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Autostrada Roma-Latina, niente indennizzi per la gara. Il Consiglio di Stato cancella una contesa lunga 13 anni

Marco Battistini
Febbraio 15, 2024

Niente ristori per la cordata di Impregilo (Webuild), giunta seconda nella gara iniziale sulla Roma-Latina. Il Consiglio di Stato mette la parola fine al contenzioso attorno al maxi progetto da 2,7 miliardi. Il Consiglio di Stato ha peraltro cancellato anche il rimborso simbolico che il Tar aveva riconosciuto alla cordata guidata da Impregilo (Webuild) dopo l’interruzione del progetto.

LA SENTENZA

Tutto molto chiaro secondo i magistrati. “Le argomentazioni valorizzate dalla ATI Webuild nel ricorso incidentale, circa l’assunto diritto all’indennizzo -si legge nella sentenza- non colgono nel segno, atteso che si omette anche di valutare la sussistenza del presupposto fondante del diritto al ristoro dei pregiudizi, ossia l’affidamento maturato sulla positiva definizione della procedura di gara, nella specie non ravvisabile”. Una bocciatura secca quella dei giudici amministrativi. “Il Collegio non ritiene che vi sia spazio per il risarcimento della responsabilità procedimentale e precontrattuale, in quanto Autostrade del Lazio si è comportata da buon amministratore -si legge nella sentenza- le censure prospettate con appello incidentale dall’ATI Webuild s.p.a. non possono trovare accoglimento, posto che il potere di revoca è stato correttamente esercitato e, stante la peculiarità della vicenda processuale e la complessità dell’appalto, l’asserito ritardo non è addebitabile ad un comportamento scorretto dell’amministrazione”.
PROCEDURE ANNULLATE

La gara è stata avviata nel 2011. Il progetto definitivo, stante la complessità, è stato approvato dal CIPE con delibera n. 51 del 2013, a cui è seguita la lettera di invito nel 2014. Il successivo 6 luglio 2016 è stata disposta l’aggiudicazione della gara in favore del Consorzio Stabile SIS. L’esito della gara è stato oggetto di un articolato contenzioso promosso proprio dall’appellante incidentale (all’epoca RTI Salini Impregilo, oggi Webuild s.p.a.), risultato secondo in graduatoria, che ha investito in più occasioni il Consiglio di Stato, e anche la Corte di Cassazione. Nel frattempo sono pervenuti atti di indirizzo del Ministero delle Infrastrutture e della Regione che hanno sollecitato una revisione del progetto della gara non più idoneo per il mutamento delle circostanze di fatto, stante la complessità dell’opera progettuale.
Peraltro le richieste di indennizzo delle società che hanno partecipato alla gara per la realizzazione del corridoio autostradale Roma-Latina, ammontano complessivamente a 700 milioni di euro. Il progetto prevedeva  un asse autostradale dallo svincolo della A12 Roma-Civitavecchia e la Roma-Fiumicino fino a Latina Nord (località Borgo Piave), 53 km attraverso i Comuni di Fiumicino, Roma, Pomezia, Ardea, Aprilia, Cisterna di Latina e Latina. E in più un secondo asse autostradale Cisterna-Valmontone di 31 chilometri e mezzo che si sarebbe collegato al primo a Campoverde di Aprilia e si sarebbe innestato con l’autostrada del Sole a Labico passando per i comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Velletri, Artena, Cori, Lariano, Valmontone e Labico. Su questo vecchio progetto è stata dunque messa definitivamente la pietra tombale.
IL NUOVO PROGETTO

L’ingegner Antonio Mallamo, commissario della Roma-Latina, ha avuto l’incarico sia dal presidente Rocca che dal ministro Salvini di elaborare il nuovo progetto autostradale, anche un eventuale prolungamento fino a Fondi. La Roma-Latina sarà un’autostrada green, senza stazioni di pedaggio, ma con un sistema di rilevazione elettronica del passaggio (le barriere free flow) e, soprattutto, sarà gratuita per i residenti del Lazio. Per quanto riguarda la bretella Cisterna-Valmontone, per cui la progettazione è in fase più avanzata, le gare per il primo lotto di dieci chilometri partiranno all’inizio del 2025. Resta da capire quando i cantieri verranno concretamente aperti. Ma i progetti in campo non sono mai stati così vicini a diventare realtà.

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