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Caccia, “Fare Verde” chiede più sicurezza e controlli: “Va introdotto il reato di omicidio venatorio”

Redazione
Settembre 13, 2023

Con le prime giornate di apertura della caccia, si sono già registrati alcuni incidenti e segnalazioni di pericolo. Se ad Arnara si è sfiorata la tragedia, con un uomo in visita da amici, nel giardino dell’abitazione sita nei pressi del campo sportivo, che è stato colpito dai pallini da caccia arrivati fino alle pareti dell’abitazione, le cronache riferiscono che anche a Casalvieri alcuni residenti hanno segnalato alle forze dell’ordine l’esplosione di colpi di fucile troppo vicino a case e residenze.

Sul tema della sicurezza nell’ambito dell’attività venatoria è intervenuta Emanuela Moriconi, Responsabile per la tutela degli animali dell’associazione Fare Verde Provincia di Frosinone: “Fare Verde – dice l’attivista -, attenta non solo ai temi dell’ambiente e degli animali, si fa promotore di una campagna di sensibilizzazione che coinvolga le istituzioni preposte, affinché venga introdotto “l’omicidio venatorio” e “misure di prevenzione come alcool test e drug test” unitamente a controlli più serrati e diffusi da parte delle forze dell’ordine, coadiuvate da guardie venatorie.

La stagione venatoria è appena iniziata e i cacciatori sono già in azione, ma – avverte la responsabile – sono troppo vicini all’area abitata. La caccia sta naturalmente perdendo iscritti, complici gli elevati costi ed i numerosi vincoli, legati alla salvaguardia delle specie a rischio, ma, nonostante ciò, nella precedente stagione si annoverano ben 24 morti e 66 feriti. Numeri ancora troppo elevati. Se si considerano, inoltre, i danni che la caccia arreca alle specie cosiddette “opportuniste o generaliste”, ovvero quegli animali tacciati di avere alti tassi riproduttivi e per i quali si è introdotta una caccia di selezione per il controllo del soprannumero”.

Moriconi fa un esempio prendendo il caso dei cinghiali: “Le femmine di cinghiale vivono in gruppi, in cui solo la più anziana, la matriarca, è fertile. Per un meccanismo biologico, i suoi feromoni bloccano l’estro delle altre femmine. In generale, tali femmine sono anche di dimensioni maggiori e, pertanto, predilette dai cacciatori. La loro uccisione scatena una reazione per la quale l’estro delle altre femmine del gruppo si riattiva, causando così la nascita di molti più cuccioli. Ancora una volta l’intervento dell’uomo stravolge ecosistemi e fragili equilibri – dice l’ambientalista -. Fare Verde Provincia di Frosinone auspica che l’allarme lanciato non rimanga inascoltato per la sicurezza di tutti i cittadini in primis e per il bene dell’ambiente in cui viviamo”.

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