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Cassino, il piano del traffico rallenta con zona 30 e preferisce la ciclabilità in arrivo

Tarcisio Di Pontecorvo
Depositato il Put e scattato il mese per le osservazioni. Emersi subito imprecisioni nella cartografia e dati vecchi nell’analisi dei flussi di traffico ma la filosofia complessiva degli interventi è chiara. Privilegiare le utenze deboli (pedoni e ciclisti) in centro chiuso al traffico o a velocità ridotta anche grazie all’uso diffuso di dossi e mini rotatorie.
Marzo 4, 2024

Dal 27 febbraio è pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Cassino e lo resterà fino al 28 marzo: parliamo dell’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano. Uno strumento invocato da tempo e necessario dopo la scelta di recuperare e adibire ad isola pedonale permanente Piazza Diamare e Corso della Repubblica, interrompendo così la circolazione su due direttrici fondamentali del centro cittadino. La pianificazione è stata elaborata dall’Università di Cassino: responsabile scientifico della collaborazione col Comune è stato il Prof. Ing. Mauro D’Apuzzo, associato confermato afferente al Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica, Dicem. Ma già in questi primi giorni in cui è stato possibile visionare il piano le polemiche non sono mancate, sia per la imprecisione di alcune cartografie (via E. De Nicola interseca la distante via Sferracavalli, e via Rapido si sostituisce a Piazza Garibaldi), per la loro datazione (figura ancora presente il mercato coperto) e per il fatto che molte rilevazioni (flussi di viabilità e incidenti) risalgano ad almeno 13 anni fa. 
Ma veniamo ai contenuti, soprattutto perché è iniziato il decorso dei 30 giorni ai fini dell’inoltro di osservazioni da parte della cittadinanza. 
Il Put parte dalla gerarchizzazione della rete che «consente di ottimizzare l’uso delle infrastrutture per rendere coerente la funzione di ciascuna strada con il contesto attraversato e di orientare di conseguenza con maggiore efficienza il traffico veicolare, aprendo la viabilità locale alle opportunità date da una minor pressione». 
In che maniera? «Attraverso – si legge nel documento – la moderazione del traffico e la creazione di isole ambientali, una Zona 30, aree pedonale, da attuare non solo come provvedimenti viabilistici ma attraverso progettazioni di riqualificazione urbana, migliorare la fruibilità dello spazio pubblico per la mobilità lenta e la socialità diffusa. Puntare sulla ciclabilità, e sul grande potenziale di sviluppo che può trovare sul territorio sia da un punto di vista ambientale-ludico-turistico, sia e soprattutto da un punto di vista urbano, dove può andare ad intaccare quote di mobilità veicolare se associata agli spostamenti pendolari casa-scuola e casa-lavoro; al pari della rete di trasporto stradale per gli autoveicoli, continua, riconoscibile, e dotata di tutte le attrezzature come illuminazione e segnaletica, va creato una vera e propria rete di trasporto ciclabile e costruito attorno ad essa un insieme di servizi. Sviluppare l’intermodalità, potenziando i servizi di trasporto pubblico e di condivisione del mezzo sostenibile (bike-sharing). Occorre mettere la sicurezza stradale al centro della progettazione degli interventi, intervenire in via prioritaria sui tratti “neri” e accompagnare con iniziative di educazione stradale (anche informative) gli interventi per la moderazione del traffico e la messa in sicurezza della mobilità ciclabile e pedonale». 

La rete viaria urbana è stata suddivisa in quattro categorie: strada urbana di quartiere, strada urbana interzonale primaria, strada urbana interzonale secondaria e strada urbana locale. 
In particolare, la categoria di Strada urbana di quartiere è applicata a Via Di Biasio (da svincolo SR 630 Sora-Cassino-Formia a Viale Bonomi), Viale Bonomi, Via Garigliano, Viale Europa (da Via Garigliano a Via De Nicola). 
Nel Piano è prevista la realizzazione di uno spartitraffico su via Garigliano, con l’intento di assegnargli la corretta geometria in relazione alla classificazione funzionale, oltre ad una migliore organizzazione in termini di circolazione. 
La categoria di Strada urbana interzonale secondaria è applicata a Via Di Biasio (da svincolo Viale Bonomi a Corso della Repubblica), Corso della Repubblica (da Via Di Biasio a Via Marconi) Via De Nicola, Via Marconi, Via XX Settembre, Via Gari, Via Pascoli, Via Verdi, Via S. Germano, Via Lungofiume Madonna di Loreto. 

