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Le Europee come regolamento per gli equilibri interni alle coalizioni. La partita ‘provinciale’ tra Procaccini e De Meo

Marco Battistini
Giugno 3, 2024

Alle ore 23.59 di venerdì 23 maggio è scattato il black out per la pubblicazione dei sondaggi sulle elezioni europee dell’8-9 giugno. I partiti continuano a studiare i trend e a cercare di capire come orientare il messaggio agli elettori negli ultimi giorni prima dell’apertura delle urne sabato 8 giugno alle ore 15. Con l’avvicinarsi del voto il quadro comincia a delinearsi. I sondaggi vietati in pubblico sono però ben monitorati in privato dalle forze politiche e la tendenza si va consolidando.

LE ULTIME PREVISIONI

In casa Fratelli d’Italia è ormai forte la convinzione che il sogno del 30% sia sfumato e la stessa Meloni ha più volte abbassato l’asticella dicendo che l’obiettivo è confermare il 26% ottenuto alle elezioni politiche del settembre 2022. Restando nella maggioranza di Centrodestra, nella Lega si respira un cauto ottimismo: la candidatura del generale Roberto Vannacci sembra funzionate, soprattutto al Centro-Sud, e potrebbe sottrarre qualche consenso di destra a Fratelli d’Italia.in casa Lega ‘vedono’ la doppia cifra, sono convinti, da Salvini in giù, di poter migliorare il dato delle Politiche e superare il 10% battendo Forza Italia.
Anche Forza Italia punta come obiettivo al 10% ma la bufera giudiziaria sul presidente della Liguria Giovanni Toti potrebbe in qualche modo incidere negativamente su Noi Moderati che sono alleati del partito fondato da Silvio Berlusconi tanto che nel simbolo c’è proprio la scritta Noi Moderati. Non solo. L’impressione in casa Forza Italia è che al Sud il risultato possa essere positivo, come abbiamo visto in Abruzzo e in Molise, ma al Nord potrebbero esserci delle difficoltà. In casa Partito Democratico regna un cauto ottimismo. Nessuno immagina di diventare il primo partito d’Italia e di superare FdI, ma quel timore di qualche settimana fa di restare sotto il 20% o addirittura intorno al 19 sembra svanito. Nel Movimento 5 Stelle sono in molti che si accontenterebbero del 15% anche se il timore è che alla fine la percentuale possa essere inferiore. Quanto alle liste minori, Alleanza Verdi Sinistra è sicura di superare il 4%, la soglia di sbarramento per eleggere deputati al Parlamento europeo. Anche Renzi è ottimista con i suoi Stati Uniti d’Europa, grazie a Emma Bonino e a Più Europa, qualche timore in più per Carlo Calenda che però si dice certo di raggiungere il 5% (almeno nelle interviste televisive). 

CONFERME LOCALI

Non sembra proprio esserci suspense in provincia di Latina, dove i giochi appaiono scontati. Semmai l’unico vero interrogativo è su chi tra Procaccini e De Meo riscuoterà maggiori consensi sul territorio pontino. Nicola Procaccini è il grande protagonista di questa campagna elettorale. C’è chi giura che con oltre 100.000 preferenze complessive nel centro Italia. Se così fosse, Procaccini avrebbe la strada spianata per la vicepresidenza del PE o addirittura per un ruolo da commissario Ue. Di sicuro, il successo dei Conservatori gli garantirà un ruolo apicale nell’assise europea, per non dire chiave nell’ambito dell’alleanza con i Popolari (e forse i liberali qualora ce ne fosse bisogno). Nel centrodestra chi può giocarsi buone carte è ancora una volta Salvatore De Meo. FI è stimata nei sondaggi sull’8-9%. Un dato che farebbe scendere a 6 il numero di eurodeputati. Poco male per De Meo, ritenuto l’uomo da battere in tutta la circoscrizione dell’Italia centrale. Se ripete l’exploit del 2019 l’ex sindaco di Fondi dovrebbe rientrare facilmente nella mezza dozzina di eletti azzurri a Bruxelles. Ma l’ambizione di De Meo (e Fazzone) è quella di riuscire a superare Procaccini in provincia. La partita è aperta.

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