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Blitz alla Pisana, il 4 luglio i nuovi Ato. Sul caos rifiuti Calandrini difende Aprilia e attacca la Regione

Marco Battistini
La commissione Bilancio, presieduta da Fabio Refrigeri, aveva iniziato a fine aprile l’esame del testo, svolgendo anche delle audizioni, poi, al momento della discussione degli emendamenti, si è tutto fermato.
Giugno 23, 2022
Il senatore di Fdl, Nicola Calandrini

Nicola Zingaretti vuole andare veloce sull’istituzione degli enti di ambito che dovranno occuparsi della gestione integrata del ciclo dei rifiuti nel Lazio (Egato). Così ha preso carta e penna e, avvalendosi di quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 38 dello Statuto della Regione, il governatore ha scritto una lettera al presidente dell’Aula, Marco Vincenzi, attivando la procedura d’urgenza per l’esame da parte del Consiglio della proposta di legge (approvata dalla Giunta lo scorso aprile) istituiva dei 5 enti (uno per ciascuna delle 4 province più la Città Metropolitana di Roma, perché coincidenti con i 5 ambiti territoriali ottimali stabiliti dal piano rifiuti approvato nel 2020) e ottenendo la calendarizzazione per il 4 luglio. Una mossa che ha rotto uno stallo lungo diversi mesi. La commissione Bilancio, presieduta da Fabio Refrigeri, aveva iniziato a fine aprile l’esame del testo, svolgendo anche delle audizioni, poi, al momento della discussione degli emendamenti, si è tutto fermato. Nel frattempo, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ottenuto (nella sua veste di commissario per il Giubileo) dal governo i poteri speciali per realizzare all’interno del perimetro del Comune tutti gli impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti cittadino (andando in deroga alle competenze della Regione e, in virtù di questo, includendo un termovalorizzatore non previsto nel piano regionale). Tuttavia, l’impegno più volte assicurato dal primo cittadino sull’autonomia impiantistica di Roma non è bastato fin qui a risolvere il primo problema posto dai tanti consiglieri (anche di maggioranza) delle province limitrofe alla Capitale che si oppongono alla proposta della Giunta, cioé la costituzione di un sesto Egato: quello di Roma, per essere sicuri di non ricevere più rifiuti dalla Città Eterna. L’assessore Valeriani ha fatto sapere che la questione di un eventuale Egato di Roma e della pianificazione dei rifiuti di Roma da parte dell’Egato metropolitano previsto nel piano è congelata fino al 2026, data di scadenza del commissariamento.

ROMA DECIDE, LA PROVINCIA SUBISCE

Dunque appare evidente come anche per parecchio tempo i rifiuti romani dovranno trovare ospitalità anche in provincia. Su questo punto c’è chi ha alzato davvero la voce. Nicola Calandrini ieri ha bocciato sonoramente la gestione dei rifiuti regionale e romana. Il senatore di Fratelli d’Italia e coordinatore provinciale del partito è intervienuto a difesa del territorio apriliano. “I cittadini di Aprilia non possono pagare i gravi errori posti in essere oggi, come nel recente passato, dalle amministrazioni romane guidate dal centrosinistra”. ha affermato il senatore di Fratelli d’Italia.
“Non è la prima volta che il territorio dell’agro pontino si fa carico di una errata gestione del comparto rifiuti nella Capitale, esponendo gli abitanti che vivono negli immediati dintorni ad ulteriori disagi”. Per Calandrini è necessario una svolta nella gestione dei rifiuti. 

NEL MIRINO GOVERNO, REGIONE E CAMPIDOGLIO

“La non adeguata gestione regionale del sistema impiantistico per il trattamento dei rifiuti – aggiunge Calandrini – è resa sempre più evidente dalla cronica emergenza che vive Roma ed il territorio regionale. Questa incapacità nell’amministrare non può ripercuotersi sulle province del Lazio né tantomeno sulla Provincia di Latina. La scelta Commissariale dei siti per la localizzazione degli impianti nei Comuni di Cisterna di Latina e di Aprilia rende ancora più evidente che si cerca di risolvere il problema dei rifiuti di Roma”.
“Questo approccio metodologico – puntualizza l’esponente di FdI – è errato e rischia di creare ulteriore danno al danno già creato dall’incapacità degli amministratori regionali. Le scelte debbono seguire il principio dell’autosufficienza impiantistica per ambito territoriale ottimale ed incentivare, con ogni iniziativa utile, la riduzione dei rifiuti, la loro valorizzazione come risorsa e la creazione di un sistema virtuoso che ne incentivi il riutilizzo. Si devono attuare politiche ambientali che non siano dettate da chi ha mere finalità di lucro ma siano dirette a soddisfare l’interesse pubblico. La Regione esca allo scoperto e dica se ha o meno un’idea su come gestire i rifiuti del Lazio. Basta improvvisazioni e scelte dettate da una emergenza ormai non più credibile”.
“Fratelli d’Italia chiede immediate risposte in tal senso al Ministro della Transizione ecologica Cingolani, al presidente della Regione Lazio Zingaretti e al sindaco di Roma Gualtieri: devono spiegare quale strategia vogliono attuare per evitare che la Capitale viva un nuovo incubo rifiuti creando disagi ai cittadini dell’Agro Pontino”, ha concluso il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini.
Fratelli d’Italia dunque sfodera la sciabola e si prepara a dare battaglia alla filiera di governo, assumendo una posizione pro territorio, congeniale alla sua collocazione politica attuale. Il vantaggio di stare all’opposizione ovunque rende il partito della Meloni inattaccabile e meno vincolato alle stanze del potere. Da qui ad un anno questa posizione potrà portare benefici enormi in termini di consensi. Gli avversari sono avvisati.

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