Tutte le altre strade comunali, interne al centro abitato, assumono la classificazione di strade interzonali secondarie o strade locali e vengono riportate negli elaborati grafici. 
Ma veniamo ai principali interventi proposti. 
Innanzitutto la chiusura parziale del Corso della Repubblica da Viale Marconi fino a Piazza Diaz (già in atto). «L’introduzione dell’area pedonale permanente – spiega il piano –  ha reso necessario degli interventi di variazione dei sensi di circolazione delle strade di contorno all’area pedonale per garantirne la nuova funzione, per esempio l’istituzione del senso unico di un tratto di Viale Dante in corrispondenza dell’intersezione con Via Pascoli». 

Varia il senso di circolazione in alcuni tratti di Via E. De Nicola «con l’obiettivo di allontanare il traffico di attraversamento dal nucleo centrale della città e proteggere in modo prioritario la zona centrale, operando un’interruzione della viabilità di attraversamento, ovvero consentire l’ingresso dei residenti e la circolazione dei veicoli che desiderano sostare nelle aree predisposte». 
Prevista l’istituzione di un sistema di sensi unici nel centro urbano che «permetterà di rendere il traffico più fluido, di ricavare la sezione necessaria per realizzare percorsi ciclopedonale e/o di aumentare le aree di sosta lungo strada. Le principali strade che 
subiranno una completa variazione a senso unico al fine di migliorare la viabilità urbana sono via Cimarosa, via Lombardia e via A. Aligerno». 
Il Put prevede la rimozione di tutti gli impianti semaforici dalle intersezioni che li ospitano e sostituzione con rotatorie e mini-rotatorie sormontabili. «L’utilizzo di una mini-rotatoria – ricorda sempre lo studio di piano – è riservato al solo centro urbano, che è caratterizzato da una velocità di transito ridotta (30-50 km/h), un’attenzione maggiore e una buona visibilità notturna. Come la rotatoria, anche la mini-rotatoria è costituita da un anello, all’interno del quale vige il diritto di precedenza, in cui confluiscono i veicoli provenienti da più strade. Essa si distingue dalle altre rotatorie per le dimensioni molto contenute sia dell’isola centrale (che spesso è parzialmente o totalmente sormontabile), sia dell’anello, che è sempre ad un’unica corsia di 
marcia». 

Considerato che l’introduzione dell’area pedonale permanente nel centro città crea una riduzione degli stalli – con la perdita di 120 posti auto – l’individuazione definitiva e puntuale degli stalli a pagamento e non e della segnaletica, essendo questo un lavoro di pianificazione, «sarà sviluppata sulla base di una progettazione esecutiva», si legge ancora. 
Il Put stabilisce anche l’istituzione delle cosiddette “isole ambientali” nei casi in cui «si intenda riqualificare e valorizzare il soddisfacimento delle esigenze del traffico pedonale e della sosta veicolare a prevalente vantaggio dei residenti e degli operatori in zona: esse sono infatti caratterizzate dalla la precedenza generalizzata per i pedoni rispetto a veicoli e da un il limite di velocità per i veicoli pari a 30 km/h». 
L’individuazione della zona 30, poi, «deriva dalla volontà di creare un centro città all’interno del quale si venga a sviluppare ed integrare la socializzazione ed i rapporti relazionali tra le utenze della strada. A tal proposito si è pensato di privilegiare le “utenze lente” (pedoni e ciclisti) con la realizzazione di questa area, delimitata da: Via Pascoli; Via Verdi; Via E. De Nicola; Via De Bosis; Via Marconi; Via Arigni. Il Piano prevede 11 porte di ingresso alla zona 30 del centro urbano di Cassino, e le porte principali, saranno: Porta intersezione Via De Nicola – Via Marconi; Porta intersezione Viale Dante – Via Pascoli; Porta intersezione Via De Nicola – Pizza XIV Febbraio 1944; Porta intersezione Corso della repubblica – Via Verdi – Via Bari. 

Il PUT prevede l’introduzione di ulteriori attraversamenti pedonali rialzati ma anche l’installazione di dossi lungo le strade soggette ad essere percorse ad elevate velocità ma allo stesso tempo interessate dall’utenza debole. 
Molta attenzione, infine, alla ciclabilità: «Si è previsto un collegamento tra la viabilità ciclabile del campus universitario ed il 
recente percorso ciclo-pedonale realizzato a sinistra della carreggiata su via Sant’Angelo. Messa in sicurezza dei ciclisti con la realizzazione di una pista ciclabile su via G. Di Biasio, attraverso la quale si ha un collegamento tra la Facoltà di Ingegneria ed il Campus Folcara; Su via Garigliano, in quanto collegamento principale con la stazione ferroviaria e degli autobus; Su viale Dante, confluendo direttamente nel centro città; Lungo via E. De Nicola per continuare su via Casilina Sud e garantire un collegamento con località San Bartolomeo; Su via Bellini, per realizzare una continuità di percorso con via Garigliano ed il Corso della Repubblica; Inoltre è prevista un’estensione su via Falaise, viale Europa, via Leopardi e via Zamosc. 

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