Stavolta la Supermedia YouTrend-Agi prende in considerazione l’intero 2023 e il confronto è fatto con il 2022. Dunque un sondaggio non soltanto molto attendibile ma significativo per il periodo di riferimento. I risultati dicono che il vantaggio del centrodestra resta abissale, che il Pd non riesce a “scavallare” il 20% e che Fratelli d’Italia rimane di gran lunga la forza politica più apprezzata dai cittadini italiani. Dati che in queste ore non possono non essere interpretati perfino alla luce di quello che sta accadendo ormai da settimane sul terreno del confronto con l’Unione Europea. Sul Mes e su molto altro.
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni continua ad occupare stabilmente la prima posizione con il 28,8% nel 2023. Una lieve flessione (-1,5) assolutamente fisiologica e comunque non tale da destare preoccupazione. Rispetto a dodici mesi fa la Lega di Matteo Salvini resta stabile all’8,8%, con un -0,2 che ci sta. Forza Italia di Antonio Tajani è al 7,1%, con un +0,2 relativamente al 2022. Parliamo di medie di un intero anno, nel corso del quale c’è stata l’accelerazione degli “azzurri” sull’onda dell’effetto emotivo determinato dalla morte di Silvio Berlusconi.
Nel 2022 alla guida del Partito Democratico c’era Enrico Letta, reduce dalla durissima sconfitta alle politiche. Nel 2023 è iniziata l’era di Elly Schlein. In 365 giorni il Pd ha guadagnato il 3,3, attestandosi al 19,3%. La soglia, politica e psicologica, del 20% non è stata superata. Un situazione che va considerata con riferimento alle ormai prossime europee. Il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte ha fatto registrare un decremento dell’1,3 nell’arco dei dodici mesi. Nel 2023 è al 16,3%.
Tra le altre forze politiche non si segnalano sorprese importanti. Azione di Carlo Calenda al 3,8% e Italia Viva di Matteo Renzi al 3%. In pratica il divorzio non si è neppure sentito. Aumentano i Verdi-Sinistra, al 3,7% (+0,3) e +Europa al 2,5% (+0,2). Perdono Italexit all’1,6% (-0,6), Unione Popolare all’1,4% (-0,3), Noi Moderati all’1,1% (-0,2).
Il dato politicamente più significativo riguarda le coalizioni. Centrodestra al 45,9%, con un -1,6%. Centrosinistra al 25,5%, con un +3,9%. Ma comunque lontanissimo: parliamo di una distanza del 20,4%. Incolmabile. Alle europee si voterà con un sistema proporzionale che prevederà le preferenze. Non si vedono le condizioni di un exploit del centrosinistra oppure di un crollo del centrodestra. La situazione politica italiana è stabile rispetto a un anno fa. Il governo di Giorgia Meloni sta smentendo il concetto che chi guida il Paese crolla nelle percentuali di consenso. Lo sta smentendo sulla base di una forte caratterizzazione politica dell’azione amministrativa. Non si tratta di aspetti tra loro inconciliabili.
IL CELODURISMO NON PAGA
Al Comune di Frosinone non si esaurisce l’eco delle provinciali. Siamo in una fase nella quale si cerca di ricostruire le ragioni che hanno determinato le scelte dei voti ponderati. In realtà quello che è successo è molto semplice. Almeno dieci voti sono andati ad Andrea Amata (Lega), su input di Nicola Ottaviani, capo politico del partito di Matteo Salvini in Ciociaria. Amata è un consigliere comunale di Vicalvi. Mentre due amministratori del capoluogo, Maurizio Scaccia di Forza Italia e Sergio Crescenzi di Fratelli d’Italia, non hanno centrato l’elezione alla Provincia per un solo voto ponderato (quello del capoluogo è pari a 306). Si potrà discutere per mesi, ma i fatti sono esattamente questi. E’ stato chiesto di votare per Amata ad esponenti di maggioranza che non sono della Lega. Quando sono state ideate certe operazioni si sapeva benissimo che avrebbero determinato “terremoti” e vere e proprie “incazzature”. Ormai è andata: la si smetta però di fare finta di meravigliarsi oppure di minimizzare. Anche in politica ogni azione determina una reazione uguale e contraria. In ogni caso Riccardo Mastrangeli, se vuole, può rimettere insieme le condizioni di stabilità per portare avanti la sua consiliatura. Evitando nell’ordine, il braccio di ferro, gli inciuci con la minoranza, il “celodurismo” tanto caro ai suoi amici del vecchio Carroccio.