“Appena sono arrivato a Frosinone mi avete fatto sentire uno di famiglia. Mi avete insegnato l’amore per la vostra maglia e per i vostri colori. Questi sono aspetti che vi rendono unici ai miei occhi. E’ stata una stagione intensa e per alcuni versi positiva, con alcune partite esaltanti, altre magari finite non come avremmo voluto. Abbiamo raggiunto insieme uno storico traguardo, i quarti di Coppa Italia.
Ho pianto alla fine dell’ultima partita e nei giorni successivi ed ancora oggi mi salgono tantissima rabbia e delusione. E’ stata una retrocessione immeritata e ingiusta, per il coraggio, per la lealtà, per la correttezza avuta nei confronti di arbitri e avversari.
Abbiamo onorato il calcio, per come lo intendo io. Il contesto intorno a noi, invece, un po’ meno. Voglio ringraziare il direttore Angelozzi, per avermi dato questa opportunità. A luglio scorso ci siamo scelti, io ho scelto il grande professionista ma soprattutto l’uomo. Un grandissimo grazie al presidente Stirpe, persona dai grandi valori umani e dalla sensibilità unica. Altro valore aggiunto sono tutti i dipendenti, i magazzinieri e quelle componenti che pur lavorando nell’ombra hanno dato sempre un forte contributo e sono sicuro potranno garantire un futuro ricco di successi. Poi ci sono i miei ragazzi di cui sarò sempre orgoglioso; è vero non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ma loro non hanno mai smesso di seguirmi, tra alti e bassi, con il desiderio di vincere. La passione e il sostegno dei tifosi mi hanno riempito il cuore di orgoglio. Siete e sarete sempre il dodicesimo uomo. Vi abbraccio e vi voglio un gran bene.
Con stima Eusebio Di Francesco.
Questo il commiato del tecnico abruzzese, che cercherà fortuna ed un epilogo differente a Venezia. La neopromossa compagine veneta ha infatti salutato Vanoli e si è affidata a DiFra, riconoscendo evidentemente al tecnico l’eccellente lavoro compiuto in Ciociaria. In tanti speravamo che Di Francesco potesse restare a Frosinone per riprendersi quello che quei maledetti minuti finali dell’ultima giornata gli e ci avevano sottratto. Di Francesco con parole al miele e con lo stile che nessuno può non riconoscergli ha però fatto una scelta differente. Il futuro si chiamerà forse Vivarini, stando ai rumors di mercato, che per solito sono attendibili nel 90% dei casi. Si parla anche di qualche fedelissimo che il tecnico di Ari potrebbe portare con sé in Ciociaria, nel segno di una continuità e di una fiducia che nel calcio non sono elementi trascurabili.
Per il presidente Stirpe e per il suo principale collaboratore, il direttore Angelozzi, c’è un’altra sfida da vincere, dopo una stagione che ha regalato momenti bellissimi ma anche un finale amaro oltre ogni immaginazione. Doveva essere il vaso di coccio tra i vasi di ferro, il neopromosso Frosinone. Invece ha strappato applausi, ha battuto quella che poi sarebbe stata la vincitrice dell’Europa League, ha eliminato dalla Coppa Italia i campioni d’Italia in carica del Napoli, battendoli 4-0 al Maradona. Insomma, si è fatto apprezzare, non poco, prima di veder svanire tutto in un finale surreale. Da qui si riparte, con la voglia di scrivere pagine belle e di raggiungere magari per la quarta volta il palcoscenico più prestigioso del calcio nazionale.