Poteva essere un bilancio trionfale per i nostri colori e invece stavolta Jasmine si è fermata sul più bello.
Due palle match in risposta al decimo gioco ed una col servizio a favore nel tiebreak, sempre nell’ambito del secondo set, sono state vanificate da un pizzico di prudenza eccessiva e dalla bravura dell’ucraina Svitolina, che contro Paolini trova sempre motivazioni e prestazioni di spessore.
Così l’ingresso ai quarti della regina di Roma è diventato meno probabile, difficile e infine impossibile nel corso di un terzo set dominato dalla signora Monfils, che non ha meno talento del marito ed ha senza dubbio maggiore regolarità.
Peccato, peccato davvero. Perché Jasmine aveva alzato il livello rispetto ai match precedenti, cosa indispensabile e opportuna visto il valore dell’avversaria. E aveva portato a casa con merito un primo set nel quale era partita a razzo, ma poi aveva dovuto subire il ritorno della rivale (da 0/3 al 4 pari), prima d’imporsi allo sprint.
Il copione si è riproposto fedelmente nella seconda frazione fino a quei due match point del decimo gioco. Uscita dalla buca, l’ucraina ha portato il parziale al tiebreak e, dopo un ulteriore punto del match cancellato con coraggio e bravura, ha vinto il parziale per 8-6.
La partita, di fatto, è finita lì, perché nel terzo set tutti i game eccetto uno hanno finito col premiare Svitolina, ormai convinta di poter ribadire il trend favorevole dei suoi match con la toscana.
Nei quarti Elina troverà una Swiatek in gran spolvero, che in una anticipatissima finale ha prevalso 7/5 al terzo contro una sontuosa e un pizzico sfortunata Rybakina.
Avanza anche la cinese Zheng, anch’ella al termine di una battaglia epocale contro una Samsonova mai vista così determinata e pugnace.
Meno patemi per Aryna Sabakenka, che ha sconfitto in due una rigenerata Amanda Anisimova, brava comunque a lottare e a prolungare se non altro i parziali.
In campo maschile però, dopo i “visti”ottenuti da Paul, Alcaraz e Tiafoe, rispettivamente a spese di Popyrin, Shelton e Altmaier, era in programma la super sfida Musetti-Rune.
Il toscano che usa la racchetta come un pennello ha dato l’ennesima dimostrazione di quanto sia cresciuto a livello di mentalità.
Ha infatti assorbito senza batter ciglio un secondo set in cui il danese ha giocato su livelli stellari. Ed ha ripreso a inizio terzo a tessere la sua tela, che non è fatta solo di tocchi raffinati e variazioni di ritmo e di taglio, ma anche di bordate col dritto a sventaglio e col suo turbo-rovescio. Così, il furore vichingo di Holger si è progressivamente dissolto, posto dinanzi all’evidenza della virtù di Lorenzo, vicino all’esser magnifico e ferocemente concentrato fino all’ultimo punto.
Oggi tocca a Jannik Sinner, che chiuderà il programma di una giornata in cui gli ottavi dei due tabelloni saranno completati. Dall’altra parte della rete Rublev, che nell’unico precedente parigino vinse per ritiro dell’altoatesino. Complessivamente i due si sono sfidati nove volte, con 6 vittorie di Jannik, che è a Parigi per arrivare in fondo, come ha ribadito contro Lehecka.
Prima del suo match, Zverev-Griekspoor, Djokovic-Norrie e Draper-Bublik. Programma ghiotto. Il via alle 11 con Gauff-Alexandrovna.
