Nel corso delle ultime settimane è stato avviato un programma di manutenzione straordinaria per gli impianti ascensore siti negli immobili di proprietà dell’Ater di Frosinone. La serie di interventi è stata finanziata grazie al riutilizzo delle economie relative alla D.G.R. 407/2021, l’importo totale del progetto è di €430.552,20. Il progetto riguarda dieci impianti ascensore, individuati tra i fabbricati dove fossero presenti utenti con disabilità o comunque in condizioni di fragilità, tali per cui il mancato funzionamento dell’impianto avrebbe comportato la totale impossibilità di poter uscire dal proprio alloggio. Tra gli interventi portati a termine nei giorni scorsi si segnalano: Alatri, in via San Francesco di Fuori 19 e Frosinone, in via Claudio Monteverdi 53/55. I successivi, che prenderanno il via nei prossimi giorni sono previsti a Ceprano, in via Padre Domenico Passionista 16/a e Frosinone in Viale Parigi 6. In programma anche la realizzazione di due servoscale all’interno di fabbricati Ater, rispettivamente nel comune di Paliano e di Valle Maio. Per questi sono stati già effettuati i sopralluoghi e si è in attesa dei relativi preventivi per proseguire l’iter previsto.
“L’Ater di Frosinone – dichiara il Commissario straordinario Iannarilli – sotto la mia guida ha sempre avuto – e continuerà ad avere – particolare sensibilità per gli utenti che vivono una condizione di disabilità o che hanno delle particolari esigenze di salute. La funzione sociale che il nostro Ente riveste è cruciale per il territorio ed è un nostro compito inderogabile, quello di rispondere prontamente alle istanze dei cittadini. Nonostante una situazione economica critica, nota ormai alle cronache, l’impegno quotidiano degli uffici non si arresta e prosegue affinché si possano trovare soluzioni concrete. La serie di interventi manutentivi agli impianti ascensore, avviata nelle scorse settimane, testimonia la solerzia e l’attenzione riservata a questa tipologia di situazioni di urgenza. È doveroso, però, ribadire che l’Ater non può essere lasciata sola nello svolgere il proprio compito: è imprescindibile che si focalizzi l’attenzione su di alcune problematiche ormai indifferibili, quali ad esempio l’IMU, una vera e propria spada di Damocle per tutte le Aziende territoriali di edilizia residenziale pubblica, che si trovano a dover gestire immobili dai quali riscuotere canoni irrisori, con la pretesa che attraverso di questi si paghino: la registrazione dei contratti, i costi di gestione amministrativa e le manutenzioni. È evidente che parliamo di un circolo vizioso che è una vera e propria morsa dalla quale, senza una vera e propria riforma normativa, non si potrà uscire”.