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Quindici bastano. E avanzano

Licandro Licantropo
Al Comune di Frosinone il Rendiconto di gestione viene approvato senza problemi dalla maggioranza, nonostante sette assenze (ininfluenti sul piano amministrativo). L’asse d’acciaio tra Mastrangeli, Piacentini e Tagliaferri fa la differenza. Il segnale di Vicano. Dopo le europee la verifica (forse), ma il momento della verità sarà a fine anno (metà mandato).
Maggio 31, 2024

Il Rendiconto di gestione, riferito al 2023, è stato approvato con 15 voti favorevoli e 4 contrari (delle opposizioni). Stavolta alla maggioranza non è servita una prova di forza, ne è bastata una di serenità e di ragionamento politico. Si sono registrate 7 assenze, più o meno sempre le stesse da otto mesi a questa parte. Sul piano dell’approvazione delle delibere amministrative, le assenze si sono rivelate ininfluenti.

L’ASSE D’ACCIAIO

Nelle ultime due settimane il sindaco Riccardo Mastrangteli, l’assessore alle finanze Adriano Piacentini e il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri si sono confrontati sistematicamente. Tutti e tre sapevano che l’exploit sul bilancio di previsione (22 su 22) non poteva essere replicabile. Dunque si trattava di mettere in sicurezza il Rendiconto e, contemporaneamente, far capire agli assenti che in ogni caso ci sono le condizioni per andare avanti lo stesso. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti. A questo punto sia la verifica politica che un eventuale rimpasto di giunta restano ipotesi sul tavolo di Mastrangeli, che però ha margini enormi sui tempi e sui modi. Ammesso che voglia procedere.

LE ASSENZE

Sette i consiglieri che non hanno partecipato alla seduta ordinaria. Se fossero giustificati o meno non fa differenza sul piano politico vista l’importanza del Rendiconto. La mancata approvazione avrebbe comportato la nomina di un commissario da parte della Prefettura e avviato l’iter di scioglimento del consiglio comunale. Insomma, non si scherzava. Non c’erano Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega). Ormai i tre fanno gruppo a parte da mesi. Hanno votato il bilancio, non il Rendiconto. Il confronto programmatico con Riccardo Mastrangeli va avanti da mesi e mesi, ma non si arriva mai ad una sintesi. Inoltre è impossibile capire se i tre vogliono far parte della maggioranza in modo sistematico oppure no. Non c’era Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo): per lui il discorso è diverso perché da mesi attende risposte che non arrivano sulla richiesta di cambiare l’assessore di riferimento della lista civica. Operazione che ad altri gruppi è stata consentita senza problemi. L’impressione è che ormai sia i rapporti politici che quelli personali (tra Mastrangeli e Cirillo) siano parecchio sfilacciati. Non c’era Maurizio Scaccia (Forza Italia): va precisato che Cirillo, pur non avendo sciolto Frosinone Capoluogo, ha aderito al partito degli “azzurri”. Con Scaccia c’è un asse di ferro, che probabilmente emergerà in maniera ancora più chiara nelle prossime settimane. Non c’erano neppure Teresa Petricca e Giovambattista Martino (Lista Ottaviani). E’ evidente da mesi che i due all’interno della “civica” hanno una posizione diversa e per molti versi autonoma. Ma non sembra sinceramente che nella lista ci sia una netta volontà di recupero politico dei due consiglieri. Alla prova dei fatti soltanto i gruppi di Fratelli d’Italia e della Lista per Frosinone erano presenti al gran completo in aula. Come sempre. C’era invece Mauro Vicano, che a sindaco si è candidato per conto proprio ma che poi ha raggiunto un accordo con Mastrangeli al ballottaggio. Un segnale intelligente quello che Vicano ha voluto mandare ieri, in previsione di una possibile verifica. L’ex manager della Asl punta a mantenere un assessore di riferimento anche dopo le dimissioni di Alessandra Sardellitti nel marzo scorso.

LE OPPOSIZIONI

All’inizio erano presenti Angelo Pizzutelli e Norberto Venturi (Pd), Armando Papetti (Lista Marzi) e Francesca Campagiorni (Polo Civico). Poi sono arrivati Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico). Mancavano Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli, Carlo Gagliardi (Lista Marzi), Fabrizio Cristofari (Pd) e Vincenzo Iacovissi (Psi). Molto battagliero, come da diverso tempo a questa parte, il capogruppo del Partito Democratico Angelo Pizzutelli. In assoluto comunque il cambio di passo delle opposizioni non si vede. Dopo le europee c’è chi ipotizza l’inizio della verifica politica. Può darsi, ma in ogni caso sarà a fine anno che si tireranno le somme. Quando si arriverà a metà mandato del sindaco Mastrangeli. Nel frattempo si tratterà di capire quali potranno essere le manovre all’interno della maggioranza. Qualcuno verrà recuperato. Non tutti però.

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