L’Italia deve rispondere alla lettera d’infrazione della Commissione Europea sulle concessioni balneari. Dal 2006 Bruxelles ci chiede di interrompere i rinnovi automatici nell’assegnazione delle spiagge e fare dei bandi di gara aperti agli operatori di tutta Europa. La scadenza era il 31 dicembre. Intanto, il settore è nel caos. Per evitare ricorsi i Comuni costieri hanno iniziato a fare delibere con linee d’indirizzo per le gare. Il 28 dicembre il governo li ha invitati a prorogare le concessioni di un altro anno, per l’impossibilità di rispettare i termini. La circolare sottolinea che l’anno in più serve ad avere il tempo necessario per espletare le evidenze pubbliche finalizzate a riassegnare le concessioni.
VERSO LA GARA PER LE CONCESSIONI
A Latina il Comune capoluogo ha effettuato una ricognizione delle concessioni in essere sul lungomare di Latina: su 25 stabilimenti balneari, 19 avevano titolo in scadenza al 31 dicembre 2023. Stessa scadenza era fissata per uno delle due attività di ristorazione svolta con titolo di concessione demaniale, stesso dicasi per il progetto pilota relativo alle attività di animazione e di servizi di assistenza alle persone con disabilità.
Anche per questo motivo relativamente alle concessioni demaniali, la giunta del sindaco Matilde Celentano ha emanato una deliberazione che dà il via alle procedure ad evidenza pubblica per ottimizzare l’utilizzo delle aree demaniali marittime, con un focus sulla valorizzazione di spiagge e stabilimenti gestiti dai concessionari uscenti, totalizzando un importo di oltre 750mila euro. Il sindaco Celentano ha chiarito che l’obiettivo principale è garantire un uso proficuo delle risorse demaniali marittime, conciliando la necessità di mantenere il demanio occupato, quindi produttivo, in linea con la normativa europea. L’assessore Gianluca Di Cocco, con delega alla Marina e al Turismo, ha sottolineato l’importanza di differire le concessioni in scadenza, assicurando nel medio periodo il pieno utilizzo del litorale. Questa mossa è fondamentale per evitare danni all’economia locale e garantire la continuità dei servizi balneari.
UN ANNO FONDAMENTALE
Secondo la legge 118/2022, in caso di “difficoltà oggettive” a espletare i bandi, i Comuni hanno la possibilità di avvalersi di una deroga di un anno in più, mantenendo la validità delle attuali concessioni fino al 31 dicembre 2024. Ed è proprio ciò che sta facendo la stragrande maggioranza delle amministrazioni locali in tutta Italia, dal momento che le “difficoltà oggettive” sono rappresentate proprio dalla mancanza dei criteri nazionali per indire i bandi. In assenza di disposizioni nazionali, le amministrazioni comunali, che in quasi tutta la penisola, hanno la competenza diretta sulla gestione delle concessioni balneari, non possono esimersi dal decidere cosa dovrà accadere ai titoli in scadenza fra due settimane, e nel farlo, stanno procedendo in autonomia con svariate delibere di contenuto diverso. La tendenza più frequente è quella di posticipare in maniera secca la scadenza dei titoli al 31 dicembre 2024, in attesa di disposizioni sui criteri delle gare da parte del governo.