di minoranza e della portavoce di Fratelli d’Italia rivolta al Sindaco Enzo Salera: convocazione immediata di un Consiglio comunale “al fine – è stato rimarcato – di chiarire alla cittadinanza cosa è successo nel 2019 e, ancora di più, qual è la posizione che l’attuale Amministrazione intende assumere al riguardo.
“Noi – hanno evidenziato le opposizioni – siamo per nostra natura garantisti e quindi non chiediamo le dimissioni di Sindaco e maggioranza, confidiamo nel corso che farà l’iter giudiziario e l’eventuale processo. Però, e questo lo evidenziamo con forza, vogliamo che il Sindaco e i suoi consiglieri di maggioranza facciano luce su quanto successo. Dalle indagini è chiaramente e inconfutabilmente emerso che sono ben 47 le firme false sulle quali si è basata la presentazione della lista del Pd. Un fatto gravissimo, che solleva un doppia questione, morale e politica. Nel primo caso è evidente come siano state palesemente violate le regole della democrazia, che invece vanno rispettate tutte e fino in fondo. Al punto che è lecito domandarsi quale legittimazione può avere oggi la presenza del Sindaco in assise, quale legittimità ha Salera di poter restare in carica. Quesiti che rimandiamo alla sua coscienza e a quella dei suoi colleghi di giunta e di maggioranza. C’è poi l’altrettanto delicata questione politica: la città – hanno tuonato i partecipanti alla conferenza stampa – respira un clima mai esistito in precedenza. Non esiste il benché minimo rispetto delle opposizioni, il sindaco è politicamente isolato e non c’è un’idea di città.”
“Oggi, pur essendo ormai al giro di boa della consiliatura, non conosciamo qual è il progetto dell’Amministrazione per Cassino. Al di là delle continue passerelle, del taglio di infiniti nastri, di un estenuante presenzialismo, non c’è nulla. Soffioni al vento di primavera, potremmo dire. E forse – è il dubbio lasciato filtrare dalle parole scandite dai membri dell’opposizione – se non esiste una vera e reale idea di città la causa potrebbe risiedere proprio nella consapevolezza di Salera e compagni di far parte di un’amministrazione nata su un vizio di fondo, appunto quello delle 47 firme false, e per questo pencolante e in pericolo di cadere da un momento all’altro.
Lunedì mattina la richiesta di convocazione di consiglio comunale sarà ufficialmente depositata al Protocollo del Comune essendoci già il minimo di 5 firme necessarie. “Tuttavia – è stato detto – saremmo felici, come amministratori, politici e soprattutto cittadini di Cassino, che il Sindaco anticipasse la nostra istanza e convocasse autonomamente la seduta straordinaria dell’assise civica: sarebbe un segnale importante, di responsabilità verso la città innanzitutto, e poi di apertura nei confronti delle minoranze, che, al contrario della maggioranza, sono oggi più unite che mai e pronte a dare il loro contributo per il bene di Cassino, per la democrazia, per la trasparenza, per la legalità e per lo sviluppo della nostra città”.