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Case green, centrodestra contro la direttiva Ue. Procaccini lavora per la modifica all’Europarlamento

Marco Battistini
Marzo 9, 2023
Nicola Procaccini

Via libera dell’Aula della Camera alla mozione di maggioranza che di fatto chiude la porta alla proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia, la cosiddetta normativa sulle ‘Case green’. Il testo approvato a Montecitorio con i soli voti del centrodestra impegna il governo “ad adottare le iniziative di competenza presso le competenti istituzioni europee al fine di scongiurare l’introduzione della disciplina” sulle case green, “nell’ottica di tutelare le peculiarità dell’Italia e, dunque, garantire al nostro Paese la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche”. Una chiusura assoluta alla prospettiva di una normativa stringente sul risparmio energetico che, sostengono nel centrodestra, non sarebbe sostenibile per l’Italia e risulterebbe come una “patrimoniale nascosta” che la maggioranza vuol far sentire forte e chiara a Bruxelles.

CASE GREEN, PROCACCINI PER MODIFICARE LA DIRETTIVA UE

“Il pieno mandato fornito dalla Camera al governo italiano ad attuare le iniziative necessarie per cambiare la proposta di direttiva UE sull’efficientamento energetico degli edifici, è un importante atto a sostegno del nostro lavoro in questa direzione. L’obiettivo immediato, infatti, è arrivare la settimana prossima, quando la direttiva sarà in votazione a Strasburgo, a trovare una maggioranza che consenta al Parlamento europeo di lavorare per modificare e rendere  la direttiva più flessibile, in modo che essa arrechi  meno danni possibili alle nostre famiglie”. Ad affermarlo è il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti al parlamento europeo, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini. “Se è condivisibile l’intento generale di portare a risparmi energetici per le abitazioni e minori emissioni di CO2, sono tuttavia inammissibili i tempi e le modalità di  attuazione imposti dalla direttiva. Che non tiene conto  – continua Procaccini – delle esigenze e peculiarità del patrimonio immobiliare italiano e diventerebbe un insostenibile salasso per famiglie e proprietari di abitazioni, costretti in tempi brevi a sobbarcarsi lavori per decine di migliaia di euro, pena una repentina svalutazione degli immobili”. 

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