“Il Palio passa, l’amicizia resta”. La cartolina più bella della festa. Offerta dallo striscione confezionato in apertura dai ragazzi di Chiusagrande. Un messaggio che dice tutto. Aquino, il giorno dopo, si riscopre ancora più bella. Un popolo intero fiero di tutte quelle squadre che, in una tre giorni memorabile, si sono misurate con spirito indomito in una piazza San Tommaso da favola (come testimonia la foto in alto dell’ottimo Federico Morelli). Spazio storico, secolare agorà, mamma ospitale e generosa, che – ancora una volta – ha fatto accomodare nel suo elegante salotto la storia e la tradizione. Ha preso per mano tutti gli atleti, scortandoli verso la gloria. Si è illuminata di nuovo dei colori della festa dalla basilica cattedrale fino alla storica torre, uno dei simboli aquinati, abbellito degli otto drappi cittadini. Sotto lo sguardo vigile del nostro San Tommaso, il sommo Santo di cui facciamo sempre vanto.
Una festa popolare unica, scandita – come sempre – da quel forte senso di appartenenza, leitmotiv di questo particolare segmento di anno. Che significa forte attaccamento alle radici di una comunità che, quando vuole, sa essere bella come raramente si vede. Una cornice suggestiva, quella della nostra piazza, ma ancora più bello è stato il quadro: un mix intrigante di suoni e colori capace di rapire e incantare i tanti spettatori che, in un crescendo rossiniano, da venerdì a domenica, si sono cibati di quelle emozioni autentiche che solo il Palio – dal 2014 – sa regalare. Aquino si riscopre così popolo unito e orgoglioso, con le otto contrade cittadine raccolte dietro un unico, grande striscione. Che recita “aquinità”, un ruggito forte avvertitosi oltre i confini della città di San Tommaso e Giovenale.
Al cospetto di cotanto splendore, il quarto e strameritato successo di Crucela passa quasi in secondo piano. E’ stata la vittoria, come gli organizzatori hanno ricordato sul palco, di tutta la città, chiamata per l’ennesima volta a un esame di maturità superato a pieni voti. Una festa iniziata ufficialmente lo scorso 4 luglio in contrada Valli, che aveva aperto la lunga serie di appuntamenti conviviali chiusi dalla Piazza a fine agosto. Momenti importanti che hanno caratterizzato la vigilia dell’evento in un Aquino addobbata in ogni suo angolo, pronta a calarsi nella magica atmosfera del Palio. I dodici giochi spalmati nelle tre palpitanti serate sono andati di scena all’insegna della correttezza e del sano agonismo, coerentemente allo spirito del Palio. Inaugurato dal consueto prologo affidato al pomposo cerimoniale del corteo storico, a ricordare il blasone dell’antica Aquinum.
Rimarranno scolpite per sempre tante belle istantanee. Dai sorrisi dei nostri meravigliosi bimbi, che hanno segnato il battesimo della festa, alle scenografie mozzafiato che le otto formazioni hanno regalato in apertura, fino al tifo incessante dei tifosi di Canapine (la squadra di Enzo Pellegrini è tornata sul podio dopo l’ultimo posto dello scorso anno) e all’infortunio di Massimo Gerardi nel corso del tiro alla fune. L’atleta di San Marco, passato lo spavento, è poi tornato il solito leone. Come poi dimenticare la corsa con la botte del debuttante Mario Bari. Il contradaiolo di Chiusagrande, prima di chiudere la sua prova accompagnata dagli applausi della Piazza, è caduto proprio sul più bello per poi riprendere la sua marcia fino al traguardo finale. Uno dei momenti più divertenti dell’ottava edizione.
Per non parlare della “sfida social” vinta da San Pietro Vetere, che ha visto mattatore Luca Ciccone (per tutti “Uchitt”): una ventata di contagiosa simpatia proveniente dalla piccola e pugnace squadra di Celeste Di Ruzza, l’unica capocontrada donna che, a dispetto delle tante difficoltà, ha onorato come sempre il Palio con i suoi encomiabili ragazzi. Come i colleghi di Filetti, guidati dal mai domo Francesco Caporicci, che lo scorso 4 agosto ci avevano regalato una serata straordinaria con l’esibizione canora di Luisa Corna. Degna di nota anche la prova record degli atleti di Valli: la squadra di Adriano Lillo è stata superlativa allo stroncone. E poi l’entusiasmo e la tenacia dei capicontrada Gilberto D’Ammassa (bravo nella corsa con la botte) e del simpaticissimo Mirko Forlini.
E, infine, loro, i ragazzi del Comitato presieduto da Pierluigi Vellone. Un lavoro straordinario, grazie al quale la macchina del Palio è corsa via spedita verso l’ennesimo successo. Figlio della dedizione e della passione degli uomini e delle donne dell’Associazione che, ogni anno, lavorano senza sosta dietro le quinte per garantire il solito spettacolo al popolo aquinate.
Un’edizione che ricorderemo a lungo. Arrivederci al 2026.