La nuova frontiera della “conta” all’interno del consiglio comunale di Frosinone si chiama… assestamento di bilancio. E’ uno di quei tre temi (gli altri due sono il documento contabile e il rendiconto) per i quali occorre avere il numero legale e una maggioranza che approvi il documento. Altrimenti ci sarebbero problemi. Sicuramente politici, forse anche amministrativi.
Il meno preoccupato di tutti è Riccardo Mastrangeli, che da giorni “vola” sulle ali del 56% di gradimento che gli ha attribuito il tradizionale sondaggio Governance Poll. Il ragionamento di Mastrangeli è questo: “Magari mi mandassero a casa, alle elezioni anticipate non ci sarebbero problemi”. Dal canto suo il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri fisserà ancora una volta la seduta esclusivamente in prima convocazione, quando serviranno almeno 17 presenti su 33. E’ un modo per mettere la coalizione sotto pressione. Tipo: vediamo chi si sfila!
LA POPOLARITÀ E QUEL DATO CHE CAMBIA LA PROSPETTIVA
Allora, l’elemento fondamentale del sondaggio è la popolarità. Riccardo Mastrangeli è sicuramente molto conosciuto a Frosinone: proviene da una famiglia importante, ha una farmacia “storica”, è presidente del suo ordine professionale (quello dei farmacisti appunto), partecipa ad ogni tipo di evento, manifestazione, appuntamento. Stringendo mani, sorridendo, dando pacche sulle spalle, condividendo. Interagisce moltissimo sui social network e questo è un altro elemento da considerare.
Per il resto, non è che il 56% del gradimento abbia cancellato tutti i dubbi relativamente ad alcuni aspetti. Per Politica7, per esempio, ci sarebbe bisogno di una maggiore cura del decoro e dell’arredo urbano. La mobilità urbana dovrebbe tenere contro del fatto che le carreggiate sono strette e che quindi il percorso del Brt potrebbe peggiorare la situazione se non ben… calibrato. Qualche parcheggio in più non andrebbe male, viabilità e sensi unici dovrebbero tenere maggiormente conto delle esigenze dei quartieri. Ma questo evidentemente è tutto materiale per addetti ai lavori. Per i cittadini di Frosinone Mastrangeli sta bene a fare il Sindaco, portando avanti il suo programma. Inoltre, in città nessuno avverte neppure una percezione lontana di un’Amministrazione alternativa, con un Sindaco diverso. Le opposizioni di centrosinistra si sono liquefatte da anni, i “ribelli” del centrodestra devono riflettere.
IL QUADRO COMPLESSO FAVORISCE IL SINDACO
Cominciamo dai “dissidenti”. Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega) sono sulle barricate da due anni. In particolar modo per il futuro assetto dello Scalo e per il Piano urbano della mobilità sostenibile. Tantissime critiche e polemiche, ma è mancata la proposta.
Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone (FutuRa) hanno sbattuto la porta, il portone e perfino le finestre. Loro si sono concentrati sull’ambiente, chiedendo la chiusura del tratto urbano della Monti Lepini. Non entriamo nel merito delle proposte, ma evidentemente non hanno fatto breccia. E sicuramente non hanno scalfito il gradimento di Mastrangeli. Un elemento di riflessione profondo.
Poi c’è Forza Italia: Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia, Christian Alviani. Hanno prodotto argomentazioni forti sul piano politico e pure loro sono entrati più volte in rotta di collisione con Mastrangeli. Però tutti i 9 eletti nel centrodestra ora sono ad un bivio: o elaborano strategie rapide, guardando alle elezioni del 2027, oppure sono destinati a non andare oltre il ruolo degli oppositori in servizio permanente effettivo.
Adesso però potrebbe esserci una novità, quella di una sorta di patto federativo tra Forza Italia e Futura. Un gruppo del genere arriverebbe a 6 consiglieri, ma l’ambizione è toccare quota 7. Magari sfilando una pedina al Sindaco. Già, ma chi?
Il gruppo del Pd (Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari, Norberto Venturi) continua a sventolare la bandiera dell’opposizione, ma paga il fatto di non avere un partito alle spalle. I Dem però hanno appena sbloccato la stagione congressuale. In autunno la musica potrebbe cambiare. Per i suonatori, vedremo.
Mentre il Psi di Gian Franco Schietroma e Vincenzo Iacovissi ha deciso di continuare a giocare in solitaria. Di conseguenza non ha problemi.
Sorridono invece Domenico Marzi, Andrea Turriziani e Claudio Caparrelli. In modi diversi sostengono Mastrangeli, essendosi staccati dal centrosinistra. Il sondaggio rafforza l’ipotesi di una coalizione trasversale pure alle elezioni 2027.
LA STERILITÀ DELLE PROPOSTE ALTERNATIVE DEL CENTRODESTRA
Senza nascondersi dietro un dito: in tre anni quanti hanno manifestato dubbi sull’operato politico e amministrativo di Mastrangeli? Massimiliano Tagliaferri, presidente del consiglio comunale, è stato il primo a chiedere verifica e azzeramento.
Antonio Scaccia, vicesindaco, da mesi si era allontanato dal cerchio magico di Riccardo Mastrangeli.
Fratelli d’Italia non ha nascosto le perplessità su diverse iniziative amministrative e in passato Fabio Tagliaferri non aveva fatto sconti. Lo stesso Nicola Ottaviani, mentore di Mastrangeli, non ha condiviso diverse scelte. Soprattutto l’apertura alle opposizioni. Oggi non possono che fare buon viso a cattivo gioco. Con il 56% di gradimento Riccardo Mastrangeli è ancora più convinto della bontà della sua azione. Non derogherà a nulla. Dovranno sopportarlo, questa è la verità. Quanto a Riccardo Mastrangeli, dovrà evitare la sindrome da “sondaggio”, molto simile a quella da “like”. Perché un conto è il gradimento, altro discorso è il consenso vero e proprio. Ma intanto si gode l’attimo. Sembra che stia pensando di non prevedere le primarie per il 2027.