Lo scorso anno, il 15 agosto, Camila Giorgi vinceva a Montreal il primo “mille” della sua carriera, battendo in due set Karolina Pliskova. Sembra passato un secolo per entrambe, perché tanto la nostra campionessa che la giocatrice ceca stanno vivendo un momento decisamente poco felice della loro carriera. Si sperava che l’effetto benefico della sua superficie preferita potesse regalare a Camila una bella soddisfazione nel WTA di San Josè, ma così non è stato. Come da consolidata tradizione, Giorgi ha alternato momenti di grande tennis a pause prolungate, colpi straordinari a scelte tattiche sciagurate. La Penelope del terzo millennio ha dovuto prendere atto a fine match di come il suo fare e disfare non si sia rivelato proficuo, lasciando a una Kudermetova abbastanza intermittente la gloria del secondo turno. Dopo una partenza davvero deficitaria, la marchigiana è riuscita a raggiungere l’avversaria fino ad arrivare a due punti dal set. Buttata via la prima frazione in un tiebreak davvero male interpretato, Camila Giorgi ha preso saldamente in mano le redini del confronti nel secondo parziale e, sia pure con qualche patema di troppo, generato dai “gratuiti”, ha chiuso vittoriosamente il set. Nel terzo però, i doppi falli e qualche punto oggettivamente poco fortunato per l’azzurra, sembravano aver scritto il verdetto: 5/2 per Kudermetova. Proprio sotto lo striscione del traguardo la russa ha però smarrito la sicurezza al servizio ed ha smesso di servire la prima palla come un robot. Camila ha giocato finalmente al massimo delle proprie possibilità e l’aggancio si è compiuto. Sul 5 pari e Kudermetova al servizio, Giorgi si è portata sullo 0/30, ma purtroppo da quel momento tutto è di nuovo cambiato precipitosamente. Quando ha servito sul 5/6, Camila ha di nuovo avvertito sulle sue spalle tutta la pressione del mondo ed è andata incontro al suo destino, malinconica e imbronciata come una notte senza stelle. Peccato, perché il tennis c’è, ed ha un baluginare fors’anche intrigante, ma nemico dei risultati. Per quanto concerne il tennis maschile, i nostri tennisti hanno disertato Washington, torneo che lo scorso anno vide il trionfo di Sinner in finale su MacDonald. Alcuni dei nostri giovani sono impegnati a Cordenons, nel Challanger, mentre per altri sta per arrivare il momento delle qualificazioni in Canada. La stagione sul cemento chiama alla verifica i nostri campioni affermati e quelli che campioni vorranno essere a breve. C’è grande fermento, e in particolare suscitano curiosità Zeppieri e Agamenone, che a Umago hanno trovato una dimensione inimmaginabile fino a pochi giorni fa. Confermarsi è difficile, ma specie per il pontino il tempo è un complice nemmeno indiscreto.