Da una parte Giuseppe Golini Petrarcone e Giuseppe Sebastianelli sono i primi sfidanti alle primarie dei civici (soprattutto di area di centrodestra): primarie che – in una conferenza stampa tenuta mercoledì mattina in Sala Restagno – sono state annunciate per il 28 gennaio 2024. Dall’altra parte i partiti di centrodestra (FdI, Forza Italia, Lega, Moderati per l’Italia e Udc) «continuano il loro percorso» per arrivare alla sintesi del candidato a sindaco, annota il commissario di Fratelli d’Italia, Fabio Tagliaferri. Insomma si profila come possibile uno scenario che vedrà tre contendenti principali per le comunali di Cassino, due dell’area delle liste civiche e del centrodestra e, per il centrosinistra, il sindaco uscente Enzo Salera (che ha solo da guadagnare con la spaccatura degli avversari).
Partiamo dall’area del centrodestra: ci eravamo lasciati con le due riunioni separate (Edra e Kairos) dopo che l’incontro unificatore e riappacificatore tra civici e partiti era saltato. In quella circostanza si notò la presenza dei petrarconiani ai tavoli dei partiti di centrodestra, con grandi malumori tra i promotori del comitato primarie e conseguente accusa di doppiogiochismo sollevata nei confronti dei civici del due volte ex sindaco di Cassino. Ma Petrarcone, Russo e amici sono riapparsi in pubblico mercoledì al fianco dei promotori delle primarie, dopo che si erano rifatti vivi in incontri riservati nella giornata di domenica scorsa. E proprio domenica stessa i giochi sulle primarie si sono chiusi su una serie di punti chiave: svolgimento fissato al 28 gennaio 2024.
Entro l’8 gennaio 2024 dovranno essere presentate le candidature a sindaco, sostenute da un minimo di 200 ad un massimo di 300 firme, presso l’Ufficio protocollo del Comune di Cassino. Voteranno non solo i 18enni ma anche coloro che avranno dai 16 anni in su. Al momento dell’accettazione i singoli candidati dovranno sottoscrivere una dichiarazione in cui chi perderà si impegnerà a sostenere il vincente delle primarie durante le elezioni comunali del 2024. Entro il 21 novembre saranno disponibili i moduli, pubblicati sia on line sia presso la sede del comitato. In via di definizione il regolamento che sarà messo sul web. Sarà costituito un Comitato dei Garanti per dirimere ogni questione relativa alle regole di svolgimento della consultazione. I cittadini che voteranno potranno versare il contributo di un euro ma la dazione non sarà obbligatoria.
Tagliaferri nel valutare l’avvio del percorso delle primarie non sembra, almeno nei toni, scomporsi più di tanto: «Noi faremo il nostro percorso nel centrodestra. I civici se lo fanno per conto loro», chiosa con pacatezza. Ma la vera novità è il cambiamento di “fronte” dei petrarconiani. Se lo aspettava? – chiediamo al commissario di Fratelli d’Italia. «E’ stato del tutto inaspettato – risponde -. Ma – aggiunge non senza sarcasmo – i ripensamenti sono all’ordine del giorno per certe persone».
Lascia ancora la porta aperta Massimiliano Mignanelli: «La data delle primarie è stata fissata secondo tempi che possono e devono consentire ai partiti di centrodestra di prendervi parte. Non c’è rottura con nessuno (FdI, Noi Moderati, Lega, Udc, Forza Italia), per questo spero che presto si possa discutere con loro del nostro progetto».
«L’amministrazione uscente può essere battuta – infonde fiducia da parte sua Benedetto Leone – e sottolineo tra l’altro l’ingresso di una nuova forza civica, rappresentata da Giuseppe Golini Petrarcone ed Armando Russo. Mettiamo a disposizione della coalizione la certezza dei tempi per la selezione del candidato sindaco, confermiamo l’apertura all’ingresso nel progetto anche ai partiti politici. Del resto le primarie nascono per unire non per di dividere».
