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FI al bivio: ma conviene sostenere Coletta senza stare in giunta? Gli elettori chiedono fatti. E con zero assessori la missione è impossibile

Marco Battistini
Tutto sembra procedere a rilento. Logico chiedersi, si è forse in attesa di un cambio del quadro politico laziale?
Aprile 3, 2022
forza- italia-coletta-latina

Strategia a perdere. Quella di sostenere di fatto l’amministrazione Coletta per Forza Italia potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata nel medio e lungo termine. Almeno a Latina. Se sul piano generale la nuova collocazione degli azzurri in Provincia (governano l’ente di via Costa con Pd e civici) può essere considerata in sintonia con il percorso di allontanamento dalle forze sovraniste e di avvicinamento verso larghe coalizioni, meno comprensibile appare la decisione di dare un sostegno a costo zero alla giunta del capoluogo pontino, formata esclusivamente da uomini del sindaco Coletta e da tecnici di area dem.

Il sindaco di Latina, Damiano Coletta

La nuova amministrazione Coletta si muove di fatto in continuità rispetto alla precedente. La linea del dialogo ‘necessario’ portata avanti dal primo cittadino sembra limitarsi ad un elenco di buone intenzioni, non supportate da un autentico cambio di passo dell’azione di governo. Forza Italia dal mese di ottobre ha voluto assumere il ruolo di ago della bilancia, ma se l’amministrazione Coletta non dovesse dare segnali che rendano evidente un vero cambiamento sarà difficile spiegare ai propri militanti e soprattutto al proprio elettorato le ragioni di una scelta piena di contraddizioni. Appare significativa la lunga estenuante trattativa per la composizione delle commissioni, durata quasi cinque mesi. Ai più è sembrato un segnale evidente di scarsa sintonia fra le forze politiche consiliari, quasi incapaci di trovare un minimo comune denominatore anche sotto il profilo istituzionale. I tempi biblici trascorsi per l’avvio dei lavori delle commissioni dovrebbero indurre ad una seria riflessione sulle reali finalità di questa consiliatura. Tutto sembra procedere a rilento. Logico chiedersi, si è forse in attesa di un cambio del quadro politico laziale?

LA PISANA ALLONTANA FI DAGLI (EX) ALLEATI

La scadenza delle regionali si avvicina e con essa anche il rimescolamento delle alleanze locali. Lo scenario che si va prefigurando alla Pisana è quello di un campo largo del centro-sinistra che potrebbe includere ‘pezzi pregiati’ dell’area moderata. Dentro Forza Italia ormai da mesi ci si sta interrogando sull’opportunità di aprire un nuovo capitolo in un’area centrista rivitalizzata ed estranea alle logiche sovraniste. L’insofferenza della base nel territorio pontino verso Lega e FdI è arrivata ai massimi livelli. La coppia Fazzone-Durigon si è già separata prima delle scorse comunali dell’autunno scorso. Troppe le divergenze fra i due coordinatori regionali. Su singoli Comuni come pure sul rapporto con l’amministrazione regionale. In particolare l’atteggiamento di Forza Italia nei confronti della giunta Zingaretti è da sempre diverso (molto più propositivo) rispetto al muro contro muro eretto dalla Lega. Quanto al rapporto fra FI e Fratelli d’Italia, si assiste da anni ad una competizione senza esclusione di colpi, troppa la differenza fra l’elettorato moderato e quello di destra sociale. La sensazione è che il boom della Meloni abbia dato ai vertici azzurri la consapevolezza di un percorso comune impossibile, almeno in vista dei giochi per le regionali. Un candidato presidente espressione della destra storica, magari un ex An, allontanerebbe ogni ipotesi di intesa fra i forzisti pontini e FDI.

I RISCHI DI UNO STALLO PERENNE

Il progressivo distacco azzurro dal resto del centrodestra, pone non pochi interrogativi sul futuro del partito, almeno nel capoluogo pontino. Quanto potrà durare questa situazione di sostanziale immobilismo al Comune di Latina? Considerato i numeri risicati della maggioranza, quale sarà il vero margine di manovra dell’amministrazione Coletta? Su temi strategici come i rifiuti e l’urbanistica, dove storicamente vi sono state posizioni piuttosto distanti, il sindaco e Forza Italia riusciranno a trovare punti in comune?

La gestione dei fondi provenienti dal Pnrr non rischia di essere l’unico (debole) vero anello di congiunzione fra le forze che sostengono la maggioranza? Il rischio che già si intravede sullo sfondo è quello di navigare a vista in attesa degli eventi. Una strategia che potrebbe rivelarsi un boomerang se non supportata da risultati minimi dell’amministrazione. Ma più che il centrosinistra, a pagare il prezzo maggiore in termini elettorali (almeno nel capoluogo) potrebbe essere proprio Forza Italia, che ha scelto la strada di un sostegno senza possibilità di incidere sull’azione di governo. Non essere in giunta potrebbe a medio lungo termine essere un problema per un partito nato (e abituato) a stare nella stanza dei bottoni. L’elettorato di FI, composto da liberi professionisti (in maggioranza) chiede fatti concreti e risultati. E ad oggi appare difficile che i rappresentanti istituzionali azzurri possano garantirli.

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