Stavolta a quanto pare Coletta ha deciso di fischiare davvero l’inizio del secondo tempo. Dopo settimane caratterizzate da un sostanziale immobilismo sul piano politico il sindaco di Latina ha deciso di coinvolgere la propria maggioranza nella governance dell’amministrazione. La scelta di distribuire una serie di deleghe ad alcuni consiglieri considerati ‘affidabili’ rappresenta indubbiamente un fatto politico.
Si tratta di un passaggio cruciale per questa consiliatura. Il primo cittadino intende dare un forte impulso all’azione amministrativa con l’imminente approvazione del bilancio. Ma soprattutto è consapevole di dover recuperare il tempo perduto per procedere all’attuazione degli indirizzi programmatici contenuti nelle Linee di mandato 2021-2026. “Ho distribuito queste deleghe tenendo sempre conto delle peculiarità e delle specificità dei Consiglieri e sono certo che i loro contributi possano rappresentare un tassello prezioso nell’accelerazione che l’amministrazione ha intenzione di imprimere alle azioni che caratterizzeranno questo ‘secondo tempo’ per Latina” ha sottolineato il sindaco intenzionato a rafforzare la coesione interna di una coalizione particolarmente eterogenea.
LA BRIGANTI ‘REGISTA’ DELLA NUOVA FASE
Lo scatto a cui è stato ‘costretto’ Coletta è d’altronde figlio di una nuova strategia giudicata necessaria a piazza del Popolo, basata sulla ‘concertazione’. Persi i poteri ‘assoluti’ il sindaco in questa nuova consiliatura è chiamato a mediare fra varie anime e correnti della sua larga coalizione.
A giocare un ruolo centrale in quest’ottica è il capo segreteria Maria Paola Briganti, ex vicesindaco e soprattutto figura fondamentale nell’opera di supporto all’azione amministrativa. A lei il sindaco ha assegnato il monitoraggio sullo stato di attuazione degli obiettivi di mandato. Un incarico che va letto alla luce delle enormi difficoltà registrate in questo avvio alquanto stentato della consiliatura. La scelta di rafforzare il ruolo della Briganti era d’altronde nelle attese, dal momento che la stessa ricopriva l’incarico di vicesindaco nella passata giunta.
Adesso però oltre a dare ‘contentini’ e incarichi consiliari il sindaco Coletta in evidente difficoltà dopo la vicenda dei fondi persi per la sicurezza delle scuole, dovrà necessariamente procedere ad un cambio di passo proprio sul punto centrale di questo secondo mandato. Pressato dagli alleati, per Coletta l’unico modo per uscire dal guado è affrontare di petto il problema di una macchina amministrativa inadeguata per il Pnrr. E’ qui che serve voltare pagina al più presto.
CONCESSIONI A PD, FORZA ITALIA E MUZIO
Sarà quindi sempre più inevitabile per Coletta, fare concessioni ai suoi alleati strategici. Al Pd innanzitutto, perché più idoneo a recitare il ruolo di partito di governo responsabile e ‘collante’ fondamentale con la Regione Lazio, ma soprattutto alle due forze che gli garantiscono la maggioranza.
Forza Italia e Fare Latina non potranno sostenere questa amministrazione senza avere un peso specifico anche nella giunta. Appare quindi scontato che nel breve periodo ci dovranno essere ‘integrazioni’ nella squadra di governo. La soluzione? Un assessorato ad entrambi i gruppi ed una cabina di ‘regia’ allargata a tutte le forze della grande coalizione.
Coletta recentemente aveva sottolineato come “Qualcuno ha fatto una scelta di governabilità rispondendo responsabilmente ai cittadini che hanno espresso il voto”. Chiaro il riferimento agli azzurri e ad Annalisa Muzio. Per poter sperare di conservare il loro apporto sembra indispensabile il loro ingresso in giunta.
Coletta non potrà permettersi di sbagliare né tantomeno di continuare a fare melina. Deve uscire allo scoperto entro l’estate. Gli equilibri precari di una maggioranza a tempo sono del tutto evidenti. E sembra chiaro a tutti, che FI non sia disposta a ‘sacrificarsi’ per il primo cittadino. Claudio Fazzone a dicembre aveva concesso un anno a Coletta. Il tempo di organizzare la macchina amministrativa in funzione dei fondi del Pnrr. Per arrivare all’obiettivo prefisso occorre accelerare su questo versante, coinvolgendo di più la maggioranza e inserendo pedine essenziali per riequilibrare il peso degli alleati in giunta. Una strada obbligata per il sindaco.