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Frosinone, ovvero quando un punto vale oro in termini d’autostima

Roberto Mercaldo
Ottobre 28, 2024

Il responso del campo può essere letto in molte maniere. I profeti del bicchiere mezzo vuoto, che sono sempre in numero nutrito, ma stavolta un po’ meno rilevante, possono evidenziare come il Frosinone abbia chiuso un’altra partita casalinga senza segnare un solo gol.
Quelli del bicchiere mezzo pieno però oggi sono preponderanti, perché possono sottolineare come lo 0-0 contro la capolista, colto in inferiorità numerica praticamente dall’avvio del match, valga doppio.
E possono altresì affermare, senza tema di smentite, che la squadra si è espressa in modo gagliardo e si è sacrificata con tutti i suoi uomini, sopperendo così senza danni alla situazione di disagio.
A volte i campionati subiscono svolte improvvise anche così, senza il risultato roboante nel cassetto, ma con delle certezze ritrovate che in prospettiva possono valere anche di più.
Il Frosinone, in coincidenza con la prima panchina di Leandro Greco, ha dimostrato a se stesso ancor prima che agli altri di poter lottare alla pari anche con una formazione attrezzata come quella pisana, che alla luce delle indicazioni sin qui fornite dal terreno di gioco sembra essere, forse dopo il Sassuolo, la più autorevole candidata alla promozione in massima serie.
La cerniera difensiva centrale, con Monterisi e Biraschi, ha tenuto botta, pur dovendo contenere gli attacchi di una squadra prolifica come quella nerazzurra, e i due senatori Gelli e Marchizza sono stati, a conti fatti, i migliori in campo. Entrambi non si sono limitati agli istituzionali compiti di copertura, ma hanno cercato, pure con una certa insistenza, la via del gol, visto che Chicero ha giocato solo per le statistiche e gli altri giocatori offensivi si sono sacrificati di conseguenza oltre quelle che sono le consegne abituali. E’ piaciuto anche il piglio battagliero di Vural, giocatore sulle cui doti tecniche giura il digi Angelozzi, uno che di calcio ne mastica e che ha l’intuito per poter indicare in anticipo chi può imporsi all’attenzione generale.
E adesso? Incassata la consistente dose di autostima e mossa un po’ la classifica, che recita però ancora ultimo posto in condominio, a meno quattro dalla salvezza e a sette punti dai play-off, si deve già voltar pagina e… mettersi in viaggio. Il calendario propone infatti la trasferta di Bolzano, contro quel Sudtirol che è la sola squadra a non aver ancora pareggiato: 4 pareggi e 6 sconfitte valgono 12 punti e una posizione a centroclassifica per gli uomini di Federico Valente. Domani andremo nel dettaglio su questo confronto, in programma mercoledì alle 19,30. Per ora salutiamo con soddisfazione questo piccolo passo avanti del Frosinone nel contesto di un torneo iniziato con l’handicap, fors’anche per via di una retrocessione così dolorosa da restarti addosso, come lo stesso patron Maurizio Stirpe ha osservato nella recente conferenza stampa.

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