informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Calenda archivia le primarie. Provincia di Frosinone: Lega e Forza Italia frenano il centrodestra

Licandro Licantropo
Una situazione che va avanti da mesi: quale sarà la linea del Carroccio quando si dovrà votare per la presidenza della Provincia? Non è un elemento secondario visto che quella linea dovrà essere indicata a sindaci e consiglieri comunali.
Luglio 2, 2022
Carlo Calenda

Carlo Calenda ha archiviato le primarie del centrosinistra nel Lazio. Lo hanno spiegato (benissimo) i suoi fedelissimi al quotidiano La Repubblica: “Candidare D’Amato senza passare dalle primarie. Nulla di più, nulla di meno”. L’ennesimo siluro al Campo largo. Alla Regione Nicola Zingaretti è sostenuto da una maggioranza nella quale, oltre al Pd, ci sono Movimento Cinque Stelle, Italia Viva, Sinistra Italiana, Sinistra Civica ecologista, Verdi, Articolo 1, Lista Zingaretti, Demos. Il ribaltone di Calenda è un problema enorme perché i Democrat sono consapevoli che per battere il centrodestra bisogna andare uniti. Il leader di Azione non è uno sprovveduto, sa che, diversamente dalle comunali di Roma, alle regionali la legge elettorale è a turno unico. Il ballottaggio non è previsto: vince chi prende più voti. Significa che Azione non può giocare una partita in “solitaria”. Ha le necessità di schierarsi: magari con il centrodestra?


LA PREOCCUPAZIONE DI LETTA

Il Giornale ha scritto: “Pochi lo dicono apertamente, ma anche al Nazareno è chiaro che in realtà il Campo largo, ossia la strategia di alleanza privilegiata con i grillini iniziata con la segreteria Zingaretti durante il Conte 2, è defunto. Mentre Carlo Calenda ribadisce che non fa alleanze”. Nella sede del Pd la parola d’ordine è diventata “contendibile”, con riferimento alle regionali in Lombardia che, come quelle del Lazio, si celebreranno lo stesso giorno delle politiche (salvo colpi di scena). Il paradosso è che le spaccature del centrodestra alimentano le speranze del Partito Democratico di spezzare la lunga egemonia degli avversari in Lombardia. Mentre nel Lazio potrebbe verificarsi lo scenario opposto. Il perché sta nel crollo dei Cinque Stelle di Giuseppe Conte. Enrico Letta non l’ha mandata a dire: “Se scegliete l’appoggio esterno finisce la legislatura”. Con Conte non si va oltre una cordialità di facciata. Nel Lazio questo rappresenta una montagna impossibile da scalare, proprio per il fatto che l’asse di ferro con l’ex premier è stato costruito da Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini, Roberto Gualtieri, Claudio Mancini. Quell’asse non esiste più e si è creato un vuoto. Calenda lo ha intuito prima di tutti e si è sfilato dalle primarie. Cosa succederà adesso è impossibile da pronosticare. L’ipotesi di Enrico Gasbarra, nata per cancellare le primarie, resta comunque in piedi e continuano a lavorarci gli “orfani di Conte”: Zingaretti, Bettini, Gualtieri, Mancini. Alessio D’Amato non ritirerà la sua candidatura, su questo non ci sono dubbi. La situazione di Daniele Leodori è diversa: il vicepresidente della Regione, appoggiato da AreaDem di Dario Franceschini e Bruno Astorre, è il grande favorito delle primarie. Se non si celebrano, tutto si complica. Si va verso una resa dei conti asprissima e dagli esiti imprevedibili tra Franceschini-Astorre da una parte e Zingaretti-Bettini dall’altra (la stessa di Pensare Democratico di Francesco De Angelis). Se il centrodestra trova l’unità e fa un’alleanza con Calenda, il risultato è scritto. Capito perché Enrico Letta si sta concentrando sulla Lombardia?

LA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA E I TROPPI EQUIVOCI DELLA LEGA

Il centrodestra sta lavorando per eleggere il nuovo presidente della Provincia di Frosinone, quello del dopo-Pompeo. Il meccanismo elettorale prevede il voto ponderato, con fasce molto diverse. A Frosinone e Cassino ogni preferenza vale 300 punti, nei Comuni più piccoli 30. In mezzo ci sono tutti gli altri centri. Alle urne però non vanno i cittadini, ma i 91 sindaci e i 1.054 consiglieri comunali. In totale 1.145 amministratori. Bisognerà fare i calcoli nei minimi dettagli, con squadra, compasso e calcolatrice. Cercando perfino di capire l’orientamento delle liste civiche dei centri più sperduti. Ma sarà tutto inutile senza una forte alleanza. Il centrodestra nel 2014 non ha neppure presentato un candidato, nel 2018 è stato travolto pur avendo sulla carta la maggioranza. Il rischio è lo stesso. L’unico partito nel quale non ci sono dubbi sulla compattezza è Fratelli d’Italia. Il resto no. Prendiamo la Lega: il capogruppo provinciale Gianluca Quadrini (che dovrebbe fare riferimento all’onorevole Francesca Gerardi) ha attaccato frontalmente Antonio Pompeo dopo l’approvazione del bilancio. Andrea Amata (fedelissimo di Nicola Ottaviani) non ha detto una parola, mentre Luca Zaccari (espressione di Pasquale Ciacciarelli) si è smarcato alla grandissima.

Una situazione che va avanti da mesi: quale sarà la linea del Carroccio quando si dovrà votare per la presidenza della Provincia? Non è un elemento secondario visto che quella linea dovrà essere indicata a sindaci e consiglieri comunali. Andare in ordine sparso condanna il centrodestra alla sconfitta.

Forza Italia a dicembre non è riuscita ad eleggere neppure un consigliere. In troppi hanno disertato le urne e in tanti non hanno rispettato le indicazioni che erano state date. Nel frattempo la situazione è peggiorata: il coordinatore regionale Claudio Fazzone in Ciociaria non mette piede da mesi. Mentre invece in provincia di Latina continua a fare l’ago della bilancia ovunque. Sembrano inoltre ravvisarsi delle crepe tra i subcommissari: mentre Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli appaiono in sintonia su tutto, non altrettanto si può dire di Daniele Natalia, ormai sotto assedio ad Anagni, dove la sua ricandidatura a sindaco appare sempre meno scontata e comunque ardua. Il vicepresidente della Provincia Alessandro Cardinali sta costruendo una coalizione civica larga e rappresentativa, nella quale dovrebbe trovare posto anche Pierino Naretti. Nel centrodestra invece l’ombra di Franco Fiorito è sempre più lunga. Tutte situazioni che rappresentano delle variabili per un centrodestra che alle provinciali non può sbagliare nulla se davvero vuole ribaltare equilibri consolidati da anni. La cappa di silenzio che avvolge la Lega e gli “azzurri” è un pessimo segnale.

Giugno 25, 2025

“La Regione Lazio a sostegno delle persone più fragili, delle famiglie e di coloro che dedicano la loro vita al

Giugno 19, 2025

Come tutti i “tormentoni” capaci di fare la differenza arriva un momento nel quale il caos è totale e il

Giugno 18, 2025

Al Comune di Frosinone il centrodestra ha un problema politico enorme da (almeno) due anni. Oggi che tutti i nodi

Giugno 18, 2025

Il Presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano, ha espresso il proprio pieno sostegno alla proposta di legge regionale

Giugno 18, 2025

Nel corso di questi giorni l’Assessorato Regionale con delega alla Protezione Civile guidato dall’On. Ciacciarelli sta svolgendo una attività di

ULTIMI ARTICOLI