Chiusa la porta per la Zes Unica si apre un portone per la Zls. Per Latina e la vicina Frosinone l’opportunità potrebbe essere ghiotta. Si tratta di zone in cui sviluppare nuovi investimenti che includano almeno un’area portuale compresa nella rete transeuropea dei trasporti. Quindi aree dove risiedono porti, aeroporti e autostrade per scambi intermodali. La proposta, portata nell’aula della Camera dagli onorevoli della Lega Nicola Ottaviani e Giovanna Miele, ha avuto il via libera del Governo e dell’assemblea con ampi settori della minoranza, specialmente il Partito democratico, che hanno votato a favore dell’ordine del giorno di Ottaviani e Miele. Anche altre istituzioni si muovono: la vicepresidente nonché assessore allo Sviluppo della Regione, Roberta Angelilli, conferma di “aver chiesto al ministro Fitto di inserire le province laziali nella Zes” ma anche di avere nel frattempo “continuato a lavorare per istruire la Zls che metterà in stretta connessione le aree portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Una programmazione d’insieme sotto il profilo delle infrastrutture e dei trasporti in grado di creare una forte interconnessione tra i porti e i comuni interni”. Tutto questo viaggia in parallelo ai flussi dei fondi strutturali europei. Anche qui c’è un negoziato aperto: il limite fissato dall’Europa per le agevolazioni è il 25% dell’investimento per le grandi imprese e 40% per le Pmi (contro il 60% delle Zes). Quanto ai fondi statali, si punta a quelli per il contrasto alla deindustrializzazione finanziati nel 2021 con 136 milioni, da rivitalizzare e aumentare.
ZLS, I BENEFICI POSSIBILI
Si tratta di un’estensione delle Zone Economiche Semplificate (Zes) studiata soprattutto per aree portuali delle regioni però già sviluppate del Nord e del centro Italia. I criteri per la costituzione delle Zls e le condizioni speciali applicabili sono disciplinati dall’articolo 1, commi 61-65, della legge n. 205/2017. Questa legge, o meglio questa variazione normativa, ha consentito alle Zone Logistiche Semplificate di poter beneficiare del credito di imposta per gli investimenti produttivi, nei limiti sanciti dal Trattato UE per gli aiuti di Stato. La legge 205/2017 equipara i benefici previsti per le Zone Logistiche Semplificate a quelli in precedenza accordati alle Zone Economiche Speciali (Zes). Per l’istituzione delle Zls si applicano, quindi, le disposizioni contenute nel Dpcm del 25 gennaio 2018, n.12 (Regolamento recante istituzione di Zone economiche speciali)”.
Possono beneficiare delle agevolazioni i piani d’investimento realizzati dalle imprese di qualsiasi dimensione, dalle micro alle grandi, già insediate oppure che intendono insediarsi nelle aree ammesse alle deroghe agli aiuti di Stato (ai sensi del Trattato UE 107c). Sono escluse dai benefici le imprese rientranti nei seguenti settori: siderurgico, carbone, costruzione navale, fibre sintetiche, trasporti, produzione e distribuzione di energia elettrica .
Nel dettaglio, possiamo dire che sono agevolabili le cosiddette ‘immobilizzazioni materiali’ rientranti alla voce ‘Impianti e macchinario dello stato patrimoniale’ (dove vanno iscritti gli impianti generici, impianti specifici, altri impianti, macchinario automatico e macchinario non automatico); alla voce attrezzature industriali e commerciali dello stato patrimoniale (dove vanno iscritti attrezzature e attrezzatura varia legata al processo produttivo o commerciale dell’impresa), l’acquisto di terreni e l’acquisizione, la realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Per le grandi imprese, invece, sono agevolabili solo gli investimenti volti allo sviluppo di una nuova attività economica nelle Aree ZLS. È bene ricordare che l’attività agevolata dovrà essere mantenuta in area Zls per almeno 7 anni, a partire dalla conclusione dell’investimento. A queste imprese, il contributo verrà riconosciuto nei seguenti limiti: piccole imprese 30%; medie imprese 20%; grandi imprese 10%.
AREA VASTA
Nell’area vasta del Lazio, la zona dovrebbe includere i seguenti comuni: Allumiere, Anagni, Aprilia, Cassino, Ceprano, Cisterna di Latina, Civita Castellana, Civitavecchia, Colleferro, Ferentino, Fiano Romano, Fiumicino, Fondi, Formello, Formia, Frosinone, Gaeta, Guidonia, Latina, Monterotondo, Orte, Pomezia, Pontinia, Rieti, Roma, Santa Marinella, Tarquinia, Tolfa e Viterbo. Fra questi dunque vi sono 7 Comuni pontini: Latina, Aprilia, Cisterna di Latina, Pontinia, Fondi, Formia e Gaeta. L’istituzione della ZLS permetterà di mettere in campo una programmazione d’insieme sotto il profilo infrastrutturale e trasportistico in grado di creare una forte interconnessione tra i porti e i comuni interni del territorio, aumentando così la capacità di attrazione di investimenti, la crescita della competitività delle imprese laziali e anche nuove opportunità occupazionali legate alla Blue Economy e all’eco-innovazione. Il tessuto produttivo del pontino si è impoverito e si assiste a una estensione della desertificazione industriale, a una crescita della disoccupazione, all’assenza di investimenti. Questa situazione richiede particolari e immediati interventi volti allo sviluppo e alla ripresa produttiva programmata del territorio. Utilizzare la Zls può essere l’occasione per ricostruire su basi produttive meno fragili il tessuto economico, per garantire un più stabile e diffuso sostegno alle imprese e stabilizzare le prospettive di mercato.