Più facile a chiedersi che a farsi. Parliamo del rimpasto di giunta alla Regione Lazio. In piena campagna elettorale per le europee il vicepresidente dell’aula della Pisana Pino Cangemi ha ufficializzato il passaggio in Forza Italia e quindi l’addio alla Lega. Antonio Tajani e Claudio Fazzone hanno immediatamente annunciato la volontà di portare sul tavolo di Rocca la proposta di una verifica che conduca ad un riassetto dell’esecutivo.
Partendo dai numeri. Che adesso sono questi. Forza Italia ha 7 consiglieri: Giorgio Simeoni, Fabio Capolei, Cosmo Mitrano (i tre eletti nella lista), Marco Colarossi, Roberta Della Casa (provenienti dal Movimento Cinque Stelle), Angelo Tripodi e Giuseppe Cangemi (arrivati dalla Lega). In più c’è l’intergruppo con Noi Moderati di Nazzareno Neri. Con 8 esponenti ci sono tutte le condizioni per chiedere un aumento della rappresentanza in giunta. Ora gli assessori sono 2: Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni.
Mentre la Lega si ritrova con un solo consigliere Laura Cartaginese. E con 2 assessori: Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre. Per Tajani e Fazzone non ci sono dubbi: “Il rimpasto s’ha da fare”.
Il presidente Francesco Rocca ieri pomeriggio era a Latina, per partecipare ad un evento elettorale dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini.
Su questo tema ha messo in fila diversi punti: 1) intanto bisognerà vedere i risultati delle europee; 2) in secondo luogo la giunta regionale è stata costruita sulla base di una coalizione unita che aveva ed ha un programma unitario e condiviso; 3) per mettere in discussione quell’assetto non possono bastare passaggi da un gruppo all’altro; 4) si sta lavorando benissimo e affrontare un argomento del genere rischia seriamente di compromettere sia l’armonia che la serenità. E lui non vede la necessità di affrontare adesso questa discussione.
Una frenata in piena regola, dettata dal ruolo di Francesco Rocca. Il Governatore rappresenta l’intera coalizione nella Regione più strategica di tutte: il Lazio. Il richiamo ad aspettare i risultati delle europee ha un senso. Il presidente vuole capire quali saranno le percentuali, se ci sarà o no il sorpasso di Forza Italia alla Lega. Inoltre Fratelli d’Italia, che di consiglieri ne ha 22, vuole comunque esercitare un ruolo.
In questo particolare momento della campagna elettorale per le europee Forza Italia ha la necessità di motivare tutti a “tirare”. In ogni provincia. In Ciociaria per esempio concorre Rossella Chiusaroli. Ma pure tutti gli altri che non sono in lista, a cominciare da Gianluca Quadrini, sanno che un risultato ragguardevole sul territorio potrebbe essere tenuto in considerazione in un eventuale rimpasto di giunta. Certamente però gli “azzurri” si sono dimostrati attrattivi in questi ultimi mesi e aumentare il gruppo consiliare da 3 a 7 membri mette in evidenza un lavoro di programmazione strategica certosino.
Non si può pensare, però, che la Lega resti a guardare. Il sottosegretario Claudio Durigon e il segretario regionale Davide Bordoni hanno già fatto sapere al presidente Rocca e agli alleati che va tenuto presente il risultato delle regionali, quando sia il Carroccio che gli “azzurri” hanno eletto 3 consiglieri ciascuno. Mettere in discussione questo punto, per la Lega significherebbe far passare il concetto che il processo di scomposizione dei gruppi consiliari alla fine porta… assessorati. A scapito degli alleati. Ci sarà una discussione molto aspra dopo le europee.
Francesco Rocca ha più volte ripetuto di voler attendere i risultati delle europee. Gli ultimi sondaggi danno sia la Lega che Forza Italia all’8,5%. Secondo gli analisti, specialmente nella Circoscrizione Centro il traino del generale Roberto Vannacci (capolista del Carroccio) potrebbe tenere dietro gli “azzurri”. Si vedrà. Intanto però l’assessore Pasquale Ciacciarelli si trova nella situazione di doversi augurare sia un exploit del suo mentore Mario Abbruzzese, sia una performance importante di Roberto Vannacci. Sono i paradossi di una politica dove gli scenari cambiano dall’oggi al domani. Certo è che Mario Abbruzzese ha una responsabilità politica enorme sulle sue spalle: difendere l’assessorato regionale della Lega. Fra l’altro l’attacco del senatore e coordinatore di Forza Italia Claudio Fazzone è proprio al seggio in giunta di Ciacciarelli. Tutti conoscono la profonda antipatia politica tra Fazzone e Abbruzzese, che non perdono occasione per “beccarsi”.
Francesco Rocca osserverà gli sviluppi della situazione, ma ha un vantaggio: nella sessione estiva in Consiglio bisognerà votare il Rendiconto. Un test per tutti i gruppi. In ogni caso tra Forza Italia e Lega la “guerra” (di logoramento) è iniziata.