Più passano le ore (non i giorni), più Riccardo Mastrangeli si convince che l’unica soluzione sarà rappresentata, prima o poi, dalle elezioni anticipate. Il sindaco ha raggiunto il punto di saturazione delle cosiddette “diverse sensibilità della maggioranza”. Ieri, dopo aver firmato l’ennesima ordinanza per cercare di abbattere il livello delle polveri sottili a Frosinone, ha dovuto prendere atto della presa di posizione dell’associazione dei medici per l’ambiente: “Quando si sarebbero dovute mettere in campo tutte le potenzialità per ridurre le emissioni, si è assistito, di contro, all’abolizione dell’unico mezzo reale e concreto, seppur parziale e limitato, di contrasto al traffico in città: le isole pedonali. Dato di fatto inequivocabile. Interessi altri verosimilmente sembrano anteporsi alla salute. Nel periodo più critico dell’anno per le polveri sottili, assistiamo all’eliminazione delle isole pedonali da tempo in essere in città. Una delibera di giunta, improvvisa ed inaspettata, proprio quando le giornate di sforamento si susseguivano implacabilmente e già si erano superate le 57 giornate del 2022, ha abolito per le domeniche del 24 e 31 dicembre 2023 le isole pedonali affinché rafforzarle”.
TROPPI “DINSTINGUO” IN MAGGIORANZA
I membri più importanti e autorevoli dei medici per l’ambiente sono i dottori Teresa Petricca e Giovambattista Martino, consiglieri comunali di maggioranza, precisamente della Lista Ottaviani. Fedelissimi da anni di Nicola Ottaviani, predecessore di Mastrangeli, adesso deputato e segretario provinciale della Lega. Per questo motivo la presa di posizione (fortissima) è anche un attacco politico. Che fra le altre cose arriva pochi giorni dopo i 10-11 voti ponderati che dalla vasta area in quota Lega sono andati ad Andrea Amata, consigliere comunale di Vicalvi, braccio destro di Ottaviani. Facendo letteralmente esplodere la maggioranza. Riccardo Mastrangeli non ce la fa più a sopportare una serie di situazioni che si stanno verificando da mesi. Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega) sono stati eletti nella maggioranza di centrodestra, ma adesso ne sono ai margini. Per tutta l’estate (e anche prima) non avevano risparmiato critiche alle misure di mobilità urbana individuate dalla giunta e dal sindaco: le isole pedonali e ciclopedonali, il Bus Rapid Transit. A pensarci bene, però, sono argomenti che Mastrangeli si è ritrovato a dover gestire. Ma a concepirli era stata l’Amministrazione Ottaviani. Il consigliere Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo) è di traverso da parecchi mesi e lo si è visto bene sulle due vicende dell’impiantistica sportiva: la palestra Coni di piazza Martiri di Vallerotonda e lo stadio del Nuoto. Anche lui alle politiche si era schierato con la Lega di Nicola Ottaviani. Il pasticcio dei voti ponderati alle provinciali ha determinato due fratture profonde e rischiose per la maggioranza. Quelle di Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia) e di Maurizio Scaccia (Forza Italia). Entrambi, con un solo voto ponderato in più, sarebbero oggi consiglieri provinciali. Invece si è preferito fare la solita prova muscolare e assicurare ad Amata il pieno di voti, anche di chi non fa parte della Lega. Un errore politico da principianti. Fatto che sta che Riccardo Mastrangeli ha maturato la decisione che la spina la staccherà lui quando avrà chiaro che andare avanti in questa maniera non sarà più possibile. Gli unici gruppi che non gli hanno creato problemi in questo anno e mezzo di legislatura sono Fratelli d’Italia e la lista civica di Mauro Vicano. Tutti gli altri o lo tirano per la giacca oppure si lanciano in operazioni politiche che lacerano la maggioranza.
NON BASTANO LE OPPOSIZIONI
Qualche apertura da parte di esponenti delle opposizioni c’è anche stata, ma non può bastare. Fra l’altro i cittadini di Frosinone nel giugno 2022 hanno votato la maggioranza al centrodestra. Riccardo Mastrangeli tiene presente questa circostanza. Si ricandiderà, sapendo che non tutto il centrodestra potrebbe seguirlo. Ma stavolta la priorità, oltre al programma, sarà un’altra: mettere mano alle liste. Non servono solisti e neppure gruppi che non fanno altro che ricordare che senza di loro non si va da nessuna parte.