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Andrea Querqui: caduta con gaffe sulla discarica

Licandro Licantropo
Il candidato sindaco del Pd, rispondendo a Stefano Gizzi, dimostra di non conoscere la storia del più grave crimine ambientale commesso nella storia di Ceccano. E ammette candidamente le responsabilità del padre Gianni. Sindaco all’epoca dei fatti.
Maggio 17, 2025
Andrea Querqui

La campagna elettorale di Ceccano, finora molto sottotono, si infiamma per un botta e risposta tra Stefano Gizzi e Andrea Querqui sull’annosa vicenda della discarica mai bonificata incredibilmente voluta dal centrosinistra degli anni 90 al centro della città.
Una scelta a dir poco catastrofica che insieme a tutte le questioni ambientali irrisolte e i numerosi ecomostri creati in quegli anni costituisce il motivo per cui su alcuni temi il candidato del centrosinistra Andrea Querqui farebbe bene a tacere.
Perché lo stesso non può certo definirsi un figlio d’arte (in tema di amministrazione) in quanto quella stagione ha lasciato a Ceccano un’eredità fatta di inquinamento delle falde acquifere, aumento esponenziale delle patologie tumorali e soprattutto un fardello per la cui eliminazione occorrerebbero ora le risorse di una finanziaria nazionale.
Ad Andrea Querqui ove fosse sfuggito vorremmo ricordare qualche particolare. Quella discarica venne fatta in quel posto per favorire alcuni imprenditori con la complicità degli uffici comunali di quel tempo. Qualche impresa accumulò centinaia di milioni di lire svuotando contemporaneamente all’apertura della discarica le vasche piene di residui di olii esausti della ex-Clipper e colse l’occasione per depositarli in quel posto piuttosto che smaltirli regolarmente con i relativi costi. Giova ricordare ad Andrea Querqui che in quel tempo le normative ed i controlli in tema di rifiuti erano certamente più blandi di oggi. Si faccia raccontare cosa avvenne in occasione di una bomba d’acqua primaverile quando l’intero corpo dei vigili urbani agli ordini del defunto comandante Reali si precipitò a circondare via Anime Sante completamente sommersa da olii e fanghi. Altro che rifiuti urbani…
Quella della discarica di via Anime Sante è il crimine più disastroso commesso ai danni del Comune di Ceccano e dei suoi cittadini.
Peccato che l’approccio alla questione da parte dell’imbarazzante e deludente Andrea Querqui abbia anche sfiorato l’accostamento all’Antonio Albanese di Cetto LaQualunque. Ha sostenuto e non ha negato che il problema venne creato dal padre (sindaco) e dai suoi sodali di centrosinistra nel 1993. Sarebbe toccato, secondo lui, al centrodestra risolverlo dal 2015.
Come se per vent’anni avessero governato Ceccano e la Regione dei fantasmi. E non gli alleati di quel Gianni Querqui primo responsabile, a detta del candidato sindaco Andrea, di uno scempio i cui effetti li pagheremo ancora per decenni.

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