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Cassino, centrodestra alle manovre decisive per coalizzare partiti e primaristi

Tarcisio Di Pontecorvo
Gennaio 23, 2024
Mario Abbruzzese

Lo slittamento delle consultazioni popolari al 18 febbraio consente di avere tempo per tentare di far aggregare tutti attorno ad un solo nome. Operazione che Mario Abbruzzese ritiene possibile prima che si aprano le urne per la scelta fra i candidati civici. Intanto la confusione nello schieramento continua e c’è chi denuncia la solita politica fatta nell’interesse di pochi. Chiusaroli a capo di Forza Italia mentre Pacitti (Noi Moderati) chiede una federazione anche in ambito locale.

Mario Abbruzzese, ex presidente del consiglio regionale, in continuo movimento tra le città dell’Italia centrale (dove conta di intrufolarsi tra i 15 eletti della circoscrizione al Parlamento Europeo), si dice sicuro che alla fine il centrodestra cassinate la sintesi fra candidati a sindaco dei partiti e delle primarie, riuscirà a farla. Si spinge anche oltre affermando che entro il 15 febbraio il nome sarà ufficiale. “Una data, una garanzia”, si direbbe, visto che proprio due giorni fa il Comitato dei Garanti ha deliberato all’unanimità che le elezioni primarie si terranno il 18 febbraio 2024 e non più il 28 gennaio. «La decisione – si legge in una nota – è stata determinata dalla valutazione dell’interesse ormai generalizzato mostrato dalla città verso il progetto delle primarie, interesse che impone i tempi necessari per compiere gli incombenti di natura logistica e procedimentale necessari per assicurare i presidi di sicurezza e garantire la maggior affluenza al voto».
In effetti il Comitato si è trovato di fronte a problemi logistici difficilmente superabili entro domenica, come la stampa delle schede elettorali e la piena agibilità del seggio principale. Ma a questo, indiscutibilmente, si accompagna la necessità di prendere tempo.
Tutti sanno, infatti, che al di là di quel che appare dalle notizie relative a Fratelli d’Italia e partiti del centrodestra da una parte e primaristi dall’altra, c’è una diplomazia costantemente al lavoro per cercare l’accordo. Una diplomazia che intende, almeno, complicare un po’ la vita al sindaco di centrosinistra Salera che corre a passi sicuri verso la rielezione, guardando ad ogni avversario o portatore di pensieri divergenti col suo noto ghigno irridente.
Fatto sta che nella trama dei colloqui sotterranei ci sono di sicuro, tra gli altri nomi, quelli di un professore universitario e di un magistrato. Qualcuno cerca una donna che, però, secondo gli uomini impegnati nella discussione, non si troverebbe proprio.
Ma non manca chi arriva dritto al senso delle cose. Il solito esponente di partito senza peli sulla lingua spiega: «Il rinvio delle primarie la dice lunga: queste consultazioni non si faranno e, del resto, non si devono fare. Il problema vero è che vengono utilizzati i soliti sistemi di una politica fatta non per rispondere ai bisogni di tutti ma per interesse di pochi o perfino personali. Una politica che farà rimanere delusi non tanto i cittadini, che sanno bene con chi hanno a che fare e lo dimostrano restando polemicamente lontani dalle urne. Ma deluderà coloro che ci hanno messo la faccia e si sono esposti alla candidatura investendo risorse intellettuali e impegno civico. Così il centrodestra non va da nessuna parte se non verso un suicidio elettorale».
In questo panorama ancora confuso, prosegue il mistero buffo della scomparsa dai “radar” del consigliere comunale uscente Benedetto Leone, gran promotore delle primarie e gran sostenitore dell’ex consigliere comunale e candidato Gianrico Langiano. Leone non risponde al telefono e non dà spiegazioni a chi riesce a raggiungerlo. Sta banalmente facendo “ghosting”, come direbbe la generazione zeta. Secondo qualcuno per rispuntare quando saremo al momento decisivo nel centrodestra, a quel punto ormai facca-a-faccia con l’appuntamento delle amministrative, altro che primarie, e con la necessità di sistemare definitivamente le sue caselle.
Tra i primaristi Domenico Natale ha lanciato un vero e proprio “amo” per allargare la possibile alleanza degli oppositori all’attuale amministrazione comunale, a due esponenti del civismo come Renato DeSanctis (No Acea e consigliere comunale uscente) e Carmine Di Mambro (attivista contro la mala sanità ed ex consigliere comunale): «Ci sono personalità ed esponenti che rappresentano una capacità di dialogo e di coinvolgimento decisamente distante dalle stanze chiuse, che siano delle istituzioni, dei partiti o dei circoli di pochi eletti – ha scritto in una sua nota Domenico Natale -. Penso ad esempio che persone come Renato De Sanctis e Carmine Di Mambro non vadano lasciate ai margini, magari perché quel che dicono non fa comodo ad una fetta di potere. Vanno, per me, messe al centro di un progetto di cambiamento autentico della cosa pubblica a Cassino».  
«Il civismo – ha aggiunto -, per definizione, è la capacità degli individui e delle classi di una comunità di mettere il bene comune prima di quello individuale e di categoria. Questo è, secondo me, il primo problema di Cassino, al di là del numero e della qualità dei movimenti che non si riconoscono nei partiti. Questa del civismo è, anche e soprattutto, la modalità che ho nel rapportarmi alla politica e che perseguo da sempre, al di là dei miei tentativi di impegno pubblico iniziati con la candidatura alle ultime regionali e proseguiti ora con quello per le primarie». Il modello da perseguire, secondo Natale, può essere sintetizzato dallo slogan “Cassino per tutti”: «Si tratta di coinvolgere la città in ogni sua parte – spiega -, dai singoli alle associazioni, dalle realtà imprenditoriali a quelle lavorative, dalle professioni al commercio, dal sindacato all’artigianato. Solo così, raccogliendo gli spunti e i suggerimenti più numerosi e disinteressati si possono mettere in sicurezza i soldi pubblici, nel senso che vadano unicamente indirizzati al miglioramento della situazione economica e sociale dell’intera comunità cassinate».
Intanto la dirigente forzista, commissaria della Comunità montana Valle del Liri ed ex consigliera comunale cassinate, Rossella Chiusaroli, è stata eletta sabato scorso segretaria provinciale degli azzurri alla presenza del senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone e dell’ onorevole Salvatore De Meo. Chiusaroli considera la sua elezione «una scelta in continuità ma anche che guarda al futuro e al coinvolgimento di energie nuove. Ringrazio tutti per la fiducia riposta in me. Sono pronta ad impegnarmi ancora, instancabilmente, per portare avanti l’operosità delle donne e degli uomini di Forza Italia e rispondere, insieme, alle sfide che la nostra provincia ci presenta nel prossimo futuro».
Pietro Pacitti, coordinatore provinciale di Noi Moderati, ha chiesto: «Rafforziamo anche in provincia di Frosinone il rapporto tra le due aree moderate del centro destra, così come accaduto già in Regione Lazio, con la nascita dell’intergruppo tra i consiglieri forzisti e il nostro consigliere regionale, in pratica una federazione. Aumenta così, anche nella nostra provincia, la proposta dei moderati e popolari all’interno della coalizione di centrodestra».

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