«Abbiamo cercato di fare da tramite tra i partiti ed il comitato, non ci siamo riusciti – ammette Armando Russo -: riteniamo che la strada delle primarie sia l’unica percorribile. Resta valido anche per noi l’invito ai partiti di centrodestra ad aderire al progetto».
«Ci auguriamo una nutrita partecipazione alla scelta del candidato sindaco, perché i cittadini devono essere gli arbitri di questa avventura», sottolinea Giuseppe Sebastianelli spostando l’attenzione sulla riuscita della consultazione.
Mentre la consigliera comunale Laura Borraccio evidenzia come le primarie siano «la più alta forma di democrazia che possiamo mettere in campo. Solo così possiamo avvicinare i cittadini alla vita politica e amministrativa della città».
Dal centrodestra al centrosinistra dove Enzo Salera si muove quale unico candidato possibile da sempre, forte anche del consenso che, in una città abbandonata da decenni (incluso il suo mandato) hanno suscitato i lavori di riqualificazione in parte realizzati in centro (Piazza Diamare e Corso della Repubblica) ed in parte in via di progettazione esecutiva ed appalto (Piazza Labriola e probabilmente anche Piazza Diaz). La maggioranza composta da Pd, Demos e liste civiche è compatta, nel senso che da inizio legislatura nessuno fiata quando Salera parla e non si muove foglia che Salera non voglia. I casi a cui De Angelis e la segreteria provinciale lavorano per una ricucitura dei rapporti – soprattutto personali – riguardano il “riassorbimento” pieno del dissenso strisciante della presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo, che ha dato segni evidenti di mal sopportare gli atteggiamenti ritenuti padronali e a volte provocatori del sindaco, e del consigliere comunale di opposizione con tessera dem, Luca Fardelli (che durante l’ultima assise civica s’è visto approvare dalla maggioranza una mozione su Gaeta capitale della cultura, cosa che molti commentatori hanno interpretato come riavvicinamento).
Al di là di quanto scrivono altri media, la situazione pare di stallo. Nel senso che non risulta essersi ancora consumata nessuna rottura tra i saleriani da una parte, Di Rollo e Fardelli dall’altra (che restano due casi del tutto separati tra di loro), anche perché tutti sanno che il centrosinistra non può permettersi il lusso di perdere pezzi. Certo, il centrodestra diviso com’è oggi (e ammesso che la frattura resti tale fino al voto), darebbe un indubbio e ulteriore vantaggio. Ma mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Regola che Salera conosce bene ma che è messa a dura prova dall’alta autostima del primo cittadino. Anche per questo la consigliera regionale Sara Battisti ha consigliato a tutti di evitare commenti e dichiarazioni e di mantenere un profilo basso sul confronto in atto.
Il fatto è che Barbara Di Rollo potrebbe diventare la candidata della maggioranza alla Provincia; in cambio lei si presenterebbe nella lista del Pd a sostegno di Salera Sindaco. L’ostacolo a raggiungere l’intesa sta nella richiesta di dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio comunale (per insediarvi il consigliere provinciale uscente Gino Ranaldi) che le è stata avanzata dai saleriani quale “conditio sine qua non”. Un punto sul quale la Di Rollo, per ora, non sembra voler cedere.
Meno problematico appare il riassorbimento di Fardelli e della sua famiglia, che ha sempre avuto un peso elettorale sensibile a Cassino. Nel senso che basterebbe magari che il sindaco, o qualcuno per lui, facesse un passo in avanti per chiarire le ragioni che hanno spinto il fratello del difensore civico regionale a sedere sui banchi dell’opposizione per l’intera legislatura. Ma ad oggi nessun progresso c’è stato.
Eppure senza unità del centrosinistra il Pd di Cassino non va da nessuna parte, Demos alle provinciali si sfilerebbe e Di Rollo farebbe la stessa cosa. Inutile pensare poi ad eleggere qualcuno a Palazzo Gramsci mentre inizierebbe ad essere problematico anche scommettere con sufficiente serenità sull’esito del voto del 2024.