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Marta Maggetti d’oro, 16 anni dopo Alessandra Sensini. Bronzo per il mago Musetti

Roberto Mercaldo
Agosto 4, 2024

Un geniale cambio di rotta. E stavolta non è espressione metaforica, perché parliamo di windsurf e della finale per le medaglie con la nostra Marta Maggetti impegnata contro l’israeliana Kantor e la britannica Wilson. La specialità si chiama IQFoil e sostituisce quella RS:X nella quale Marta si era distinta a Tokyo, chiudendo con un quarto posto dolceamaro.
La nostra portacolori è già felice per la certezza della medaglia, ma giacché ci siamo perché non provarci? E allora eccola, la strategia vincente che le consente di scavalcare le due agguerritissime avversarie e di beffarle proprio sul traguardo, tagliato con il vento nelle ali, come si conviene a una surfista.
Torniamo così a celebrare un oro, sedici anni dopo la mitica Alessandra Sensini, la più popolare interprete di questo sport.
Il bottino degli azzurri nell’ottava giornata di gare consta dell’oro di Maggetti e del bronzo del mago Musetti, che dopo aver pagato dazio all’esperienza e alla classe di Novak Djokovic in semi, ha ritrovato il modo di coniugare l’estetica all’efficienza contro Aliassime.
Il canadese si è reso protagonista di un sontuoso secondo set, nel corso del quale ha sorpreso il toscano, che per suo conto ha accusato una evidente flessione. Poi però Lorenzo è tornato a “remare”, a lottare su ogni palla con una grinta encomiabile ed ha centrato un successo meritato, valsogli la medaglia di bronzo, cento anni dopo l’ultima a tinte tricolori.

EMOZIONI ANCHE DAL JUDO

Avrebbero ampiamente meritato una medaglia i ragazzi del judo, autori di un torneo entusiasmate: Christian Parlati, Asya Tavano, Gennaro Pirelli, Odette Giuffrida, Veronica Toniolo, Manuel Lombardo, Savita Russo e Alice Bellandi hanno sconfitto Georgia e Uzbekistan per poi arrendersi ai giganti (in tutti i sensi) francesi, non senza averci provato.
Nella finale per il bronzo, contro il Brasile, acciuffato un 3/3 in rimonta da 1-3, l’Italia ha subito un sorteggio beffardo, perché è toccato all’infortunata Toniolo disputare il settimo match. Una disdetta, ma la disciplina in Italia è evidentemente in salute.
Non buone le notizie dalle corsie del nuoto: a una generosissima Simona Quadarella non è bastato migliorare il suo record italiano per salire sul podio degli 800, perché dietro Ledecki sino arrivate una Titmus molto determinata e una Madden persino sorprendente su questi livelli cronometrici.
Decisamente dietro la lavagna i campioni olimpici Ceccon e Martinenghi, che non sono riusciti a garantire all’Italia nemmeno un posto in finale nella 4×100 quattro stili. Deludente anche Miressi, mentre Carini, che doveva essere il punto debole, è stato il solo capace di esprimersi ai suoi livelli.
Amarezza anche dal tiro, perché Tammaro Cassandro, eccezionale in qualificazione e ancora eccellente dopo i primi 30 piattelli della finale, ha pagato due errori quasi consecutivi, chiudendo al quarto posto la sua gara, dopo aver assaporato un metallo persino pregiato.
La delusione più cocente della giornata è arrivata però dalla regina degli sport olimpici, l’atletica leggera. Era infatti in programma la finale forse più attesa per i colori azzurri, quella del peso, specialità dominata per tutta la stagione da Leonardo Fabbri. Dopo una qualificazione col brivido, Fabbri sembrava aver iniziato benissimo la finale, ma un’impercettibile infrazione ha vanificato un primo lancio da 22,60, centimetro più, centimetro meno. Da lì sono iniziati i problemi; un secondo lancio corto, un terzo nullo e poi un quarto da 21,70: concesso, annullato, poi concesso di nuovo a gara finita. Per cercare la spallata che valesse il podio c’erano ancora due possibilità, ma con la pedana inzuppata Leonardo ha messo in fila altri due nulli, chiudendo con un quinto posto davvero mesto, viste le premesse. Ottava Daria Derkach nella finale del triplo, con misura un po’ inferiore a quella della qualifica. Fuori le ottocentiste Coiro e Bellò, bene nei recuperi gli interpreti dei 1500 Meslek e Riva, entrambi promossi.
E Jacobs? Sia per lui che per Ali esordio buono ma non eccellente. Semifinale arpionata per entrambi ma sensazioni destate non straordinarie. Stasera li rivedremo.
Travolgente il settebello contro la Romania e splendida prova degli azzurri del volley contro la quotatissima Polonia. Ai quarti avremo quale avversario il Giappone.
Oggi grandi aspettative dal fioretto maschile a squadre e naturalmente da Errani e Paolini, che si giocheranno l’oro.
Per la finale dei 100, speriamo anzitutto che i nostri possano esserci,

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