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Castagnini annuncia Alvini e vede un futuro roseo: “A Frosinone con entusiasmo”

Roberto Mercaldo
Luglio 2, 2025

Il nuovo direttore operativo (o generale, fate un po’ voi) del Frosinone, Piero Doronzo, presenta alla stampa il diesse che avrà l’ingrato compito di sostituire Guido Angelozzi. Renzo Castagnini sarà il nuovo uomo mercato del team giallazzurro, ed è un incarico che accetta con grande entusiasmo:
<Lavorare per il Frosinone, dopo quanto è accaduto a Brescia, non lo avrei mai pensato. Sono onorato e molto motivato. Spero di poter essere all’altezza di questo club, un club importante; e questo non è solo un mio pensiero, ma la considerazione che in generale tutti hanno del Frosinone in Italia. E’ un club che negli ultimi 10 anni è stato 3 volte in serie A e già questo illustra quanto si sia lavorato bene. Prendo il posto di un direttore di grandissimo livello ma questo non mi spaventa, mi dà stimoli e attenzione. Colgo l’occasione per augurare a Guido le migliori fortune nella sua nuova esperienza>.
E allora, spazio alle domande, la prima delle quali porta all’ufficializzazione del nuovo tecnico, che verrà poi presentato nei prossimi giorni.
<L’allenatore per la prossima stagione sarà Massimiliano Alvini. Già da qualche giorno ci parliamo e riteniamo che potrà essere un valore aggiunto. Per quanto concerne le risorse, dico che il criterio peraltro giusto della sostenibilità non ci deve spaventare. Non è certo un’equazione che l’avere risorse porti come conseguenza naturale l’allestimento di una grande squadra. Guardate cosa è accaduto in B la scorsa stagione: squadre partite per vincere il campionato sono scese in C e squadre che hanno iniziato in punta di piedi e senza particolari ambizioni si sono trovate a giocare la semifinale dei play-off>.
Il concetto è sposato appieno anche da Piero Doronzo, che puntualizza in merito: <Risorse non illimitate non significa impossibilità di creare un gruppo ambizioso e vincente. Le ambizioni non discendono direttamente solo dalla disponibilità esagerata. E’ ovvio che i margini di errore si riducano. Se prendi un bravo pilota, e noi lo avremo, e sai come condurre la corsa, non è detto che non si possano avere grandi soddisfazioni>.
Le risorse non illimitate chiamano in causa quasi in modo naturale i giovani e sull’utilizzo dei giovani il diesse Castagnini è perentorio: <Nella mia carriera ho sempre vinto campionati con i giovani, perché possono dare enormi soddisfazioni. Sono naturalmente portati a correre e lottare e in serie B correre e lottare non sono due cose insignificanti, ma al contrario le cose più importanti>.
Gli fanno notare che lo scorso anno al Frosinone la scelta degli attaccanti non si rivelò la più azzeccata e lui replica così: <Se si riesce a indovinare gli attaccanti, si è a metà dell’opera. Abbiamo già individuato i profili che possono esserci utili, sono tutti mirati e con le credenziali in regola per il nostro progetto>. Sul possibile arrivo di Gori non si nasconde dietro un dito: «Ci stiamo lavorando. Siamo abituati a comunicare gli acquisti quando le cose sono definite. Quando un giocatore fa 28 gol, è un giocatore importante. Quella che sarà la crescita la vedremo e la valuteremo. Possiamo scoprirli fino a un certo punto ma sono loro che maturano in un certo modo. Ci vuole anche un po’ di fortuna».
Argomento prestiti. Forse lo scorso anno, a conti fatti, ce n’erano un po’ troppi e non tutti si sono rivelati azzeccati. E’ il caso di diminuire il numero?
<Sui prestiti sono d’accordo con il presidente, che ha evidenziato la volontà di ridurne il numero. Ne faremo il meno possibile. Ci vorrà un po’ di tempo per fare le cose, ma cercheremo di acquisire il maggior numero possibile di giocatori di proprietà>.
Di nuovo sui giovani: <Quando inizieremo il ritiro non ci saranno giovani o vecchi ma ragazzi che giocano a pallone. Non c’è carta di identità che tenga. Ho parlato con Frara e mi ha detto che ci sono ragazzi bravi, così come me lo ha detto Angelozzi. Io non vedo l’ora di vederli>.
Sul rapporto con i giocatori è altrettanto chiaro: <Voglio bene ai miei giocatori, ma non mi innamoro di loro. Ho il compito di aiutarli e cerco di svolgerlo al meglio>.
Si parte, allora, nel segno della fiducia.

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