Nonostante la pandemia, il 2022 si è aperto per le aziende agrituristiche sotto i migliori auspici. Rispetto al 2019, segnala l’Istat, le aziende del settore sono aumentate di 484 unità. Confermando così la crescita che dal 2007 caratterizza questo settore produttivo: negli ultimi 13 anni è stata in media nazionale del +41,4%, con un saldo attivo di 7.340 strutture e raggiunge +61,3% nel Nord-ovest, +45,6% nel Centro, +41,9% nelle Isole, +36,2% nel Sud e +30,2% nel Nord-est.
Il tasso medio annuo di crescita tra il 2007 e il 2020 è del 2,5% e sale a 3,5% nel Nord-ovest. Nelle altre ripartizioni varia tra il 2,2% del Sud e il 2,7% del Centro, con il Nord-est attestato a +1,9%.. Sembra, quindi, che la crescita media sia maggiore nelle aree dove nel 2007 il numero di agriturismi era più basso (Ciociaria compresa), a testimonianza di un processo di convergenza territoriale tra le diverse aree del Paese. La dinamica positiva caratterizza questo comparto nel medio-lungo termine, oltre che sotto l’aspetto quantitativo anche sotto quello della diffusione.
Nel 2020 i comuni con almeno un agriturismo sono 4.979 (+21 rispetto allo scorso anno) e rappresentano il 63% del totale dei comuni italiani (58% nel 2011). Ma c’è un dato che salta immediatamente agli occhi. Nella provincia di Frosinone l’agriturismo è donna. Mentre secondo la Coldiretti a livello nazionale solo un terzo dell’altra metà del cielo è a capo di una fattoria destinata alle vacanze, dalle nostre parti la percentuale sale fino al 39%. Più del nord. In particolare, su 58 aziende turistiche di montagna autorizzate, 19 sono rette da maschi, 39 da donne. Per quanto riguarda gli agriturismi di collina, la forbice tra i generi si allarga: 54 femmine sulla tolda di comando contro 32 maschietti (dati Istat dicembre 2021). Evidentemente le nostre dolcii metà dimostrano una più spiccata predisposizione all’accoglienza mentre agli uomini non resta che occuparsi di agricoltura e allevamento.
Spinte dal desiderio di vivere nella natura (31%) e dalla necessità di integrare i proventi agricoli (42%), le donne sono in grado di gestire un agriturismo e lo fanno quasi da sole. Infatti oltre ad essere regine della cucina (85%), dell’accoglienza (83%) e delle pulizie (96%), si occupano in maniera maggiore rispetto agli uomini anche di tutte le altre attività: gestione dello staff (71%), gestione delle prenotazioni (72%), attività ricreative e corsi (69%), marketing e promozione (64%). Speriamo che questa maledetta guerra non vanifichi il duro lavoro fatto sin qui dalle nostre “fazendeire”.