Arianna Meloni assume un ruolo di responsabile del dipartimento Adesioni e segreteria politica di Fratelli d’Italia, come annunciato sul sito ufficiale del partito. Il sito del partito ha affermato inoltre che “prossimamente verranno istituiti nuovi dipartimenti aggiuntivi e verranno strutturati i dipartimenti sopra elencati con Vice Responsabili e Dirigenti”.
Nelle scorse settimane, inoltre, Giorgia Meloni ha designato Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’attuazione del programma, come persona responsabile di coordinare la comunicazione tra gli uffici della presidente del Consiglio, di Palazzo Chigi, del governo e del partito di Fratelli d’Italia.
Questo incarico non è stato formalmente nominato, ma viene definito come una questione organizzativa interna. Si afferma che questa decisione sia stata presa per adeguare la struttura di Fratelli d’Italia alla complessità attuale del governo, che rappresenta il primo partito di maggioranza. Arianna Meloni viene descritta come il braccio destro fidato di Meloni e la scelta di affidarle questo ruolo non è legata alla partenza, il primo settembre, di Mario Sechi dal ruolo di capo ufficio stampa di Palazzo Chigi. Quella di Arianna Meloni può essere considerata una vera e propria ascesa. La sorella della premier, infatti, nel corso degli ultimi mesi ha via via acquisito un ruolo sempre più rilevante all’interno del partito. Già responsabile del tesseramento, siede anche nel board della Fondazione Alleanza Nazionale (partito post-missino da cui nacque FdI).
Intanto però i ‘Gabbiani’ chiedono il congresso. Insomma la nomina di Arianna qualche mal di pancia tra i ‘fedeli’ di Fabio Rampelli lo ha creato. “Il tema del congresso sembra sparito dall’orizzonte, non se ne parla più. Eppure servirebbe un’occasione per confrontarsi al nostro interno per avere maggiore slancio verso le elezioni europee”, è il commento affidato all’agenzia Adnkronos dal deputato Massimo Milani, esponente di spicco della corrente dei “Gabbiani”, che nel gennaio scorso, a poche settimane dal voto regionale nel Lazio, fu “ridimensionata” da Meloni con la scelta di sfilare allo stesso Milani la guida della federazione romana di FdI per passare il testimone a Donzelli. “Il problema non riguarda gli incarichi fiduciari. E’ giusto che un partito affidi ruoli di responsabilità a persone di fiducia, su questo non c’è nulla da dire. L’auspicio, però, è che in futuro ci sia un maggiore coinvolgimento di tutti”, afferma l’ex coordinatore romano di FdI. Secondo il quale proprio perché il partito “è fatto di tante anime che si sono fuse al suo interno: c’è una destra sociale, una destra conservatrice e una più innovatrice”, e “sta crescendo”, “si rende ormai necessario un momento di confronto interno. Tipicamente i momenti di confronto sono i congressi. Il 2024 – conclude Milani – può essere il momento buono per celebrarlo, in vista delle europee”.
L’ASCESA DI KELANY
Oltre alla nomina di Arianna Meloni, si osservano altre novità nella struttura di Fratelli d’Italia. Ad esempio, il partito ha istituito anche il dipartimento Immigrazione, che sarà gestito da Sara Kelany, deputata nella prima legislatura e figlia di un padre egiziano e di una madre italiana. Un’altra donna nella cerchia di di Giorgia è Sara Kelany, avvocato di Formia, colonna dell’ufficio studi di Fratelli d’Italia: il Think tank nato da un’intuizione di Giovanbattista Fazzolari che analizza ed elabora proposte, prepara i dossier e gli interventi per Giorgia. 42 anni, tre figli, c’è Kelany dietro i discorsi della Meloni. Lei ha origini egiziane. “Mio padre era un immigrato egiziano e mia madre è italiana, io sono la ‘seconda generazione’ che si è integrata. Sono cresciuta nella consapevolezza della mia identità e nel rispetto per le differenze, in una famiglia dove il Corano e la Bibbia erano sullo stesso scaffale. E papà non ha mai obiettato sul fatto che frequentassi la parrocchia” ha raccontato. È lei che ha preparato il dossier sullo Ius Scholae di FdI, convinta che occorra “un ciclo di studio di 10 anni”. Militante del partito, è stata candidata ed è diventata deputata.
COLOSIMO, TERZA STELLA
Non è pontina ma è la deputata eletta nel collegio della Camera di Latina-Aprilia. Chiara Colosimo è un’altra figura femminile di primo piano che da presidente della commissione Antimafia da alcuni mesi a questa parte ha assunto un ruolo centrale nello scacchiere politico di FdI. Un rapporto saldo quello tra la Colosimo e la Meloni. “Sei pronta e poi guardaci qui, noi ci fidiamo di te. E tu, no, non ci deluderai”, ha affermato la deputata rivolgendosi alla sua leader, prima della maratona elettorale del 25 settembre 2022. Gli elettori pontini hanno portato Chiara a Montecitorio con una valanga di consensi. Cresciuta alla Balduina e a 17 anni, tra i banchi di scuola, ha iniziato a interessarsi alla politica. Subito si è avvicinata ad Azione Studentesca e ha iniziato a lavorare nella sezione della Garbatella, diventandone segretario giovanile nel 2008. Da quel momento inizia il rapporto con la Meloni, che non si interromperà più. Il percorso compiuto dalla due è simile.
La Colosimo è stata presidente regionale della Giovane Italia, nel 2010 è stata eletta consigliera regionale del Lazio, dove ha avuto il difficile compito di riportare ordine dopo lo scandalo della rimborsopoli esploso con Franco Fiorito, detto er Batman, ha aderito subito a Fratelli d’Italia. E’ stato il suo primo successo di una carriera che si preannuncia a dir poco brillante.