Grande attesa per la conferenza di Guido Angelozzi, responsabile dell’area tecnica del Frosinone Calcio, che ha ritenuto giusto confrontarsi con i cronisti in un momento in cui le cose, certamente, stanno andando molto diversamente rispetto agli auspici e ai programmi di inizio stagione.
Penultimo in classifica, seguito soltanto dal penalizzato Cosenza, il Frosinone sembra aver smarrito la strada o più verosimilmente sembra non averla mai trovata, sebbene un paio di prestazioni confortanti ci siano state. Se comprendiamo anche la gara di Coppa Italia con il Pisa, il Frosinone ha disputato sei gare ufficiali davanti al proprio pubblico, senza mai trovare l’urlo della vittoria. Un’assenza di proporzioni inusuali, che legittima tanti interrogativi. Il più importante, riguardante la permanenza del tecnico, viene sciolto nell’immediato dal dirigente siciliano.
“Sono ancora convinto della bontà delle nostre scelte. Sebbene i risultati non confortino questa ipotesi, ritengo che il Frosinone così com’è possa competere per un torneo tranquillo, da colonna sinistra della classifica. Se alla fine non sarà così, sono pronto ad assumermi personalmente le colpe. Lasciate stare il tecnico ed anche i giocatori. La squadra l’ho fatta io e ritengo che abbia tutte le possibilità di riprendersi. Mi chiedete se in tempi brevi o in tempi medi? Questo non posso dirvelo, ma vi esprimo la certezza che risaliremo la china, con Vivarini, che è un ottimo tecnico e una bravissima persona. Erano tante le squadre che lo volevano, anche in serie A, ma noi abbiamo battuto la concorrenza e lo abbiamo portato qui. Non sarà un avvio di campionato complicato a farci cambiare idea. Dite che non si agita e non grida durante le partite? Ognuno ha il suo carattere e su questo davvero si può fare poco. Ma non sono le urla o gli atteggiamenti esagerati a cambiare il corso degli eventi di una partita di calcio”.
Capitolo infortuni. Tanti, troppi. Impossibile non sottolinearlo e non commentare in qualche modo questo dato piuttosto sconcertante.
“Da quando mi occupo di calcio non mi era mai successo di trovarmi di fronte a un così elevato numero di interventi necessari per porre rimedio ad infortuni dei nostri calciatori. E’ davvero incredibile. Abbiamo iniziato con Cittadini, poi c’è stato il ricovero di Biraschi, l’intervento a Tsadjout e proprio oggi quello a Pecorino. Anche Distefano dopo pochi minuti del match con la Carrarese ha accusato un infortunio non lieve alla spalla e allungherà la lista. I nostri due centravanti si sono scontrati in allenamento e si sono procurati un danno significativo. Onestamente da un certo momento della scorsa stagione c’è stato un accanimento della sorte nei nostri confronti. Ricordate quando in A ci si infortunarono contemporaneamente Lirola, Marchizza e Oyono? Sono cose che possono capitare e che sicuramente rendono più complesso il lavoro del tecnico e della squadra, ma dobbiamo essere più forti di questi contrattempi e ritrovare più in fretta possibile un’identità credibile”.
Con quale centravanti, viene spontaneo chiedere, a questo punto…
“Ambrosino può giocare da punta centrale e noi abbiamo grande fiducia nelle sue qualità. Non credo sia solo un discorso legato al centravanti. Questa squadra, come vi dissi un mese e mezzo fa, ha qualche piccola anomalia strutturale. Ad esempio il centrocampista di stazza, l’incontrista robusto ed esperto, non lo abbiamo preso, optando per una soluzione alternativa. Su alcune scelte abbiamo un pochino rischiato e per ora il campo non ci ha dato ragione. Ma sono certo che risaliremo. Ricordo a La Spezia, dopo una stagione eccellente con mister Marino, arrivò Italiano e c’era una parte della squadra che non gradiva quel tecnico. Dopo otto turni avevamo meno punti di quelli che ha oggi il Frosinone. I tifosi erano scontenti ed esasperati da quel brutto inizio, ma poi risalimmo vertiginosamente e vincemmo, proprio a spese del Frosinone. Ora qui nessuno è contro Vivarini: i giocatori sono tutti con il tecnico e vogliono aiutarlo a uscire da questa situazione. Ci vorrà l’impegno ed il lavoro serio di tutti, ma risaliremo”.
Sul perché la squadra sembri non essere in grado di reagire alle difficoltà, però, Angelozzi con molta lealtà ammette che lui stesso si pone la domanda.
“In effetti questa domanda ce la stiamo ponendo anche noi. Può darsi che questi giocatori, bravi tecnicamente, non abbiano nel loro bagaglio un dna da combattenti. Si può lavorare anche su questo: naturalmente non si trasformeranno in guerrieri, ma un po’ di grinta in più sarà indispensabile”.
Sui possibili interventi nella campagna acquisti di gennaio, Guido Angelozzi non si tira indietro: “La società è presente. Nessuno qui vuole retrocedere, perciò faremo quanto possibile per evitare il permanere di questa situazione di difficoltà. A gennaio se ci sarà da intervenire, interverremo. Senza alcun dubbio. Il Frosinone risalirà. Questa è la mia convinzione. Oggi la squadra è tornata e chiameremo tutti a raccolta perché dallo sforzo congiunto arrivino quei risultati che le potenzialità dell’organico rendono senza dubbio raggiungibili”.
Si continua con Vivarini, quindi. Con la certezza di una risalita, nonostante le defezioni, gli infortuni e qualche oggettiva lacuna nell’organico. Parola di Guido Angelozzi. Il passato recente impone di dargli fiducia.