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Il nuovo piano rifiuti finirà per aumentare le divergenze tra Stefanelli e FdI. Resa dei conti inevitabile già entro il 2024

Marco Battistini
Novembre 6, 2023
Gerardo Stefanelli, presidente Provincia Latina (Foto: Facebook/Stefanelli)

Il tema dei rifiuti dominerà la scena nei prossimi mesi. Sul piano politico sono in molti a pensarlo. In ballo, nel Lazio, ci sono miliardi pronti a essere investiti da diversi soggetti per dotare il territorio di impianti attraverso i quali garantire il riciclo dei materiali differenziati e lo smaltimento degli scarti indifferenziati nei confini regionali. Nel complesso gli investimenti, tra partite pubbliche e private, supereranno abbondantemente il miliardo nel Lazio, e hanno l’obiettivo di abbattere le emissioni inquinanti nei prossimi anni cercando di assolvere agli obiettivi ambientali dettati dall’Agenda Onu per il 2030. A Latina si consumerà definitivamente lo scontro tra Fratelli d’Italia e la presidenza della Provincia. Proprio Gerardo Stefanelli ha chiesto a più riprese alla Regione di accelerare i tempi del percorso che deve portare all’attivazione della autorità territoriali su scala provinciale. “Lo strumento per avviare una gestione organizzata del ciclo dei rifiuti sul territorio provinciale esiste, bisogna soltanto renderlo operativo -ha affermato Stefanelli– per questo rivolgo il mio appello alla Regione Lazio affinché proceda il prima possibile a costituire gli ambiti territoriali ottimali provinciali attribuendo così agli organismi in questione i poteri necessari per affrontare non soltanto la riorganizzazione del sistema di raccolta e smaltimento”. Ma a Roma la decisione è stata presa: addio Egato. Alla Provincia passeranno decisioni importanti in un settore come quello strategico come quello dei rifiuti. Lasciare il boccino in mano ad una coalizione di governo provinciale (FI-Pd-Terzo Polo-Civiche) improponibile anche alla luce del nuovo quadro di alleanze nazionali e regionali, sarebbe a dir poco singolare. Forza Italia in particolare sarà messa con le spalle al muro e dovrà scendere a patti per mantenere un minimo di influenza sull’ente anche in futuro.

L’OBIETTIVO DEL NUOVO PIANO

Il nuovo Piano di gestione ha l’obiettivo di conseguire l’autosufficienza dei territori regionali attraverso una gestione integrata, prevedendo nuovi indirizzi specifici: dalle azioni per prevenire la produzione dei rifiuti e la riduzione degli scarti, fino alla dotazione di impiantistica con elevati standard tecnologici in grado di garantire la neutralità climatica, il rispetto e la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Si tratta di un piano che va nella direzione di un ciclo dei rifiuti virtuoso secondo i nuovi principi dell’economia circolare. La Regione Lazio sta portando avanti un’analisi attenta dei flussi per definire il reale fabbisogno impiantistico, scongiurando il ricorso alle discariche e limitando l’esportazione di rifiuti. Il nostro obiettivo è quello di chiudere il ciclo, evitando di attuare interventi isolati per tamponare le emergenze, create tra l’altro, da una mancata visione strategica negli ultimi dieci anni della precedente amministrazione.  

Tra gli indirizzi per l’aggiornamento e la revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti è prevista innanzitutto la definizione di strategie volte a dare compiuta attuazione ai principi dell’economia circolare, nella prospettiva di aumentare il recupero di materia da rifiuti e ridurre drasticamente lo smaltimento in discarica, promuovendo sistemi premiali per i soggetti pubblici e privati più virtuosi. 

LA TARIFFA UNICA

Altre novità importanti sono rappresentate dalla definizione di un’unica tariffa per il conferimento finale del rifiuto urbano residuo sul territorio regionale. Quindi: 1) l’aumento della quantità e della qualità della raccolta differenziata, implementando i modelli più efficaci ed efficienti sotto il profilo tecnico ed economico, sulla base delle specificità del territorio; 2) garantire, attraverso il pieno utilizzo delle risorse del Pnrr e delle ulteriori risorse regionali disponibili, una dotazione impiantistica con elevati standard qualitativi di tipo gestionale e tecnologico, promuovendo una gestione del ciclo dei rifiuti che contribuisca in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica; 3) incentivare il ricorso alla raccolta differenziata domiciliare (porta a porta) da parte degli enti locali e dei sistemi di cauzione di deposito del vetro e della plastica (vuoto a rendere), con incentivi agli stessi enti locali, alle imprese e ai cittadini; 4) privilegiare la gestione pubblica degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti nel quadro della strategia tendente “verso rifiuti zero” per l’attuazione di un ciclo virtuoso secondo i principi dell’economia circolare; 5) incentivare la realizzazione di impianti di compostaggio anche attraverso la semplificazione delle procedure autorizzative e introdurre incentivi economici per la realizzazione di impianti di compostaggio domestico; 6) promuovere la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti, assicurando tempi certi alle imprese e agli operatori del settore; elaborare, con il supporto di Arpa e delle province, una pianificazione sistematica dei controlli ambientali sugli impianti di gestione dei rifiuti, in modo da garantire lo sviluppo di un’economia virtuosa.

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