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Wimbledon, primo turno devastante: cadono 13 teste di serie nel tabellone maschile

Roberto Mercaldo
Luglio 2, 2025
Lorenzo Musetti

Un inizio così davvero non ce lo saremmo aspettato. Dopo due giorni di incontri, a primo turno esaurito, il tabellone maschile di Wimbledon ha già perso 13 teste di serie. Mai accaduto in passato che così tanti tennisti partiti con il numeretto accanto, quello che designa i migliori 32 di un tabellone da 128, si perdessero già all’avvio della rassegna londinese.
È un po’ il segno dei tempi, l’indice rivelatore di un equilibrio cui sempre meno tennisti riescono a sottrarsi. Nel tennis moderno sono tanti i giocatori in grado di far partita pari anche con i migliori. Di regola i migliori trovano poi, nell’arco di un match tre su cinque, il modo di far prevalere tasso tecnico ed esperienza, ma le eccezioni sono sempre più frequenti perché il margine che gestiscono i top 30 si è fatto sempre più esiguo.
Fin qui il discorso generale. Poi però si deve andare nello specifico e certamente non può tacersi di come l’ennesimo passo falso di Zverev, battuto da Riderknech, che è buon tennista ma ben distante dalle potenzialità del tedesco, faccia un certo scalpore.
Il numero 3 del mondo ha la non gradevole abitudine di perdere ogni match combattuto e a fine partita ha esternato tutta la propria delusione, ammettendo di essere in uno stato di confusione e di scarsa fiducia nei propri mezzi.
Subito eliminati anche Musetti e Rune, per mano di Basilashvili e Jarry. Storie diverse per identiche delusioni. Lorenzo ha pagato lo stop per il problema al flessore: impossibile pensare di improvvisare senza un solo match giocato sull’erba in stagione. È stato anche poco fortunato, perché quel che ha fatto nei primi tre set sarebbe bastato contro un avversario meno performante del georgiano, che è un giocatore capace di prestazioni straordinarie, ma poi non sa ripetersi a breve. Nella giornata di grazia di “Basila”, Musetti ci ha provato, vincendo un buon secondo set e facendo partita nel terzo. Poi il crollo, inevitabile.
Rune ha invece buttato via l’ennesimo match, perché, in vantaggio 2-0, non è riuscito poi ad arginare il gigante cileno quando questi ha ritrovato servizio e dritto. Rischia di diventare uno Shapovalov 2.0.
Fuori anche Medvedev, semifinalista lo scorso anno a danno di Sinner. Per porre fine al suo Wimbledon 2025 è bastato Bonzi, che con una prestazione solida e due tiebreak vinti ha prodotto una delle sorprese più grandi di questo “pazzo” turno inaugurale.
Tra le eliminazioni eccellenti anche Francisco Cerundolo, Humbert e Popyrin: l’argentino ha ceduto in 4 a Borges, Humbert ha perso il derby maratona (5 set) con Monfils e l’australiano segaligno si è arreso piuttosto nettamente all’inglese Fery.
Continua il momento difficile di Tsitsipas, sconfitto da Royer per ritiro durante il terzo set, dopo due parziali persi nettamente.
Esordio convincente per il numero uno del mondo Jannik Sinner, che ha disposto in tre set di un Nardi molto bravo per un set e mezzo.
Su Fognini-Alcaraz si è già tanto scritto: il campione incompreso e dilapidatore di talento stava per fare uno scherzetto niente male al favorito della rassegna londinese.
In casa Italia disco verde per Darderi, Cobolli, Sonego e Bellucci, a compensare in parte le precoci cadute di Musetti e Berrettini. Peccato per Zeppieri, eliminato dopo essere stato avanti di due set.
Due parole sul tabellone donne: già fuori Gauff e Pegula, quest’ultima sconfitta da una Cocciaretto splendida splendente. Tris azzurro nel primo turno, perché anche Paolini e Bronzetti hanno timbrato l’appuntamento con il secondo turno.

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