Centrodestra col rebus della sintesi fra tutti i candidati a sindaco e centrosinistra fermo sullo scambio scranno provinciale/dimissioni comunali di Barbara Di Rollo (anche se il “problemino” di Salera, al momento, non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello degli sfidanti).
Cos’è che passa in testa alla Lega? Quale strategia hanno in mente Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli? E’ la domanda che agita il centrodestra cassinate all’indomani della mancata firma – da parte del coordinatore cittadino del Carroccio, Alessio Ranaldi – del documento sottoscritto invece dal commissario di Fratelli d’Italia, Fabio Tagliaferri, dal responsabile provinciale di Forza Italia, Rossella Chiusaroli, dal commissario provinciale di Noi Moderati, Pietro Pacitti e dal commissario provinciale dell’Udc, Giuliano Del Prete.
Cosa spinge la Lega cassinate a marcare le distanze dal resto della coalizione? Secondo alcuni ci sarebbe il desiderio di “giocare a perdere”, visto e considerato che la candidatura a sindaco pare destinata – per evidenti rapporti di forza elettorale – ad andare in quota Fratelli d’Italia e considerate anche le relazioni interpersonali amichevoli tra il sindaco in carica e l’ex presidente del consiglio regionale, certificati non da ultimo dagli appuntamenti conviviali fatti abilmente filtrare coi soliti canali, sui soliti organi di informazione. Peraltro la prospettiva delle europee (a cui guarda Abbruzzese) fa pensare alla necessità di raccogliere consensi al di là dei colori politici ed in rappresentanza del territorio intero.
“La Lega non ha firmato perché ha preso a pretesto il fatto che, ad oggi, non si sappia chi sarà il candidato a sindaco. Ma è ovvio che non lo si sappia. Il motivo della mancata firma? Vuol mantenere “il piede in due scarpe” e così gioca una partita di disturbo all’interno del centrodestra”, dà la sua lettura un esponente di prima fila dei partiti.
Ci sono poi le considerazioni derivanti dal livello regionale e nazionale che vedono una oggettiva difficoltà nei rapporti tra Lega e FdI. Alla Pisana ed in via Colombo, poi, non viene considerata equa la divisione dei posti operata e la si considera a vantaggio schiacciante dei meloniani.
Ma leggiamo il documento che, di per sé, non afferma proprio nulla di sconvolgente. Eccolo (errori e ripetizioni inclusi): “Il centrodestra è un insieme di valori nei quali si riconoscono tutti i partiti del centrodestra, è quell’insieme di valori che ha consentito al centrodestra di affermarsi nelle più importanti Regioni del Paese. E’ la stessa comunanza di valori che ha condotto alla vittoria prima il Governatore del Lazio Rocca e, poi, Giorgia Meloni alla guida del Governo nazionale. Su questa scia e con la stessa comunanza di valori anche a Cassino intendiamo procedere uniti e non saranno certamente gelosie o interessi personali a poter intaccare questa comunanza di valori. Sulla stessa comunanza di valori dobbiamo edificare la prossima campagna elettorale intorno ad un sindaco, con una compagine rinnovata e pronta ad offrire ai cittadini di Cassino una prospettiva di Governo di centrodestra nel solco del Governo regionale e nazionale. Non è un caso che ancora dopo un anno di governo i cittadini italiani apprezzano il grande lavoro svolto da Giorgia Meloni e dai Ministri del Governo. Saranno i valori che ci uniscono a dettare le tappe per la scelta comune di un candidato sindaco che verrà scelto al tavolo del centrodestra nella massima trasparenza, cercando di associare alla proposta il consenso di tutti i partiti che compongono il tavolo o almeno della maggioranza assoluta di essi. Contiamo di poter presentare il nostro candidato unitario per la fine di gennaio in modo da consentirgli di essere conosciuto dai cittadini di Cassino”.
Il fatto è che nell’annunciare che non avrebbe sottoscritto la nota di FdI, Fi, Noi Moderati e Udc, Ranaldi ha dato ad intendere che, comunque, il candidato dei partiti avrebbe dovuto partecipare alle primarie. Un pensiero laterale che ha lasciato a bocca aperta alcuni dei presenti ma che non ha sorpreso più di tanto, visto che anche tra i primaristi c’è chi punta alla riunificazione ed alla sintesi fra tutte le candidature – partiti di centrodestra e sfidanti delle primarie -: una per tutte la posizione di Massimiliano Mignanelli.
