Cresce ancora Assimprese Horeca Italia. L’organizzazione di imprese nel campo della ristorazione e dell’alberghiero guidata da Italo Di Cocco ha proceduto ad una riorganizzazione al suo interno. Diverse le nomine per garantire la rappresentanza di tutti i settori produttivi che compongono questa associazione che nel tempo è diventata un grande punto di riferimento per centinaia di imprenditori. L’associazione che include non solo la provincia pontina, ma anche quella di Frosinone, ha bisogno di personalità che si occupino fattivamente di questo grande gruppo di imprenditori che circa due anni fa, hanno deciso di unirsi per portare avanti, tutti insieme, istanze e progetti e per diventare sempre più un’unica forza contrattuale al fine di riuscire ad ottenere, dai diversi fornitori, condizioni sempre più favorevoli che solo appartenendo ad un unico e coeso grande gruppo, si possono ottenere.
DI COCCO SALDAMENTE AL COMANDO
“Resta saldamente alla guida del gruppo Assimprese Horeca Italia, l’instancabile presidente fondatore, Italo Di Cocco. Il settore ristorazione va nelle mani di Vincenzo Piccolo, storico ristoratore della provincia con diverse attività di ristorazione a Sermoneta e Latina. La vicepresidenza affidata a Alessia Sicari; alla Marina Ermanno Piccaro, il settore Pizzerie va a Franco Testa, titolare storico della pizzeria Pic-nic, quello degli hotel a Maria Telesca e infine il settore bar/pub va a Fabrizio Guitaldi.
Gli auguri di buon lavoro sono stati rivolti ai neo presidenti dal fondatore di Horeca Lazio sud poi diventata Assimprese Horeca Italia, Italo Di Cocco che, come ha detto nel discorso di apertura dell’incontro che si è tenuto a villa Patrizia, a fronte di questi prestigiosi incarichi corrispondono impegni di lavoro importanti e di responsabilità: creare una rete a maglie sempre più fitte, con la partecipazione di un numero sempre più ampio di associati che tengano insieme all’interesse indiscusso della crescita delle loro singole attività anche allo sviluppo di questo territorio, dalle potenzialità infinite ma ancora oggi troppo poco valorizzate.”