Qualche dichiarazione sul caso Cassino si attende anche dal congresso provinciale di Fratelli d’Italia in programma nel week end al Fornaci Village, che aprirà la stagione dei congressi cittadini.
Venendo ai candidati a sindaco dei partiti del centrodestra, resta la rosa dei sei di Fratelli d’Italia (Giuseppe Di Mascio, Alberto Borrea, Silvestro Petrarcone, Michelina Bevilacqua, Angela Abbatecola e Fabio Marino) alla quale potrebbero aggiungersi designazioni sia di Forza Italia che di Lega, come dichiarano a mezza voce i vari esponenti dei due partiti “minori”.
Il commissario Tagliaferri avvierà incontri coi singoli aspiranti candidati per cercare di giungere alla famosa sintesi: i più gettonati per far convergere le forze della coalizione al momento paiono (sempre secondo gli ambienti del centrodestra) Di Mascio e Petrarcone.
Il ragionamento della Lega sembra, in conclusione, tutto concentrato sulla risposta ad una domanda delle mille pistole: il centrodestra vincerà anche senza i civici che vanno alle primarie? La risposta è evidentemente “no” per gli esponenti del Carroccio. Ma pare essere “no” anche per un politico di lungo corso – già presidente del Consiglio comunale di Cassino – come Mignanelli: «Penso che sia necessaria una sintesi tra primaristi e candidati dei partiti di centrodestra – dice senza mezzi termini -: attendiamo che decidano loro. Di sicuro se andiamo insieme abbiamo più chance di vincere al primo turno, altrimenti ci si gioca tutto al ballottaggio. Se il centrodestra va compatto con le civiche può affermare subito il proprio peso elettorale: insomma bisogna fermarsi e saper ragionare e decidere se davvero, come schieramento, vogliamo avere possibilità maggiori di vittoria».
Quanto alle primarie sono tre i candidati che vanno verso l’ufficializzazione: l’ex assessore comunale Giuseppe Sebastianelli, il consigliere comunale uscente Laura Borraccio e Arduino Incagnoli (per la lista dei petrarconiani), funzionario direttivo responsabile “Bilancio” presso Laziodisu.
A loro si aggiungerà anche Giorgio Di Folco, alias Giorgio Pistoia, il blogger famoso per i suoi servizi al vetriolo su amministrazione e politica cittadine e per i suoi approfondimenti di cronaca che l’hanno anche visto subire alcune aggressioni.
«E’ presto per valutare le candidature – avverte comunque Mignanelli – visto che altre ne usciranno a breve». Intanto i primaristi hanno diffuso la modulistica relativa all’accettazione della candidatura a sindaco della città di Cassino per la consultazione popolare che si svolgerà il prossimo 28 gennaio 2024.
Venendo al centrosinistra, non ha ancora sortito effetti, almeno fino al momento in cui scriviamo, la venuta a Cassino di domenica scorsa da parte del segretario di federazione Pd, Luca Fantini e della consigliera regionale dem, Sara Battisti. L’obiettivo dei due era quello di ricomporre la frattura tra sindaco e maggioranza consiliare da una parte e presidente del Consiglio, Barbara Di Rollo dall’altra. Il percorso è segnato: Di Rollo rassegna le dimissioni dalla presidenza, la carica passa al consigliere provinciale uscente Gino Ranaldi (capogruppo Pd in assise) e lei viene eletta sullo scranno a Palazzo Iacobucci. Tutto bene? Neanche per niente, perché maggioranza e Di Rollo non sembrano fidarsi gli uni dell’altra e viceversa. Di Rollo vorrebbe dimettersi il 23 dicembre ad elezione provinciale avvenuta. Invece i saleriani chiedono subito che liberi la presidenza di Piazza De Gasperi, o almeno contestualmente all’ufficializzazione della candidatura alla Provincia.
E’ venuta fuori una proposta di mediazione, con le dimissioni consegnate nelle mani del sindaco e congelate fino a buon esito delle votazioni a Palazzo Iacobucci.
Ma al momento resta tutto fermo. O magari è solo l’apparenza per dare ad intendere grandi manovre, sapide per i retroscenisti più imbeccati, mentre i cittadini si aspetterebbero discussioni su ben altre questioni.